don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html |
A190000100 |
Ma quantunque giovane predicava con tale efficacia che giunse a convertire alla fede il prefetto di Roma di nome Ermete e la sua famiglia con mille dugento cinquanta suoi servi. |
A190000109 |
Io che spero di patire e morire per lui, sono certamente da te tormentato ed ucciso, come lo fu il glorioso Ermete e l'intrepido Quirino, e come lo furono tutti quelli che passarono coraggiosi in mezzo ai tormenti da te adoperati per giungere così alla vita eterna. |
don bosco-vita dei sommi pontefici s. anacleto s. evaristo s. alessandro i.html |
A199000064 |
Lo stesso prefetto di Roma, di nome Ermete, mosso dai miracoli e dalle verità che S; Alessandro praticava, si convertì egli co' suoi figli, e con 1250 servi, e tutti ricevettero il battesimo. |
A199000066 |
Altri dicevano: sia pure arso Ermete, che allontanò tante migliaia d'uomini dal culto de' nostri dei, e li fece abbandonare i loro templi e spezzare le loro statue. |
A199000066 |
Appena entrato in Roma vennero a lui i sacerdoti degl' idoli, e interpretando sinistramente tutte le cose che riguardavano i Cristiani, eccitarono Aureliano a far mettere in prigione Ermete e il papa Alessandro. |
A199000066 |
Aureliano pertanto affine di far cessare il Pontefice di predicare e provare di far prevaricare Ermete, li fece mettere ambidue in prigione. |
A199000066 |
Il pontefice fu messo in una prigione pubblica insieme con una turba di malfattori; Ermete poi, in riguardo delle cariche da lui tenute, venne condotto nella casa di un tribuno di nome Quirino |
A199000067 |
Quirino preso da compassione pel suo amico Ermete, adoperò tutti i mezzi per {44 [488]} farlo prevaricare. |
A199000068 |
Ermete rispose: a me non è stata tolta la prefettura, ma ho solamente cambiato quella della terra con quella del cielo. |
A199000075 |
Ascoltami, o Ermete, uomo illustre, savio, prudente, ritorna ai buoni sentimenti, adora quegli Dei che i tuoi maggiori e tu stesso avete adorato. |
A199000079 |
Se è vero quanto mi dici, io andrò da Alessandro e gli dirò: se vuoi che io creda che tu sei il predicatore del vero Dio, e che il vero Dio è quello che tu adori, fa che io trovi Ermele con te, o te con Ermete nella stessa prigione, e allora crederò a quanto mi dici. |
A199000085 |
Quirino per assicurarsi che non gli facessero travedere le cose andò a riferire ad Alessandro la sfida fatta ad Ermete, di poi fece mettere un numero di guardie tre volte maggiore dell'ordinario, tanto intorno alla camera ove era Ermete, quanto intorno alla prigione dove era Alessandro. |
A199000086 |
Egli pregava cosi: Signor mio G. C., che mi hai chiamato a sedere sopra la cattedra di s. Pietro tuo apostolo, concedimi, non già che io sia libero dal martirio, ma che venga il tuo angelo, e di questa sera mi conduca al tuo servo Ermete, e dimani mattina mi riconduca qua senza che alcuno se ne {49 [493]} accorga finchè io sia ritornato. |
A199000087 |
Passò le porte, e le guardie, senza che alcuno cercasse di fermarlo, e andato coll'angelo alla casa di Quirino, entrò nella stanza dove era Ermete. |
A199000089 |
Non dir così, ripigliò Ermete perciocchè tu hai dimandato questa prova; hai triplicato le guardie tanto alla mia camera, quanto alla pubblica prigione; nondimeno ci vedi qui insieme; e sta sicuro che ciò non può avvenire se non per volere di Dio, alla cui potenza ogni cosa è possibile. |
A199000094 |
Quirino voleva lasciare quella stanza aperta, ma Alessandro ed Ermete gli dissero che la chiudesse pure secondo il solito. |
A199000097 |
Intanto apre il carcere, e trova Alessandro nell' atteggiamento stesso che lo aveva veduto nella camera di Ermete. |
A199000109 |
Fece tagliare la testa ad Ermete, di poi diede ordine che Balbina e tutti coloro i quali erano stati battezzati in prigione fossero condotti sulla riva del mare e gettati dentro con grandi pesi al collo. |
A199000119 |
Perciocchè {65 [509]} qual uomo innocente potè fuggire dalle tue mani? Presso di te vivono solamente tranquilli coloro che rinnegarono il nostro Signor G. C. lo poi coll'aiuto divino sono certo di non negare il mio Signore; è cosa indispensabile che io sia da te tormentato ed ucciso, come lo fu il glorioso Ermete, l'intrepido Quirino, e come lo furono tutti quelli che, illuminati da Dio, passarono coraggiosi in mezzo ai tormenti e giunsero alla vita eterna. |
don bosco-vita dei sommi pontefici s. sisto s. telesforo s. igino s. pio i.html |
A203000067 |
«Mentre san Pio I governava la Chiesa, un suo fratello di nome Ermete, soprannominato Pastore, scrisse un libro in cui racconta come l'angelo del Signore gli apparve in abito di pastore, e gli comandò di riferire al santo pontefice essere voler di Dio che la santa Pasqua si celebrasse in giorno di Domenica.». |
A203000069 |
Egli stesso celebrò più volte la santa messa, ed affinchè i divini uffizi fossero regolarmente celebrati deputò suo fratello Ermete a governarla, e dal soprannome di Pastore dato a lui, quella chiesa prese dipoi il nome di chiesa del Pastore, e forma il titolo di uno dei cardinali di Roma. |