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Emanuele fu condotto per l'ultima volta alla presenza del governatore che così l'interrogò: Vuoi tu far ritorno alla tua famiglia e vivere tranquillo ed onorato? Abbandona quella religione per cui sei condannato alla morte.» Emanuele non esitò a rispondere: Se l'alto mandarino vuol mandarmi a casa assolto, bene sta; e se vuole tronenrmi la testa è padrone; ma io non posso rinunziare alla mia santa religione.» Portarono allora una tavola sulla quale in grandi caratteri era scritta la sentenza {57 [281]} seguente: «Le Van Phung, che già fu il primo aggiunto al podestà del suo villaggio, ha osato insegnare una dottrina perversa.
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