Sua Eccellenza incaricò il teologo Francesco Maffei, pro - segretario arcivescovile di accusare ricevuta a Don Rua e di dirgli che prima di rispondere Monsignore voleva sapere se Don Lazzero e gli altri Superiori fossero dolenti e disposti a chieder venia del "gravissimo disturbo" cagionato da loro il 26 agosto per " un errore enormissimo " dai medesimi commesso; ne lo accertassero dunque per mezzo di una lettera sottoscritta da Don Lazzero o da Don Rua o da Don Bosco; [342] altrimenti egli avrebbe fatto quanto gli paresse conveniente per il rispetto e il decoro della sua autorità..
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