11-Oeuvres de Saint Francois de Sales-Tome XI-Vol.1-Lettres.html |
A011003270 |
Nunc verò mirificam capio voluptatem ex constantia consilii tui, cujus audio majores quotidie fructus tibi totique Reipublicæ Christianæ constare, inclinata jam ad partes nostras Victoria, paratoque triumpho de Avullæo cæterisque non minorum dumtaxat gentium, ut sibi videntur, diis, sed melioris etiam notas adversariis; quorum alios intelligo, argumentorum tuorum sola recitatione fractos, aspectum congressumque tuum fugere, (quid verò, Deus bone! si dicentem et disserentem audissent?) alios, oblatæ disputationi impares, scripto agere decrevisse, hoc ipso impudentes quòd chartam, quamtumvis mendacem et impudentem, non putant erubescere posse.. |
20-Oeuvres de Saint Francois de Sales-Tome XX-Vol.10-Lettres.html |
A020003936 |
Dimandando poi le Monache di quel Monasterio licenza a detto Pontefice di poter, nonostante che fossero fatte Regolari, recitar nel choro l'Officio piccolo, come prima solevano, il detto Pontefice li concesse volontieri detta licenza per sette anni, liberandole in quel mentre dalla recitatione dell' Officio grande, et dandoli buona speranza che, finiti detti sette anni, gli sarebbe concessa detta licenza in perpetuo. |
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A020003938 |
Oltre che le Monache di questo Monasterio, avezze alla recitatione dell'Officio piccolo, con il studio che vi hanno fatto et fanno, lo recitano et pronuntiano tanto bene e distintamente, e con tanta attentione, che vi sogliono mettere altretanto tempo quanto nell' altri Monasterii si mette nel recitar l' Officio grande. |
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A020003940 |
E finalmente, la recitatione dell' Officio grande non è inseparabile dal stato Religioso, perchè, per tralasciar la Compagnia di Giesù et l'Ordini militari, vi sono anco Monasterii di Monache in Francia, cioè il Monasterio di Monache di S to Agostino del luogo di Pontoise, diocesi di Pariggi, et altri simili, ove non vi è obligo di recitare nel choro se non che P Officio piccolo; di modo che, se [412] bene ciò non sarebbe cosa molto usitata, nè tampoco sarebbe affatto nuova.. |
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A020003960 |
Dimandando poi le Monache di quel Monasterio licenza a detto Pontefice di poter, non ostante che fossero fatte Regolari, recitare nel choro l'Officio piccolo, come prima solevano, il detto Pontefice li concesse detta licenza per sett'anni, liberandole in quel mentre dalla recitatione dell'Officio grande, e dandoli buona speranza che, finiti detti sett' anni, gli sarebbe concessa detta licenza in perpetuo da lui o suo successore. |
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A020003960 |
Et perchè, Illustrissimo Signore, da quel tempo, secondo la detta facoltà, in detto Monasterio si è recitato et si recita detto Officio piccolo con molta sodisfattione et edificatone del popolo, et havendo supplicato dette Monache Sua Beatitudine si compiacesse essimerle dalla recitatione di detto Officio in perpetuo, è stato rimesso la risolutione di questo negotio da Sua Beatitudine all' Illustrissimi Signori Cardinali della Sacra Congregatone di Regolari, per sopra di ciò essere dette Monache intese.. |
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A020003961 |
Ora, essendone del tutto fatta relatione a Nostro Signore da Monsignore Volpio, per parte di detti Illustrissimi Signori Cardinali, Sua Santità si è compiaciuta essimerle della recitatione di detto Officio per dieci anni, ma con obligo però di recitarlo tutti li giorni di festa, et detti dieci anni da principiarsi finito il tempo concesso dalla felice memoria di Paolo V to, come è detto. |