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Del suo stato di salute in quei due ultimi anni Don Cerruti depose nel, processo informativo [198]: "Quando e il mal di capo e il petto affranto e gli occhi semispenti non gli permettevano più affatto di occuparsi, era doloroso e confortante spettacolo vederlo passare le lunghe ore seduto nel suo povero sofà, in luogo talvolta semioscuro, perchè i suoi occhi non pativano il lume, pure sempre tranquillo e sorridente con la sua corona in mano, le labbra che articolavano giaculatorie e le mani che si alzavano di tratto in tratto a manifestare nel loro muto linguaggio quella unione e intiera conformità alla [263] volontà di Dio, che per troppa stanchezza non poteva più esternare con parole.
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