don bosco-la storia d-italia.html |
A139000992 |
Dal nome di due illustri famiglie tedesche i partigiani di quei re e di quegli imperatori si denominarono Ghibellini, quelli del Sommo Pontefice Guelfi. |
A139000992 |
Ogni città, ogni provincia, ogni terra, e per poco ogni famiglia conteneva nel suo seno Guelfi e Ghibellini, che si odiavano a morte. |
A139000996 |
Diedesi a perseguitare gli ecclesiastici spogliandoli ed esiliandoli, impose alle chiese ed ai monasteri gravissime contribuzioni, e giunse fino a sollevare i Ghibellini di Roma contro alla persona del Papa. |
A139000997 |
Così per la prima volta fu veduta guerra aperta tra Guelfi, rappresentati dalla lega lombarda, dal Papa, dai Veneziani e dai Genovesi, e tra Ghibellini sostenuti dal formidabile Federico. |
A139000997 |
Federico si risolse di combatterli e opprimerli tutti, e a tale fine si pose alla testa di forte e numeroso {280 [280]} esercito composto di Tedeschi, di Saraceni e di fuorusciti Ghibellini, che in gran numero andavano a congiungersi colle sue genti. |
A139001000 |
Dopo Federico, Corrado quarto, di lui figlio e successore, sostenne qualche tempo la causa de' Ghibellini, finchè venne avvelenato per arte di suo fratello Manfredi, {281 [281]} che ambiva succedergli. |
A139001002 |
Uno zio di Corradino, di nome Manfredi, quel medesimo che aveva procurato la morte a Corrado quarto, gran guerriero, ma d'indole feroce ed irreligioso, sotto al pretesto di sostenere i diritti del nipote, sostenne altresì accanitamente il partito dei Ghibellini per aprire a se medesimo una strada di giungere al trono. |
A139001003 |
A tal notizia i Ghibellini incoraggirono Manfredi a prendere il titolo di re delle due Sicilie; ed egli, che sommamente desiderava quel titolo pomposo, vi acconsentì; ma appena fu incoronato, ebbe notizia che la voce sparsa della morte di Corradino era falsa, ed anzi erano giunti ambasciatori in Napoli, chiedendo istantemente che a Corradino fosse restituito lo scettro che aveva appartenuto a suo padre. |
A139001006 |
Carlo d'Angiò era un principe valoroso, che desiderava acquistarsi gloria, perciò di buon grado deliberò di trasferirsi in Italia per sedare il tumulto cagionato dai Ghibellini, e così impadronirsi del regno di Napoli. |
A139001009 |
I Ghibellini lo riguardavano come l'unico loro sostegno, e lo invitarono a venire in Italia. |
A139001009 |
Il partito dei Ghibellini, indebolito per la morte di Manfredi, si rivolse al giovane Corradino, il quale nell'età di sedici anni appena dava già indizio di possedere sublimi qualità. |
A139001010 |
Inoltre i più illustri Ghibellini di Pisa, di Napoli e di altre città d'Italia sollecitavano Corradino a venire presto in Italia, assicurandolo, che al suo avvicinarsi tutti sorgerebbero per esterminare i Guelfi. |
A139001012 |
All'avvicinarsi dell'esercito tedesco, i Saracini di Sicilia, quei medesimi che avevano già fatto tanto male all'Italia, fedeli amici di Manfredi, tutti i Ghibellini {284 [284]} della Lombardia, presero le armi per unirsi a lui. |
A139001013 |
Allora i Ghibellini di Roma offersero al principe tedesco un buon numero di soldati e tutti quei tesori, che il Papa nella sua fuga aveva dovuto abbandonare nelle Chiese. |
A139001014 |
Colà si agitarono per l'ultima volta le sorti degli imperatori di Germania tra i Guelfi e i Ghibellini. |
A139001033 |
Il conte Ugolino, Guelfo di professione, che aveva trattati questi affari, seppe approfittarne per sè, e dopo di aver cacciato i Ghibellini da Pisa, ottenne di essere fatto padrone della città per anni dieci. |
A139001058 |
In quel tempo in cui quasi tutte le città d'Italia erano divise nei due partiti de' Guelfi e Ghibellini, egli aveva avuto un maestro Guelfo, ed egli pare si rese illustre in molte imprese, combattendo valorosamente contro ai Ghibellini. |
A139001059 |
Generalmente chiamavansi Ghibellini quelli che desideravano in Italia il dominio dell'imperatore di Germania; e dicevansi Guelfi quelli che favorivano in Italia la dominazione del Papa. |
A139001063 |
Allora egli si unì apertamente coi Ghibellini ed altri ribelli, e tentò di rientrare a mano armata nella sua patria. |
A139001063 |
Ma in quel momento Firenze detestava le discordie e lo spargimento del sangue; i bianchi sostenuti dai Ghibellini furono vinti; e Dante che aveva avuta gran parte in quelle discordie, mentre trovavasi in Roma per una ambasceria presso il Pontefice, venne condannato ad essere arso vivo. |
A139001082 |
I Ghibellini fatti arditi per l'assenza del Papa invitano un re di Alemagna di nome Enrico Settimo; e questo sotto al pretesto di riacquistare i diritti de' suoi antecessori viene in Italia, sottomette molte città; impone gravi tributi, si fa incoronare re in Milano; va difilato a Roma per cingersi la corona imperiale. |
A139001123 |
Mentre le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, come vi ho raccontato, si facevano guerre sanguinose, la potenza dei conti di Savoia si andava consolidando, e Tommaso I (1188-1233 ) per dare al suo Stato una capitale degna di un principe, fece abbellire e fortificare la città di Ciamberì, la quale prima era un piccolo borgo. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000890 |
Dal nome di due illustri famiglie tedesche i partigiani di quei re e di quegli imperatori si denominarono Ghibellini; quelli del sommo Pontefice Guelfi. |
A140000890 |
Ogni città, ogni provincia, ogni terra, e per poco ogni famiglia conteneva nel proprio seno Guelfi e Ghibellini, che si odiavano a morte. |
A140000894 |
Fra cotesti ambiziosi v'ebbe un certo Ezzelino, che per giugnere al suo intento fecesi capo dei Ghibellini d'Italia. |
A140000895 |
Diedesi a perseguitare gli ecclesiastici spogliandoli ed esiliandoli; impose alle chiese ed ai monasteri gravissimi balzelli e giunse fino a sollevare i Ghibellini di Roma contro alla persona del Pontefice. |
A140000896 |
A questo fine si pose alla testa di forte e numeroso esercito composto di Tedeschi, di Saraceni e di fuorusciti Ghibellini, che in gran numero venivano a congiungersi colle sue genti. |
A140000896 |
Così per la prima volta fu veduta guerra aperta tra Guelfi rappresentati dalla Lega lombarda, dal Papa, dai Veneziani e dai Genovesi, e tra Ghibellini sostenuti dal formidabile Federico. |
A140000899 |
Morto Federico, sostenne qualche tempo la causa dei Ghibellini Corrado IV, di lui figliuolo e successore, finchè venne avvelenato per arte di suo fratello Manfredi, il quale ambiva succedergli. |
A140000901 |
Lo zio di Corradino, quèl medesimo Manfredi che aveva procurato la morte a Corrado IV, valoroso guerriero, ma d'indole feroce e irreligiosa, sotto colore di sostenere i diritti del nipote, sostenne altresì accanitamente la parte dei Ghibellini per aprirsi una strada al trono. |
A140000902 |
A quella notizia i Ghibellini incoraggiarono Manfredi a prendere il titolo di re delle Due Sicilie; ed egli che sommamente {241 [241]} desiderava quel titolo pomposo vi acconsend. |
A140000904 |
Carlo d'Angiò era un principe valoroso, che desiderava acquistarsi gloria; perciò di buon grado acconsentì di trasferirsi in Italia, a fine di sedare il tumulto cagionato dai Ghibellini, e cosi impadronirsi del regno di Napoli. |
A140000906 |
I Ghibellini lo riguardavano come l'unico loro sostegno e lo invitarono a venire in Italia. |
A140000906 |
Inoltre i più illustri Ghibellini di Pisa, di Napoli e di altro città d'Italia solle-citavanlo a venir presto in Italia, assicurandolo che al suo avvicinarsi tutti sorgerebbero contro ai Guelfi. |
A140000906 |
La parte dei Ghibellini, indebolita per la morte di Manfredi, si rivolse al giovane Corradino, il quale nell'età di appena sedici anni dava già indizio di possedere sublimi qualità. |
A140000908 |
All'avvicinarsi dell'esercito Tedesco i Saraceni di Sicilia, quei medesimi che avevano già fatto tanto male all'Italia, fedeli amici di Manfredi, e tutti i Ghibellini della Lombardia presero le armi per unirsi a lui. |
A140000909 |
Allora i Ghibellini di Roma offersero al principe tedesco un buon nùmero di soldati e quei tesori, che il Papa nella sua fuga aveva dovuto abbandonare nelle chiese. |
A140000910 |
I due eserciti non tardarono a trovarsi di fronte in una vasta pianura, che si estende vicino alla città di Aquila a poca distanza dal lago Fucino: colà si agitarono per l'ultima volta le sorti degli imperatori di Germania tra i Guelfi ed i Ghibellini. |
A140000918 |
Morto Corradino i Ghibellini stanziati in Firenze ne furono cacciati. |
A140000927 |
Il conte Ugolino che aveva trattato questi affari seppe approfittarne in suo pro', e dopo di aver cacciato i Ghibellini da Pisa ottenne di essere fatto padrone della città per anni dieci. |
A140000944 |
A quel tempo, in cui quasi tutte le città d'Italia erano divise nelle due parti dei Guelfi e dei Ghibellini, Dante, che aveva avuto un maestro guelfo, si rese illustre in molte imprese, combattendo valorosamente contro ai Ghibellini. |
A140000947 |
Allora egli lasciati i Guelfi, si unì apertamente coi Ghibellini e con altri ribelli, e tentò di rientrare di forza nella sua patria. |
A140000947 |
Ma in quel momento Firenze detestava le discordie e lo spargimento del sangue; i Bianchi tuttochè sostenuti dai Ghibellini furono vinti, e Dante che aveva avuto mano in quelle discordie, mentre trovavasi in Roma per una ambascierìa presso il Pontefice, venne condannato ad essere arso vivo. |
A140000962 |
I Ghibellini, fatti arditi per l'assenza del Papa, invitano un re di Alemagna, di nome Enrico VII, il quale sotto pretesto di riacquistare i diritti dei suoi antecessori viene in Italia, sottomette molte citta, impone molti balzelli, si fa incoronare re in Milano, di poi va difilato a Roma per cingersi della corona imperiale. |
A140000964 |
Dopo la morte dell'imperatore, i Pisani, che erano quasi tutti Ghibellini, raccolsero un migliaio de' soldati dell'imperatore per opporsi ai Guelfi, e ne affidarono il comando ad un generale detto Uguccione della Faggiola. |
A140000965 |
Frattanto formossi una lega di Guelfi, a cui non potendo resistere i Ghibellini invocarono l'aiuto dell'imperatore di Germania, che allora era Lodovico IV. Venne esso in Italia, e per farsi danaro ed amici vendette a Gastruccio il titolo di duca; e da lui accompagnato se ne andò a Roma, ove si fece incoronare a dispetto del Papa. |
A140001007 |
Mentre le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, come di sopra fu detto, si facevano guerre sanguinose, la potenza dei conti di Savoia si andava consolidando; e Tommaso I (1188-1233), per dare al suo stato una capitale degna di un principe, fece abbellire e fortificare la città di Giamberì, la quale prima era un piccolo borgo. |