don bosco-la storia d-italia.html |
A139001041 |
Il ristoratore della pittura ed architettura fu un Fiorentino chiamato Gioanni Cimabue, il quale visse ai tempi di Carlo d'Angiò, re delle due Sicilie, di cui ebbi già occasione di parlarvi. |
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Questo principe benchè avesse molti difetti, amava però assai le scienze; passando per Firenze visitò i lavori di Cimabue e lo ricolmò di elogi. |
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Cimabue coltivava anche con buon successo la pittura sul vetro, e i lavori a fresco sopra le mura, vale a dire sapeva adattare i colori sopra le mura quando è ancora umida la calce. |
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Fra gli allievi di Cimabue fuvvi il famoso Giotto, che è diminutivo di Angiolotto, rinomatissimo pittore, scultore e architetto. |
A139001044 |
Un dì mentre con un sasso appuntato stava disegnando una sua agnellina su d'una lastra pulita, passò {294 [294]} colà il Cimabue, e stupì egli vedendo, come un fanciullo, senza studio alcuno, sapesse figurare sì bene una pecora. |
A139001045 |
Il padre accondiscese di buon grado, e Cimabue condusse Giotto a Firenze, ove prese ad istruirlo con amore nella pittura. |
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Il giovane era così attento e docile agli ammaestramenti di Cimabue, che presto diventò il primo pittore de' suoi tempi. |
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Una volta essendo Cimabue uscito fuor di bottega, Giotto dipinse una mosca così al naturale su di un ritratto colorito dal maestro, che tornando a casa Cimabue, e mirando la mosca, si mise a scacciarla colla mano, persuaso che fosse veramente viva: del che molto risero i garzoni e quelli che erano allora nella bottega. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000931 |
Celebre ristoratore della pittura ed architettura fu un fiorentino chiamato Giovanni Cimabue, il quale visse ai tempi di Carlo d'Angiò, re delle Due Sicilie, di cui ebbi già occasione di parlarvi. |
A140000931 |
Passando per Firenze visitò i lavori di Cimabue, e lo ricolmò di elogi. |
A140000932 |
Cimabue coltivava anche con buon successo la pittura sul vetro, e i lavori a fresco sopra le mura; vale a dire sapeva adattare i colori sopra le mura quando è tuttora umida la calcina. |
A140000932 |
Fra gli allievi di Cimabue v'ebbe Giotto (che è diminutivo di Angiolotto), rinomatissimo pittore, scultore e architetto. |
A140000933 |
Mentre un giorno con un sasso appuntato stava disegnando una sua agnellina su d'una lastra pulita, passò colà Cimabue, e stupì in vedendo come un fanciullo senza studio di sorta sapesse figurare sì bene una pecora. |
A140000934 |
Il padre accondiscese di buon grado, e Cimabue condusse Giotto a Firenze, ove prese ad istruirlo con amore nella pittura. |
A140000934 |
Una volta essendo Cimabue uscito fuori di bottega, Giotto dipinse una mosca così al naturale su di un ritratto colorito dal maestro, che tornato a casa Cimabue e veduta quella mosca si mise a scacciarla colla mano, persuaso che fosse veramente viva, del che molto risero i garzoni e quelli che erano allora nella bottega. |
don bosco-novelle e racconti.html |
A158000027 |
Passò in quella un pittore chiamato Cimabue, e stupì vedendo come un fanciullo senza studio alcuno sapesse figurare sì bene una pecora. |
A158000028 |
Cimabue andò allora dal Bondone, gli dimandò il figliuolo: e il padre glielo concedè. |
A158000029 |
Il giovanetto era sì attento e docile agli ammaestramenti di Cimabue, che presto si fece avanti nell' arte, e diventò il primo pittore de' suoi tempi |