Don Bosco-Memorie biografiche Vol 09.html |
A009004573 |
Tutta l'Algeria, per l'inclemenza dell'estate, nel 1867 veniva ridotta a tale estremo di penuria delle derrate di prima necessità, che nel maggio del 1868 si faceva il calcolo essere già periti d'inedia, di stenti e di cruda fame e di sete almeno 200.000 arabi. |
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Don Bosco, ritornato in Torino, aspettava l'arrivo da Algeri di due giovanetti arabi, appartenenti alla tribù dei Kabili, rimasti orfani nel tempo della gran fame causata dalla siccità, che aveva privato dei genitori migliaia di poveri giovanetti. |
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Bentosto lo spettacolo della esemplare condotta di questi giovani influì potentemente sullo spirito degli Arabi; eglino furono umiliati nel riconoscere la morale distanza che li separava dai loro compagni, e per l'onore del paese si applicarono a correggere questa loro inferiorità. |
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Questi arabi rassomigliavano meno ad esseri umani che a bestie selvagge. |
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Vestiti secondo l'usanza degli arabi, nel loro colore olivigno, coi crespi e ricciuti capelli, produssero la più viva commozione, nella immensa moltitudine, onde era stipata la Chiesa di Maria Ausiliatrice. |
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Intanto l'arrivo de' primi due arabi nell'Oratorio e l'annunzio che altri sarebbero stati gli inviati da Mons. Lavigerie, parve suggerisse il fascicolo delle Letture Cattoliche pel gennaio del 1870. |
Don Bosco-Memorie biografiche Vol 19.html |
A019002424 |
Don Rosin, Direttore della Casa di Beitgemal, che pochi mesi dopo doveva essere barbaramente trucidato dagli Arabi, scrisse sul finire del 1937 a Don Salvatore Puddu, Segretario generale della Società Salesiana, la seguente relazione:. |