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Abitavano in quella stanza quattro lingue mirabilmente affilate alla maledizione, marito e moglie e figlio e suocera; e quella mattina appunto, non essendo riuscito il desinare di gusto alla suocera rabbiosa, rovesciale le tavole, e rotti i piatti, e sparsi per le stanze i rottami dei bicchieri e delle tazze, risuonavano le più empie imprecazioni: «Possa tu aver mangiato l'ultimo boccone»; e l'altro: «Possa tu restar attossicato»; e la vecchia: «Possiate tutti aver mangiato il diavolo»; e il Diavolo a questa musica faceva la battuta, mostrando che cantavano a suo gusto, e che potevano esser promossi alla cappella dell'inferno, dove sempre si canta su questo tuono di maledizioni, e di orrende e viperine imprecazioni.
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