11-Oeuvres de Saint Francois de Sales-Tome XI-Vol.1-Lettres.html |
A011001540 |
Oltre che sua divina Maestà richiede adesso questo servitio, poichè permette che fra queste genti vi siano tanti inspiritati et tuttavia se ne scuoprano ogni giorno più, i quali rimedio et refrigerio no sanno trovare se non nel segno della Croce, nell' acqua et candele benedette, nell' Agnus Dei et simili cose sacre che per lo innanzi abhorrivano tanto; il che mi pare un dolce invitamente della Providenza suprema a questo popolo di ritornare al grembo [191] della santa Chiesa, et a quelli che possono di porgergli aiuti convenienti. |
26-Oeuvres de Saint Francois de Sales-Tome XXVI-Vol.5-Opuscules.html |
A026002501 |
O Padre eterno, Padre di Nostro Signore Giesù Christo, Padre di lumi, Padre santo, Padre dolce e amorevole, o Padre Creatore dell'universo: onde meritai io chiamarvi Padre, io terra, polvere e cenere, il minor di tutti vostri servi? E qual bene havete voi scoperto in me o in altro degli figlioli d'Adamo, che havete voluto esser Padre nostro? « Chi siete voi, Signore, et chi son io? » Voi siete Dio [386] d'infinita maestà, Re de' re, Signore de' signori, Santo de Santi, gloria degl'Angioli et allegrezza per tutti i Beati. |
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A026002502 |
Pur, poichè così piace a vostra Maestà, dì qua inanzi ben al petto vi chiamerò Padre, e mi goderò di questo dolce nome di Padre. |
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A026002503 |
Qual figliolo al mondo si può trovar così ingrato, ch'avendo un Padre buono, santo, dolce, glorioso e amorevole come voi, che non l'ami? O Padre, chi buono, chi santo, chi dolce e amorevole come voi? Donque, Padre, dal mio cuore sia sbandito ogn'altro amore nostro, sia infiammato questo mio cuore, acciò tra voi, Padre, e me figliolo vi sia un continuo amor reciproco.. |
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A026002508 |
[390] E che dirò io? Padre, auditui meo dedisti gaudium et lætitiam; o quant'è il gaudio, quanta mi è l'allegrezza che causa nelle mie orecchie questa dolce parola: Padre! Quest'anima tutta humiliata, questi miei ossi habastatti per la moltitudine di peccati, si ricreano e prendono vigore sentendo questa parola: Padre. |
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A026002515 |
Mi par, Signore, che siete com'il sole che comunica la sua luce e spiega i suoi raggi al minimo fiore che sta sopra del monte, come a l'istesso monte; così voi, mio Signore, ugualmente comunicate questo vostro dolce nome di Padre a grandi e piccoli, a ricchi e poveri, e però volete che vi chiamino nostro.. |
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A026002525 |
E se il peregrino quando camina, il corpo tiene alla strada e l'anima nella dolce patria, parendoli ogn'hora mill'anni per il desiderio che tiene d'arrivar a quella e veder il suo caro padre e li suoi dolci fratelli, perchè non sarà così di me? Perchè, Padre nostro, [non] sta questa mia anima conversando con voi nei Cieli come l'anima di quel vostro santo Apostolo che diceva: Nostra autem conversatio in Cælis, e perchè non mi par mill'anni ogn'hora di quest'esilio? perchè non bramo di veder li miei cari fratelli, che sono [398] gl'Angeli e Santi? perchè, Padre, non reputo le cose tutte di questa vita vili, basse et indegne, ch'io metta a quelle il mio cuore, poichè sono creato per possedere li beni del Cielo? E certo, Padre, che sarebbe gran dishonore ad un figliuolo di qualche gran Principe o Re strigliare con le sue mani cavalli, o colle medesime mani toglier via l'imondizie et il letame delle strade; e molto maggior dishonor è a me, che sapendomi voi, Padre celeste, adoptato per vostro figliuolo e tenendomi apparecchiati beni infiniti, ricchezze inestimabili e lo stesso regno del Cielo, io mi abassi e avilisca a cercar le cose vili e basse di questo mondo. |
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A026002530 |
Deh! Padre eterno, fate sì che questo Nome sì dolce e [399] soave sia manifestato per tutt'il mondo. |
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A026002532 |
Padre santo, tutte le creature vostre m'eccitano a lodar il vostro santo Nome, a benedirvi di continuo: gl'Angioli, con la sua (sic) dolce musica, di continuo vi cantano dolci matutini, vi lodano e benedicono, e non cessano d'esclamare: Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dominus Deus Sabaoth, et a me invitano a fargli compagnia; i cieli, con li suoi continui movimenti, e le stelle con la loro chiara luce, e supra tutto quelli doi luminarij maggiori, il sole e la luna, con la grandezza del loro lume, m'eccitano ad adorar e benedir il vostro santo Nome; tutti gl'elementi, il fuoco, l'aria, l'acqua, la terra, gl'uccelli che volano nell'aria, li pesci che notano nel mare, li fiumi, le fontane, li monti et valli, le piante della terra e finalmente tutti gl'animali che per quella scorrono, mi predicano ch'io v'adori e benedica. |
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A026002541 |
O felice giorno, o benedetta [403] hora! o quando fia, Padre, che s'accosti questo giorno, che venghi quest'hora? Quando veniam et apparebo ante faciem tuam? Quando vedrò, Padre, li muri di questo vostro regno, lavorati di pietre preziose? Quando batterò alle tue porte, o celeste Hierusalem? quando vedrò li tuoi ricchi palazzi? quando goderò li tuoi ameni giardini, vestiti d'eterni fiori? quando gustarò di quelle fontane [di] vita ch'in te vi sono? O Padre santo, quando vedrò in questo vostro regno tante schiere d'Angeli e Santi pieni di gloria? tanti chori di vergini, quali con le palme cantando, seguitano il vostro Agnello? quando sentiranno queste mie orecchie la dolce musica, l'armonia d'Angeli et il concerto de Santi, quali tutti cantano inanzi al vostro conspetto: Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dominus Deus Sabaoth? Quam dilecta tabernacula tua, Domine virtutum. |
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A026002558 |
Di più, Padre, dateci il pane della vostra parola soave e dolce; rompetecelo, pezzatecelo per mezzo di vostri ministri che sono li vostri predicatori; fate che dentro delle anime nostre fruttifichi, come quel buon seme che cascò nella buona terra e rese frutto di cento.. |
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A026002559 |
Finalmente, Padre, hora che mi trovo sotto la tavola di vostra alta Maestà, alla quale mangiano tanta moltitudine d'Angioli e Santi, inginochiato inanzi al vostro real conspetto, humiliato inanzi la vostra presenza, come li cagnoli che stanno sotto la mensa de loro padroni chettando le molliche che cascano di quella, onora me anche di quella soavità, di quella dolcezza che li Beati gustano alla vostra [411] tavola, acciò in questa mia oratione gusti alquanto di quel che gustano i vostri figlioli nel Cielo; fate, Padre, che questa mia oratione non sia arida e secca, ma dolce e soave, con il pane delle vostre consolationi e visite.. |