don bosco-il divoto dell-angelo custode.html |
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L'infermo ritornato in sè, confuso e compunto chiamò in fretta il confessore, e con effusione di lagrime gli dichiarò tutto quello che aveva tacciuto prima per vergogna, e ricevuto divotamente il SS. Viatico e l'estrema unzione, rendendo incessanti grazie al suo Angelo tutelare, morì placidamente tra segni apertissimi d' eterna salvezza. |
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La seguente {49[135]} notte il suo Angelo custode oltremodo dolente dello stato infelice in cui si trovava l'anima di lui, con una terribile visione gli fece conoscere, che se egli non confessava quel peccato, che aveva tacciuto in confessione, il paradiso non era più per lui, e se ne andrebbe eternamente perduto. |