don bosco-cenni istruttivi di perfezione.html |
A027000002 |
Giuseppe Burzio che fin da' più teneri anni, come vedemmo, sentivasi trarre a Dio colle forti non meno che soavissime funicelle dell'amor suo, giunse finalmente a salutar quel dì sospirato che segnar gli doveva il principio d'una vita tutta di Dio, siccome tutte di Dio sarebbero le cose a cui senza più l'avria richiamato incessantemente l'abito chiericale. |
A027000010 |
A questi siam debitori d'una prolissa notificazione sopra la vita tenuta dal Burzio in seminario, e questa di lui notificazione, assieme a tre altre graziosamente forniteci, l'una dal rettore degnissimo di quel seminario, l'altra da un tal Giacomelli {96 [6]} prefetto che fu della camerata di Giuseppe ed ora sacerdote al Convitto ecclesiastico di Torino; e la terza da un intimo di lui compagno di scuola e di sentimenti: somministrerà interamente il fondo al nostro discorrere circa quella sua dimora. |
A027000100 |
Ne' capelli stessi vedeasi la modestia del Burzio; portandogli al tutto corti circa la fronte, ed alcun che prolissi verso le spalle. |
A027000102 |
In una parola; della modestia del nostro chierico avrebbe bastato il dire ciò che sta scritto nella notificazione di lui, e che riferiremo nelle precise parole tra poco; che nel Burzio veniva al vivo rappresentata tutta intera quella modestia, cui il Tridentino vien pennelleggiando minutamente, nel desiderio di stamparla nel cuore di tutti i chiamati nella sorte del Signore. |
A027000119 |
A compimento di questo capitolo, pogniamo in esteso il suffragio che intorno a questa virtù del Burzio, ce ne porse in iscritto un testimonio oculare, il già prefetto nel suo seminario, in quella più volte addotta notificazione. |
A027000121 |
Notevole sopra modo (continua il medesimo) era cc la custodia degli occhi suoi in ogni qualunque circostanza, massime uscendo fuori del seminario per la passeggiata, o altro, ma in chiesa poi, o nelle processioni, l'avresti detto un angelo, per quel suo semplice e divoto contegno degl' occhi; in somma, non sembrami alcuna esagerazione il dire, che nel Burzio si vedea effigiata quella modestia, con tutti i suoi atti descritta, e caldamente a' chierici raccomandata dal Tridentino in quel noto decreto Sic decet omnino clericos etc. |
A027000123 |
Se è da prestar fede a coloro, che nel seminario di Chieri hanno avuto comune col Burzio la convivenza, ben è forza il dire, che non pure i doveri {126 [36]} della carità nella sostanza, ma nella perfezione, adempisse egli co' prossimi. |
A027000127 |
Lo che, anche meglio potrà vedersi al fatto seguente, {127 [37]} il quale ne dice qual fosse la disposizione del Burzio, non solo in favore de' prossimi a lui inclinati, ma e verso que'medesimi, che ebbero a calunniarlo e perseguitarlo. |
A027000128 |
Or questi arriva a tanto, che compone calunnia, e mena ciurmerie contro il Burzio e compagno; essi quindi sono tradotti spie da ben guardarsene, essi delatori malevoli presso de' superiori, e che so io. |
A027000128 |
Vi fu tempo nell'anno, che la specchiata bontà del Burzio, che non potea non vedersi e non essere da tutti notata, trassegli addosso, unitamente a certo suo compagno, con cui era solito usare nelle ricreazioni, l'invidia e l'astio di alcun malevolo, che forse, in si savia condotta, leggeva un troppo cocente rimprovero alla sua. |
A027000129 |
Quel misero calunniatore comunica agli altri dell'atra sua bile il veleno, e passa di chierico in chierico, di camerata in camerata, fino a che, appena più trovasi in seminario chi prevenuto non sia, e non dichiarisi contro del Burzio e del suo collega. |
A027000174 |
Fossero poi, o non fossero presenti li superiori, il pio procedere del Burzio era invariabilmente lo stesso, poichè ben si può dire di lui, che ambulabat coram o Deo. |
A027000203 |
Or questi assicurò, che fra tutti que'chierici, egli avea fissato il Burzio, che per la rara modestia, ed aria angelica, necessariamente gli rapiva gli sguardi. |
A027000214 |
{150 [60]} Posso aggiungere ancora, che essendo io stato di lui prefetto, e nello studio, e nel dormitorio, giammai un'ette ebbi a rimarcare di difetto in lui, ond'è, che in sul cadere dell' anno scolastico, richiesto dal superiore del voto di pietà e di studio de'giovani, giunto al Burzio, risposi al superiore, scrivendo egregie, lagnandomi tra me e me, che più in là di questo voto non si potesse andare. |
A027000214 |
«Io lessi la presente lettera del sig. sacerdote D. Bosco, intorno alla condotta irreprensibile del fu sig. chierico Burzio, e dico contenere la verità, anzi dico aver detto, a mio parere, molto meno di quel che realmente ne era. |