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Come colui che entra in un giardino per far la scelta di un fiore, al primo vederne uno che sia bello, tosto la mano stende per farlo suo; ma che nell'atto di apprenderlo, vedendone uno del primo più bello, corre e vorrebbe prendere questo, e un altro ancor più vistoso gli si presenta allo sguardo: osserva allora quinci e quindi qual di quei fiori debba appropriarsi e vede che ogni lato di quel giardino olezza, e tutto l'intorno, il di dentro, l'alto, il basso è adorno di candide rose, di bianchi gigli e d'altri fiori gl'uni degl'altri più belli, Quel buon avventuriere uno vorrebbe prendere, l'altro non vorrebbe lasciare; e sempre dubbioso sulla scelta da farsi, trovasi quasi obbligato a dire: tutti questi fiori son belli, li vorrei tutti, ma tutti non li posso avere; oh dunque che debbo partirmene privo affatto? Tal pure sono io; volendo fare la scelta d'una di quelle virtù che adornano l'incomparabile eroe di cui voi festeggiate il giorno; del cotanto grato a me e tenero a voi... S. Luigi Gonzaga.
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