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Globi di fiamme e di ardente zolfo strepitando, e stridendo colla rapidità del fulmine si cadono, si scagliano, s'avventano su tutte quelle peccatrici città, e su tutte le circostanti campagne; nelle città già son tutte in fuoco le piazze, le contrade, le case; ne' campi già ardono, divampano, si consumano le biade, l'erbe, le plante e tutto ciò che verdeggia; e dei sensuali suoi abitatori che ne è? Gli abominevoli abitatori che più non provavano soddisfazione, se non nei bagordi, nelle crapole, nelle impudicizie già tutti son circondati, compresi, assaliti da quell'orribile incendio; altri nell'aperto, altri nel chiuso; altri in letto o veglianti o in mezzo a lor nefandi piaceri, tutti già hanno addosso le voraci fiamme, che senza dar loro tempo di tentare uno scampo, s'appiccano alle sozze e immonde carni, e le bruciano, si cacciano nella gola e li soffocano, penetrano gl'intestini, li struggono e li mettono in cenere.
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