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Pertanto poco dopo la metà di giugno egli aveva presentato al trono di Re Vittorio Emanuele una supplica, nella quale ricordava con gratitudine la sovrana sua benevolenza verso i giovanetti dell'Oratorio, gli dava contezza della costruzione della novella chiesa, lo pregava che si volesse degnare di recarsi a collocarne la prima pietra, e, ove ciò non potesse fare, supplicava la Maestà Sua, che seguendo, come aveva fatto sino allora, le gloriose pedate dell'augusto suo Genitore, volesse continuare al nostro Istituto il suo appoggio sovrano.
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