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Pertanto raccomandava loro di usare una grande moderazione nelle parole, trattando con quei confratelli, o altri che fossero loro sottoposti: - Nel comandare, ripeteva, si usino sempre queste ed altri simili espressioni: Potresti farmi il piacere? Vuoi farmi cosa gradita? Saresti disposto a farmi un favore? Non avresti difficoltà a fare la tal cosa? Ma non si usi mai il tono di comando: non si dica mai Voglio e neppure si comandino cose superiori alle forze di un individuo, o dannose alla sanità, o contrarie al bene spirituale di colui, che si vuole indurre ad un'opera, o ad accettare un ufficio..
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