Don Bosco-Memorie biografiche Vol 09.html |
A009000236 |
In questo libretto si rendono manifeste le grandi azioni del Papato: lo zelo e l'eroismo dei Papi nel sostenere le persecuzioni dei pagani: nella propagazione della luce evangelica nell'universo: nel combattere le eresie: nell'arrestare, addolcire, convertire i popoli barbari, invasori anche dell'Italia: nella difesa dei popoli contro i loro oppressori: nel fondare e sostenere in ogni parte della terra infinite opere di beneficenza per ogni specie di miserie: nel bandire le crociate contro i Turchi: nel proteggere le scienze, le lettere, le belle arti e l'industria: nella lotta contro lo spirito rivoluzionario che sconvolge ogni ordine morale, religioso e civile: nel difendere la legittimità e inviolabilità del potere temporale, dei vantaggi del quale fanno anche testimonianza Bossuet, Fleury e Napoleone I.. |
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A009006263 |
Io intanto, abborrendo gli errori di Lei, ma amando la sua persona, non cesserò di pregare Iddio, affinchè si degni di illuminarla e conchiudo facendo voti, che possa venire un giorno in cui Ella, invece di ripetere l'apostrofe del povero De - Sanctis a Roma, colla quale termina il suo scritto, goda di esclamare col gran Bossuet: "O Chiesa Romana, santa Chiesa Romana, madre di tutte le Chiese, e madre di tutti i fedeli, noi ci terremo sempre attaccati alla tua unità col più intimo del nostro cuore. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 15.html |
A015000410 |
Scusatosi di non parlare il francese con l'eleganza di Massillon né con l'eloquenza di Bossuet, raccontò gli umili principii e descrisse l'espansione della sua opera, dilungandosi alquanto a dire delle due vicine case di Saint - Cyr e della Navarre, molto bisognose di aiuti. |
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A015008139 |
BOSSUET (Sur l'éminente dignité des pauvres, Parigi, 1659) dice: "Se gl'ingiusti pregiudizi del secolo impediscono ai ricchi di comprendere in questo mondo che pesante fardello sia l'abbondanza, allorché arriveranno là dove sarà di nocumento l'esser troppo ricchi, allorché compariranno dinanzi a quel tribunale, dove bisognerà rendere conto non solo dei talenti impiegati, ma anche dei talenti sotterrati e rispondere a quel giudice inesorabile non solo dello speso, ma anche del risparmiato e messo da parte, allora, signori, conosceranno che le ricchezze sono un gran peso e si pentiranno indarno di non essersene scaricati." E altrove ( Sur l'impénitence finale, Louvre, 5 marzo 1662): "Chiunque abbia gli occhi aperti da intendere la forza di quell'oracolo pronunziato dal Figlio di Dio: Nessuno può servire a due padroni, potrà facilmente capire che, a qualunque oggetto il cuore si attacchi, sia esso proibito o permesso, se vi si dà interamente, non é più di Dio; e che quindi vi possono essere attaccamenti dannabili a cose le quali sarebbero di lor natura innocenti. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 16.html |
A016000385 |
E della conferenza il medesimo foglio riferiva: "Dinanzi al suo immenso uditorio Don Bosco non potè non lodare la città dei Papi, fedele alle tradizioni del passato e profondamente cattolica, aggiungendo che in quel momento avrebbe voluto avere l'eloquenza dei più illustri oratori francesi, dei Fénelon, dei Bossuet, dei Dupanloup. |