don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html |
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Saturo eravi montato, e dall'alto della scala mi disse: Perpetua, ti aspetto, ma guardati dal drago. |
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Un dì Saturo mio fratello mi disse: Voi avete molto credito presso Dio; pregatelo di farci conoscere se soffrirete la morte o se verrete rimessa in libertà. |
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Allora Saturo volgendo gli occhi verso Pudenzio: Addio, caro amico, gli disse, sovvengavi della mia fede e imitatela; la mia morte non vi smarrisca, ma vi raddoppi il coraggio. |
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Allora avendo riconosciuto un catecumeno chiamato Rustico, lo pregò di chiamar suo fratello Saturo, o quando si furono entrambi fatti appresso esortò ambedue alla costanza nella fede. |
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Fu esposto per secondo ad un orso che non volle uscire dalla tana; così per allora Saturo rimase illeso. |
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Poi dimandato al soprastante l' anello che teneva in dito, glielo rendè intriso del suo sangue come pegno della sua fede e della sua amicizia, e in così dire cadde morto; avverandosi per tal modo la visione di Perpetua, che Saturo sarebbe morto il primo. |
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Saturnino e Saturo minacciavano della collera divina il popolo idolatra che gli attorniava, e quando furon presso al giudice che aveali condannati gli dissero coraggiosamente: Tu ci condanni oggi, ma fra poco Dio condannerà anche te. |
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Saturo al contrario non temeva tanto gli altri animali quanto l'orso e desiderava che un leopardo lo uccidesse tosto che lo avesse azzannato. |
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Saturo che si era ritirato sotto uno dei portici dell'anfiteatro diceva al soprastante Pudenzio, che erasi convertito: Non ve lo aveva io {84 [288]} detto, che le prime belve non mi avrebbero fatto alcun male e che avrei ricevuto la morte da un leopardo. |