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L'illustre prelato osserva che ormai da dieci anni la crittogama impoverisce le intiere provincie; che la Madonna apparsa sui monti di La Salette aveva annunciato che le uve marciranno per i peccati degli uomini e specialmente per la profanazione dei giorni festivi; e che si rinnovò il castigo col quale Iddio aveva già punito il popolo Ebreo: "La vendemmia è in lutto, la vite ha perduto il vigore, sono in pianto quelli che erano allegri di cuore... Non più berranno vino cantando" (Isaia XXIV, 7): "Le viti sono senza uve, le foglie stesse sono cadute.
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