Parola «Pecca» [ Frequenza = 22 ]

don bosco-esercizio di divozione alla misericordia di dio.html
  A056000105 

 La condotta maravigliosa che in ogni tempo Iddio tenne co' più grandi pecca!ori dovrebbe essere un potente stimolo per animarci di confidenza e ritornare a Dio.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067001104 

 il cane, la pianta, l'orologio, la statua di sale hanno questo vantaggio sopra l' uomo, che operando necessariamente non peccano; l'uomo all'incontro pecca anche operando per necessità e senza facoltà di non operare, oppur di operare diversamente.

  A067001107 

 {228 [534]} Se l'uomo pecca per neccessità, se pecca indotto da Dio stesso, e se con tutto ciò vien da Dio punito coll'inferno.

  A067001441 

 Calvino, illuminato dal suo preteso Spirito Santo, conchiude da queste parole: qui {335 [641]} crediterit salvus erit; chi crederà, sarà salvo: e da un altro testo: crede tantum et saltvus eris; credi solamente e sarai salvo: che per salvarsi basta la fede, e che le buone opere sono inutili, anzi ingiuriose a Gesù cristo, cito patì abbastanza per tutti gli uomini: quindi il suo principio fondamentale che dà sfogo tutte le passioni: crede fortiter et pecca fortius, et nihil nocebunt tibi centum stupra et mille homicidia; e vuoi dire: quanto più avrai fede, tardo maggiori peccati puoi liberamente commettere; e (orrendo a dirsi!) cento supri e mille omicidii non recheranno alcun danno all'anima tua.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068001082 

 Anzi il cane, la pianta, l'orologio, la statua di sale hanno questo vantaggio sopra l'uomo, che in operando necessariamente non peccano, laddove l'uomo pecca anche operando per necessità e senza facoltà di operare, oppur di operare diversamente.

  A068001437 

 Da questo riesce quel suo principio fondamentale che lascia libero lo sfogo a tutte le passioni: Crede fortiter et pecca fortius, et nihil nocebunt tibi centum stupra et mille homicidia; che in volgare significa: quanto più avrai fede, tanto maggiori peccati puoi liberamente commettere; e (cosa orrenda a dirsi!) cento stupri e mille omicidi non recheranno alcun nocumento all'anima tua.


don bosco-il cattolico provveduto per le pratiche di pieta.html
  A069000772 

 Contro questo comandamento si pecca trascurando volontariamente di assistere alla s. Messa nelle domeniche ed altre feste di precetto, o lasciandone una parte considerevole oppure assistendovi senza divozione - applicandovi a lavori servili senza motivi legittimi e giudicando da se che esistano tali motivi senza ricorrere all'autorità ecclesiastica - abbandonandovi nei di festivi alle crapule, a divertimenti illeciti.

  A069000774 

 Si pecca contro questo comandamento:.

  A069000778 

 Si trasgredisce poi anche questo comandamento col far danno alla vita spirituale del prossimo, cioè collo scandalo; perciò si pecca anche contro il quinto comandamento proferendo parole, o ponendo fatti che traggono altri al male e gli allontanano dal bene - comandando, approvando o consigliando ciò che è peccato - insinuando il male con pessimi discorsi o vestendo in modo immodesto mettendo sotto gli occhi della gente imagini lascive, o regalando o imprestando libri cattivi - oppure non impedendo il male, quando si sarebbe potuto impedire colle parole, e se siete superiore anche col castigo, o promuovendo il mal fare con comperare o vendere cose rubate - proteggendo irragionevolmente i colpevoli.

  A069000779 

 Si pecca contro a questi comandamenti suscitando deliberatamente o godendo volontariamente pensieri lascivi ed immaginazioni impure - desiderando volontariamente cose sconcie - proferendo parole equivoche, maliziose - cantando od ascoltando con piacere a cantare canzoni indecenti - prendendo parte a cattivi discorsi, leggendo, comprando, imprestando libri cattivi - facendo o tenendo esposte pitture, o statue immodeste.

  A069000780 

 Si pecca contro questi comandamenti prendendo danaro, o altre cose che appartengono al prossimo senza sua licenza e se il proprietario è la Chiesa, vi ha non solo furto, ma anche sacrilegio - dando danaro a prestito ed esigendo interessi smoderati - vendendo a prezzo ingiusto, od ingannando {413 [421]} il compratore sulla qualità della merce - ingannando compratori nel peso, nella misura - defraudando altri col vano pretesto di compensarsi di danni ricevuti - tenendo illegittimamente presso di se roba che appartiene ad altri - non restituendo roba depositata quando è tempo, - non pagando la mercede agli operai - mettendo la famiglia in cattivo stato col giuoco, colla trascuranza, coi bagordi, e rendendosi impotente a pagare i debiti - arrecando danno al prossimo con guasti a' suoi terreni, mobili, animali o con lavori male eseguiti, - movendo liti ingiuste - violentando alcuno a far testamento - non eseguendo i lasciti testamentarii - non adempiendo bene il proprio uffizio per cui si riceve stipendio, e non bene amministrando la roba altrui, non impedendo il danno altrui, quando vi si è obbligati per uffìzio - cooperando alle ingiustizie altrui col consiglio, col comando, coll'approvazione, colla partecipazione - desiderando di rubare, d'ingannare, d'indurre altri ad azioni ingiuste.

  A069000781 

 Si pecca contro questo comandamento accusando falsamente il prossimo di colpe non commesse, sia innanzi alle autorità civili od ecclesiastiche, sia anche al cospetto di persone private, non siete mai stato colpevolmente cagione che altri attestasse il falso? - Non vi siete mai rifiutato a dire la verità, quando eravate giustamente interrogato? - Non avete forse dette bugie? - Avete ingannato alcuno? - Col vostro inganno avete voi arrecato perdita o danno ad alcuno? - Quale danno? - Avete voi svelate colpe del prossimo, vere sì, ma segrete, senza un giusto motivo? - O gli avete imputate colpe non vere? - Presso a quante persone? - Con quale intenzione? - Con quali conseguenze per l'onore, per la roba ecc? - Non avete forse parlato male dei vostri superiori spirituali o temporali e di comunità intere? Avete fatto perdere il credito ai {415 [423]} superiori presso i soggetti? - Avete colle vostre interrogazioni cagionato mormorazioni, calunnie? - Avete fatto dei rapporti atti a togliere tra persone la buona armonia? - Non avete svelato senza motivo qualche secreto? - Avete falsificato firme, scritture? - Non avete forse senza fondamento fatto sospetti contro al prossimo? - Li avete manifestati ancora agli altri? - Criticata senza motivo la condotta del prossimo, anzi per odio, invidia ecc? - Gli avete attribuito cattive intenzioni nelle opere buone? - Non avete voi per mera curiosità indagato i difetti e le colpe del prossimo? - E' con quali intenzioni?.

  A069000794 

 Si pecca colla gola quando si mangia e si beve senza necessità cose preziose non adatte alla propria condizione; quando si mangia, si beve più del bisogno, od unicamente per contentar l'appetito.

  A069000795 

 Si pecca d'ira, prima quando l'ira si concepisce irragionevolmente, o quando benchè sia giusta in sè perchè concepita alla vista della verità o giustizia oltraggiata, pure si eccede nei modi e nelle parole.


don bosco-il divoto dell-angelo custode.html
  A075000039 

 Nondimeno, benchè affrontato sì oltraggiosamente da chi pecca sotto i suoi purissimi sguardi, benché posposto anche al maligno spirito; non perciò si ritira, {38[124]} nè abbandona chi l'oltraggiò, ma soffre e dissimula, e nulla tralascia per ricuperare quell'anima infelice che tutto gli é cara.


don bosco-il giovane provveduto.html
  A105000054 

 Guardati beve dall'essere di quelli che vanno dicendo: fo questo peccato, dopo mi confesserò, poichè Iddio maledice quel figliuolo, che pecca colla speranza del perdono: Maledictus homo qui peccat in spe.

  A105000057 

 Chi pecca dice col fatto al Signore: va, o Dio, lontano da me, io non ti voglio più obbedire, non ti voglio più servire, non ti voglio riconoscere più per mio Signore: Non serviam.


don bosco-la figlia cristiana provveduta [4a edizione].html
  A132000062 

 Non imitare que' miseri ingannati, che vanno dicendo: Fo questo peccato, dopo mi confesserò; non lasciarti lusingar da questi inganni del demonio, poichè Iddio maledice colui che pecca colla speranza del perdono: Maledictus homo qui peccat in spe.

  A132000065 

 Chi pecca, dice col fatto al Signore: Va, o Dio, lontano da me, io non ti voglio più obbedire, non ti voglio più servire, non ti voglio più riconoscere per mio Signore: Non serviam.

  A132001010 

 Irascimini, et nolite pecca re: * quae dicitis in cordibus vestris, in cubilibus vestris compungimini.


don bosco-massimino.html
  A151000212 

 Calvino, illuminato dal suo preteso Spirito Santo, conchiude da queste parole: qui crediderit salvus erit; chi crederà sarà salvo: e da un altro testo: crede tantum et salvus eris; credi solamente e sarai salvo: che per salvarsi basta la fede, e che le buone opere sono inutili, anzi ingiuriose a Gesù Cristo, che patì abbastanza per tutti gli uomini: quindi il suo brutale principio che da sfogo a tutte le passioni: Crede fortiter et pecca fortius, et nihil nocebunt tibi centum stupra, et mille homicidia; {83 [205]} e vuol dire: quanto più avrai fede tanto maggiori peccati puoi liberamente' commettere; e (orrendo adirsi!) cento stupri e mille omicidii non recheranno alcun danno all'anima tua.





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