don bosco-i papi da s. pietro a pio ix.html |
A066000020 |
Aquileia, Milano, Pavia, Verona, tutta l'alta Italia era già in potere dei barbari, e le popolazioni disperse si nascondevano nelle lagune dalle quali doveva sorgere Venezia. |
don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html |
A067000641 |
Il più antico scrittore che parli dei Valdesi, è l'abate di Fontecaldo di nome Bernardo, il quale visse ai tempi di Pietro Valdo, e scrisse sul fine del secolo duodecimo un Trattato contro ai Valdesi, {66 [372]} dove fra le altre cose dice: mentre governava la Chiesa Lucio III insorsero i Valdesi, nuovi eretici, i quali furono di poi condannati dal Papa in un Concilio tenuto nella città di Verona nel 1185.... |
don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html |
A068000638 |
Il più antico scrittore che parli dei Valdesi è l'abate Fontecaldo di nome Bernardo, il quale visse ai tempi di Pietro Valdo, e compose sul fine del secolo duodecimo un Trattato contro ai Valdesi; dove fra le altre cose dice: « Mentre governava la Chiesa Lucio III insorsero i Valdesi, nuovi eretici, i quali furono di poi condannati dal Papa in un Concilio tenuto nella città di Verona nel 1185. |
don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html |
A113000319 |
Luigi de' marchesi di Canossa, patrizio e Vescovo di Verona, continua colle sue virtù le nobili tradizioni dell'illustre sua famiglia. |
A113000320 |
Allorchè venne nominato Vescovo di Trento monsignor Benedetto di Riceabona, il quale aveva surrogato sulla Cattedra di S. Zenone monsignor Trevisanato, promosso all'arcivescovato di lidine e poco dopo traslato alla chiesa pa {234 [234]} triarcale di Venezia e fatto Cardinale, l'imperatore Francesco Giuseppe propose alla Santa Sede, in virtù dei privilegi che gli conservava il Concordato del 1855, per Vescovo di Verona il Canossa, il quale non ne voleva assolutamente sapere, e solo si ridusse ad accettare la mitra, allorchè la Santità di Pio IX glie ne fece solenne ingiunzione. |
A113000320 |
Restituitosi in Verona, le sue virtù non tardarono a risplendere di bella luce, e venne eletto canonico della Cattedrale, carica che accettò per espresso comando di Gregorio XVI. Non vi fu opera di carità, alla quale il canonico di Canossa non porgesse volentieri la mano, non istituzione che o colla parola o con generose limosine o coll'autorità del suo nome non favorisse. |
A113000321 |
Non è da questo luogo enumerare tutte le opere di zelo che segnalarono il governo episcopale del Vescovo di Verona, il quale può dirsi abbia fatto sue le parole dello Spirito Santo, fortiter et suaviter, nel governo della propria diocesi. |
A113000323 |
Essendo stato promosso in principio del 1877 il cardinale Monchini alla sede suburbicaria di Albano, il Santo Padre voleva {235 [235]} nominare all'Arcivescovato di Bologna monsignor Di Canossa, ma egli non volendo abbandonare la sua diletta Verona, fece tante preghiere e così calde istanze al S. Padre, che lo disonerò di quella carica. |
A113000323 |
La sua nomina a membro del Sacro Collegio fu festeggiata in Verona da ogni ordine di cittadini, concordi nell'ammirare le tante virtù del venerando loro Pastore, il quale è il secondo Veronese che sia stato contemporaneamente Vescovo della propria patria e Cardinale di Santa Chiesa, il suo predecessore in questa duplice dignità essendo stato Adelardo da Lendinara, creato Cardinale dello stesso titolo di S. Marcello da Lucio III, legato apostolico in Oriente, Vescovo di Verona dal 1188 al 1224, e morto nel 1225. |
don bosco-la storia d-italia.html |
A139000463 |
A tale annunzio Filippo corre con un altro esercito, viene alle mani con Decio vicino a Verona, dove perde la vita. |
A139000495 |
Questi primi successi mossero altre città a spedirgli deputati per protestargli ubbidienza, talchè senza ostacolo alcuno entrò in Milano, donde si condusse a Verona. |
A139000677 |
Toccata colà una grave sconfitta nell'agosto del 489, Odoacre raccolse un secondo {186 [186]} esercito, e andò ad affrontare il nemico sulle rive del fiume Adige, vicino alla città di Verona, dove seguì la gran battaglia che doveva decidere della sorte di Odoacre e di Teodorico. |
A139000831 |
Di poi ebbe a fare con un altro re eziandio francese di nome Rodolfo, con cui venuto a battaglia fu vinto e costretto a chiudersi in Verona, unica città rimastagli fedele. |
A139000835 |
L'imperatore consapevole della trama ordita da quel ribaldo avrebbe potuto con una sola parola farlo uccidere; ma egli credendo di potersi guadagnare il cuore di Flamberto con un generoso perdono, lo fece chiamare in un gabinetto del suo palazzo di Verona, ove {231 [231]} allora abitava, e dopo avergli rammentato la loro antica amicizia, e i molti lavori che gli aveva compartito, gli fece inoltre vedere quanto fosse orrendo il misfatto che aveva macchinato; poi gli presentò una tazza d'oro, lo costrinse ad accettarla dicendogli: «questa tazza sia fra noi il pegno di una riconciliazione sincera; ogni qualvolta ne farete uso, vi rammenti l'affezione del vostro imperatore, ed il perdono ch'egli vi ha conceduto.». |
A139000959 |
Le città di Verona, di Vicenza, di Padova e di Trevigi cominciarono a stringersi in lega fra loro per far testa agli ordini di Federico e de' suoi ministri. |
A139000959 |
Per soffocare questo principio di ribellione Federico si mosse da Pavia con buon numero di soldati, ma giunto presso Verona vide schierato contro di sè l'esercito delle città collegate assai più {268 [268]} numeroso del suo. |
A139001063 |
Però il suo grande ingegno gli trovò presto amici e protettori prima in Verona, quindi presso al conte Guido di Ravenna. |
A139001163 |
Ciò non ostante per lo scarso numero de' suoi combattenti fu costretto a chiudersi in Verona; donde potè tener fronte ad un numero assai maggiore di Milanesi ed a Giacomo Piccinino loro esperto condottiero. |
A139001548 |
Intanto due formidabili eserciti tedeschi erano venuti nel 1796 e 97 in soccorso degli Italiani, e costeggiando le rive dell'Adige, che è quel fiume il quale passa per mezzo a Verona e va a scaricarsi nel mare vicino a Venezia. |
A139001592 |
La {474 [474]} mente sublime, le principesche liberalità, e le maniere soavi del Canova traevano in alta ammirazione i popoli fra mezzo a cui recavasi; e quando un giorno entrò nel teatro di Verona, ed un'altra volta in quello di Padova, gli spettatori si alzarono tutti in atto di riverenza e fecero plauso a un artista, che colle sue opere tanto onorava il nome italiano. |
A139001623 |
Al di là del fiume Mincio sorgono quattro fortezze, Peschiera, Mantova, Verona e Legnago, le quali occupano per così dire i quattro angoli d'un quadrato. |
A139001623 |
Questi assediarono Peschiera e la presero, poi si avanzarono verso Verona. |
A139001783 |
Alhesis, fiume che ha sorgente nelle Alpi, lambe Verona e mette nell'Adriatico presso a Venezia. |
A139002207 |
Verona, antica e forte città del Veneto, capo del Veronese. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000430 |
A siffatto annunzio Filippo corse con un altro esercito, e venne alle mani con Decio, vicino a Verona, dove perde la vita. |
A140000457 |
Questi primi successi mossero altre città a spedirgli deputati {124 [124]} per protestargli ubbidienza; talchè senza ostacolo alcuno entrò in Milano, donde si condusse sopra Verona. |
A140000634 |
Toccata colà una grave sconfitta nell'agosto del 489, Odoacre raccolse un secondo esercito, e andò ad affrontare il nemico sulle rive del fiume Adige, vicino alla città di Verona, dove seguì la grande battaglia, che doveva decidere della sorte di que' due famosi guerrieri. |
A140000760 |
Vinto, dovette per iscampo chiudersi in Verona, unica città rimastagli fedele. |
A140000762 |
Saputa la trama ordita da quel ribaldo, l'imperatore avrebbe potuto con una parola farlo uccidere; ma credendo di potersi guadagnare il cuore di quel colpevole col perdono, lo chiamò in un gabinetto del suo palazzo di Verona, ove allora abitava, e dopo avergli rammentata l'antica loro amicizia e i molti favori che gli aveva compartito, gli fece inoltre vedere quanto fosse orrendo il misfatto macchinato; poi gli presentò una tazza d'oro, lo costrinse ad accettarla, dicendogli: «Questa tazza sia fra noi pegno di una riconciliazione sincera; ogni qual volta ne farete uso, vi rammenti l'affezione del vostro imperatore, ed il perdono che egli vi ha ora conceduto.» Flamberto rimase confuso, ma era troppo scellerato, perchè facesse la debita stima di tanta bontà. |
A140000856 |
A soffocare questo principio di ribellione egli si mosse da Pavia con buon numero di soldati; ma giunto presso Verona videsi schierato contro l'esercito delle città collegate assai più numeroso del suo, e non osando di venire a battaglia si ritirò e poco dopo parti nuovamente per la Germania. |
A140000856 |
Questo stato violento di cose non poteva durare: e presto le città di Verona di Vicenza, di Padova e di Trevigi incominciarono a stringersi in lega fra loro per fare testa agli ordini di Federico. |
A140000894 |
Quindi aiutato da Federico II si rese padrone di Verona e di alcune altre città, su cui esercitò vera tirannìa. |
A140000947 |
Tuttavia il suo grande ingegno gli trovò presto amici e protettori prima in Verona, quindi presso al conte Guido Novello, signore di Ravenna. |
A140001048 |
Ciò non ostante per lo scarso numero de' combattenti fu costretto a chiudersi in Verona, donde potè tener fronte ad un numero assai maggiore di Milanesi ed a Giacomo Piccinino loro esperto condottiere. |
A140001378 |
In quel tempo stesso in Verona, città già occupata dagli eserciti di Napoleone, era avvenuto qualche subbuglio contro ai Francesi. |
A140001428 |
Al di là del fiume Mincio sorgono quattro fortezze, Peschiera, Mantova, Verona e Legnago, le quali occupano, per così dire, i quattro angoli di una specie di quadrilatero. |
A140001428 |
Questi assediarono Peschiera e la presero; poi si avanzarono versò Verona. |
A140001568 |
Il nemico dovette ritirarsi al di là del Mincio e rinserrarsi in una pianura difesa dalle fortezze di Mantova, Peschiera, Verona e Legnago. |
A140001602 |
Quando un giorno entrò nel teatro di Verona, ed altra volta in quello di Padova, gli spettatori si alzarono tutti in atto di riverenza, e fecero plauso ad un artista, che colle sue opere tanto onorava il nome italiano. |
A140001606 |
Egli nacque in Verona il 16 gennaio 1760 da un mercante. |
A140001609 |
Esiste ancora in Verona presso una chiesa dedicata a san Filippo Neri un giardino di ricreazione ove il Cesari nei giorni festivi raccoglieva giovanetti quanti più poteva, e {455 [455]} dopo di averli fatti assistere alle sacre funzioni li tratteneva in piacevole ed onesta ricreazione. |
A140001894 |
- Finalmente venivano ad Oriente i popoli Veneti Heneti, o Veneti che si estendevano dal lago di Garda all'Adriatico, e dal Po alle Alpi, e comprendevano le città di Verona, di Patavium (Padova), Vicentia o Vicetia (Vicenza). |
don bosco-novelle e racconti.html |
A158000023 |
A tal fine Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Verona, Ferrara, Treviso e altre città conchiusero {16 [408]} un'alleanza, che ebbe il nome di Lega Lombarda. |
don bosco-severino.html |
A177000192 |
Scrisse egli un trattato contro ai Valdesi dove fra le altre cose dice: « Mentre governava la Chiesa Lucio III sorsero i Valdesi, nuovi eretici, i quali furono poi condannati dal Papa in un concilio tenuto nella città di Verona l' anno 1185. |
don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html |
A190000411 |
Nottingo, vescovo di Verona, fu de'primi a scoprire questi errori, che tosto furono condannati in parecchi concili da più insigni prelati. |
A190001705 |
Verona, forte città del Veneto. |
don bosco-vita dei sommi pontefici s. ponziano s. antero e s. fabiano.html |
A202000128 |
L'Imperatore sebbene di età avanzata volle opporsi, e messosi alla testa del suo esercito andò ad incontrare Decio presso alla città di Verona. |
A202000128 |
Mentre egli cadeva combattendo a Verona, {80 [488]} suo figlio in età di circa anni 14 era messo a morte a Roma. |