Per smania di guerra si erano formate fra il basso popolo e in ogni borgo della città le Associazioni della Gioventù, chiamate in dialetto cocche; e vi era la Cocca di Vanchiglia, quella di Portanuova, di Borgo Dora e via dicendo.

 Suo scopo precipuo era il tentativo di trarre a sè i capi delle cocche, e vide più volte che, accolto in sua casa uno di quei capi, la cocca si scioglieva.

 Come un castello cui fosse stato alzato il ponte levatoio, a nessuno nella notte era dato libero il passo, se non apparteneva alla Cocca..

 Là era nata, là si ramificò, là divenne grande e temuta la Cocca, della quale abbiamo già parlato.

 I Barabba, cioè la confederazione dei monelli, non poteva però vedere di buon occhio questo Oratorio, perchè decimava la loro Cocca; e così tutte le Domeniche venivano all'Oratorio a fare le loro bravure, insultando, schernendo [563] e anche dando scappellotti ai giovani che frequentavano le nostre radunanze..

 L'associazione o Cocca di Vanchiglia, la quale era ancora potente, aveva cessate le ostilità contro l'Oratorio, e molti anzi dei suoi affigliati lo frequentavano.

 Quei della Cocca vengono verso di me ed io sono costretto ad andar loro incontro.

 Una Domenica un giovanetto della Cocca aveva ricevuto uno schiaffo da un catechista, dimentico delle tante [565] ammonizioni di D. Bosco, e la Cocca in massa non tardò ad irrompere furibonda nel cortile in cerca di quel catechista, il quale per fortuna riuscì a nascondersi.

 Venuta la sera, tutta la Cocca dileguossi, meno quattro dei caporioni.