Voleva che i suoi servitori andassero regolarmente a confessarsi, e preferiva di trattare con quelli che frequentavano la confessione.

 Se a questi tratti che lo caratterizzano già abbastanza, si aggiunge {112 [326]} che Vincenzo preferiva un merito comune ad un merito brillante; ch'era sua regola di non farsi conoscere altro che dal lato più debole, e di scegliere sempre fra due pensieri il più comune ed il meno proprio a farlo risaltare, sarà difficile di non riconoscere che, per trovare la vera umiltà sulla terra, bisognava cercarla in Vincenzo de'Paoli.

 Quante gare, dice il paroco, mi occorse di vedere nella sagrestia tra il nostro Francesco ed altri giovanetti per essere trascelti al servizio dell' altare! {49 [291]} Non di rado succedeva che io stesso per mettere alla prova la sua virtù, e per evitare la taccia di parzialità, per essere mio figlioccio, preferiva altri a lui quantunque venuti insieme in chiesa.

 Ma quanto rimase confuso allorchè Filossene invece di applaudire come gli altri cortigiani, si volse alle guardie e loro disse ad alta voce: riconducetemi in prigione; con che dimostrava quell'uomo dabbene ch'ei preferiva la prigione piuttosto che parlare contro coscienza.

 Giunto in quel monastero, i monaci l'accolsero col massimo rispetto, sorpresi di vedere un re, il quale da più di cinquant'anni aveva governati tanti milioni d'uomini, e che preferiva la loro povera cella allo splendore di tante corone.

 Ma quanto non rimase confuso allora che Filossene invece di applaudire, come gli altri cortigiani, si volse alle guardie e loro disse ad alta {49 [49]} voce: Riconducetemi in prigione! Con che quell'uomo dabbene voleva dire ch' ei preferiva di andar in prigione piuttosto che parlar contro coscienza.

 Amava la scienza facile e a tutto preferiva la storia, i ragionamenti e le materie religiose che oltre all'istruzione servissero a dar calma all'agitata mia coscienza.

 E ciò perchè, come ce ne assicura s. Cipriano, l'imperatore conoscendo quanto fosse grande ed estesa la potenza del papa, preferiva di avere un competitore nell'impero piuttosto che avere in Roma un pontefice investito di tanta autorità.