Parola «Sinfronio» [ Frequenza = 14 ]

don bosco-vita e martirio dei sommi pontefici san lucio i e santo stefano i.html
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 Chiuso Nemesio in prigione, l'imperatore die ordine di ricercare Sinfronio creditario, cioè economo ed amministratore delie sostanze di Nemesio.

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 Intanto Sinfronio fu menato all'esame davanti Olimpio tribuno, che cominciò ad interrogarlo così: Ascoltami, o Sinfronio, e fa quanto ti comandano i nostri principi; imperciocchè se non li ascolti chi sa a quante sciagure andrai soggetto, e forse la morte ne sarà la fine.

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 Sinfronio rispose: se tu cerchi le sostanze di Nemesio mio padrone, è inutile ogni fatica; perciocchè egli nella persona dei poveri le ha già date tutte a Gesù Cristo che ne è il vero padrone.

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 La santa risposta di Sinfronio dispiacque ad Olimpio, che senza dir altro ordinò che egli fosse tormentato in molte guise, di poi così grondante di sangue venisse a viva forza condotto o portato dinanzi ad un simulacro di bronzo che rappresentava Marte.

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 Sinfronio giudicando follia intollerabile il credere a quella stupida divinità, fece a Dio questa preghiera: Il Signor nostro Gesù Cristo figlio di Dio vivo ti spezzi e ti disperda.

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 A tal vista maravigliato Olimpio comandò che Sinfronio fosse condotto in sua casa per farlo tormentare e costringerlo come diceva, a svelare le sostanze di suo padrone.

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 In fine illuminati da Dio si recarono da Sinfronio e gli dissero: noi abbiamo ora conosciuto che Gesù Cristo è Dio vero, figlio di Dio, il quale aprì gli occhi della figlia di Nemesio.

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 Sinfronio rimase maravigliato a si inaspettata conversione, e non seppe altrimenti esprimere la sua gioia se non ringraziando Iddio.

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 Sinfronio gli rispose: questi idoli sono tuoi, e bisogna che tu stesso colla propria tua mano li rompa, e vendendone i pezzi ne impieghi il prodotto a sollievo dei poveri.

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 Sinfronio fece sapere ogni minima cosa a santo Stefano, che sebbene di notte, partì sull'istante e venne alla casa di Olimpio.

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 Colà giunto il pontefice, Sinfronio gli espose il vivo desiderio che Olimpio, sua moglie, suo figlio avevano di ricevere il sacramento dei battesimo.

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 Il giorno seguente al martirio di Lucilla e di Nemesio, Valeriano mandò a prendere Sinfronio per tenere con lui pubblica udienza.

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 Sinfronio rispose: Non gli Dei ci governano, ma Gesù Cristo ci ha finora governati, e conservati.





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