18-Oeuvres de Saint Francois de Sales-Tome XVIII-Vol.8-Lettres.html |
A018004194 |
Essendo in Annessi, fu pregato nostro R. Padre Provinciale, con molta instanza, da Monsignor R mo Vescovo di Geneva, aciò fosse contento esso et dare licenza et autorità a nostri Collegiali d'Annessi di rimettere, o per vendita o per commutazione, un certo spazio di sito d'un cantone d'un pratticello ove è una peschiera del nostro Collegio, alli Fratti di S. Domenico, aciò essi rimettino altrettanto sito del loro giardino, necessario per la fabrica d'un monastero di Monache fondato et eretto da detto Monsignor R mo. |
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A018004194 |
Et per moverli maggiormente a fargli la grazia, gli ha monstrato una lettera missiva del nostro Padre precedente Generale, per la quale egli rimetteva tutto questo negozio in petto di detto Monsignor R mo, atteso il singolare affetto che sempre ci ha monstrato in tutte le occasioni; il quale all'hora non eseguì secondo la rimissione fattagli, parte per causa delle sue molte occupazioni che lo tirarono fuori della sua diocesi, parte ancho perché vedeva che alcuni de nostri Padri di Annessi lo facevano tanto mal volentieri che non ne restavano contenti, et sperando detto Monsignore, o di fare contentare li detti Padri di S. Domenico che non ricercassero detto sito da noi, overo di sforzarsi di disporre in modo tale la fabrica di detto monastero acciò non havesse bisogno di detto sito. |
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A018004195 |
Et havendo havuto risposta dal nostro R. P. Provinciale ch'egli non poteva dare autorità di alienare, l'ha pregato et me instantemente acciò ne scrivessimo alla Sua Molto Reverenda Paternità, pregandola, et li RR. PP. Assistenti, acciò si compiacia di rimettere parte di detto sito, et dia quella facoltà che sarà necessaria alli nostri per alienare, o per vendita o per commutazione; et promette detto Monsignor R mo che sarà in evidentem utilitatem nostram, et dice che vole che li nostri stessi Padri siano giudici di questa evidente utilità.. |
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A018004197 |
Per il che, havendo inteso le suddette et seguenti cose, nostro R. Padre Provinciale et io insieme, di comune concerto, scriviamo questa alla S. M. R. P., et la nostra opinione, sottoposta però a quella di S. M. R. P., che non si può negare questa grazia: poichè quando habbiamo opposto che nel contratto ch'habbiamo fatto con la città d'Annessi v'è scritto che non alienaremo li beni di detto Collegio; et di più, che alcuni della città m'hanno detto che più presto litigaranno con noi che permettere che sia fatta alcuna alienazione, Loro Altezze Serenissime hanno risposto che quando i loro sudditi sapranno che tale è la loro volontà, nessuno d'essi contradirà, perchè essendo necessario detto sito per la fabrica di detto monastero, vogliono che per ogni modo li sia rimesso; atteso che il sito del Collegio è grandissimo et questa parte non è di necessità per la fabrica nostra, et che si esibisce ampia sodisfazione, rilevandosi d'ogni indennità, anzi facendo detta alienazione in nostra utilità: si che gli pare che concorrendo la necessità di dette Monache, et un poco di nostra commodità, la charità et una certa equità vole che tal cosa si faccia; et per tanto, che si contentiamo noi solamente, che faranno [436] bene contentare li altri che si volessero opporre. |
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A018004198 |
Di più, mi scordavo di dire che detto Monsignor R mo ha promesso che ci comprarà una casa immediatamente annessa ad un altro praticello pur nel sito stesso del nostro Collegio, dell'altra parte, che sarà altrettanto sito, et farà fare ancho un'altra peschiera più bella di quella che di presente habbiamo; et questo si può fare, perche habbiamo un canale del lago che inonda di tutta quella parte nostro Collegio. |
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A018004199 |
Quanto a me, id est Don Giusto, altre volte è stato contrario a questo, perchè temevo che alcuni de nostri boni amici d'Annessi non s'inimicassero; ma hora che vedo che tutto questo si farà senza perdere l'amicizia loro, et non facendolo forsi che perderessimo quella delli Serenissimi Prencipi et Prencipesse, che pure più importano, sono di parere che si faccia la grazia, perchè non facendola perdaremo più di quello che vale tal sito; et anche farla per charità, più principalmente.. |
24-Oeuvres de Saint Francois de Sales-Tome XXIV-Vol.3-Opuscules.html |
A024003245 |
Cumque assidua plurimorum oratio ipsi Deo optimo maximo gratissima existat, ipsiusque implorandi auxilii precipua ratio sit si plurimorum fidelium insimul, in nomine ejus Filii unigeniti Dei et Domini nostri Jesu Christi congregatorum, in quorum medio se adfuturum promisit, [343] animi in unum, cooperante Spiritu Sancto, devote consentiant; ad instar itaque aliarum provinciarum, civitatum et locorum quæ in similibus necessitatibus et periculis constitutæ, per erectionem diversarum, sub diversis tamen piis et sacris nominibus et invocationibus, Confraternitatum et societatum, illarumque opera spiritualia, non modicam consolationem et sublevamen recipiunt: idcirco nos, FRANCISCUS DE SALES, Juris utriusque doctor, Præpositus; Joannes Tissot, prothonotarius Apostolicus, sacrista; Joannes Coppier, magister chori et operarius; Ludovicus Reydet, Ludovicus de Sales; Franciscus [de] Chissé, R mi in Christo Patris et Domini D. Claudii de Granier, Episcopi et Principis Gebennensis, in spiritualibus et temporalibus Vicarius generalis et Officialis; Franciscus de Ronis, Jacobus Ballus, sacræ theologiæ doctor; Joannes Portier et Stephanus Decomba, magister in artibus, ejusdem R mi Domini Episcopi Vicarius substitutus; Janus Regard, perpetuus commendatarius prioratus Lovagniaci; Jacobus Brunet, decanus Rumilliaci; Joannes de Eloise, Carolus Aloisius Pernet, procurator fiscalis Episcopatus Gebennensis; Carolus Grosset, Anthonius Bochutus, Claudius d'Angeville, decanus de Vullionex; Eustachius Mugnier, [344] perpetuus commendatarius prioratus Sancti Bardolphi, Gratianopolitanensis diæcesis, et Joannes Deagio, sacræ theologiæ doctor, Canonici theologales Ecclesiæ cathedralis Sancti Petri Gebennarum, in loco infrascripto ad sonum campanæ, ut moris est, capitulariter congregati, [345] constituantes ultra duas partes ex tribus residentibus et Capitulum representantes; tam pro nobis quam aliis dominis Canonicis absentibus, nostrisque in posterum in eadem Ecclesia successoribus, ad honorem Dei totiusque Curiæ cælestis decus, unam sanctam et saluberrimam Confraternitatem seu Societatem utriusque sexus fidelium, sub nomine seu invocatione sacratissimæ Crucis Domini nostri Jesu Christi ac illibatæ Conceptionis Beatissimæ Virginis Mariæ et Sanctissimorum Petri et Pauli Apostolorum, in eadem Ecclesia cathedrali Gebennarum, [346] et ad altare Sanctæ Crucis inibi sito, cum consensu tamen et auctoritate præfati et R mi Domini Episcopi nostri, ac sub beneplacito sanctissimi Domini nostri Papæ et sanctæ Sedis Apostolicæ, subque Statutis et ordinationibus infrascriptis, perpetuo erigimus et instituimus ipsamque ex nunc tamquam confratres ejusdem ac veri fundatores expresse profitemur.. |