don bosco-la storia d-italia.html |
A139000099 |
Giunio per {34 [34]} isfuggire alla sventura de' suoi parenti si finse pazzo, e gli fu dato il soprannome di Bruto, il che voleva dire bestia. |
A139000099 |
Tarquinio credendo aver nulla a temere dal povero Bruto permise che fosse tenuto in sua casa per servire di trastullo ai fanciulli ed agli schiavi; ma presto vedrete che sotto a quella vile apparenza stava nascosto un animo forte e coraggioso. |
A139000102 |
Ma Lucrezia fece chiamare Collatino suo marito, il quale condusse seco Bruto suo amico. |
A139000103 |
Allora Bruto, deposta l'apparente stupidità, fece giurare al padre ed al marito di Lucrezia di sterminare Tarquinio e tutta la sua famiglia: prese quindi le armi, si diè a correre per Roma gridando; «chi ama la patria a me si unisca per iscacciare Tarquinio e gl'infami suoi figli autori di tanti mali.» La sollevazione fu generale e Tarquinio, il quale allora trovavasi all'assedio di Ardea città del Lazio, s'avviò tosto verso Roma, che gli chiuse le porte in faccia. |
A139000108 |
Giunio Bruto e Collatino autori della cacciata di Tarquinio furono i primi ad essere investiti della nuova carica consolare; ma Collatino, come parente de' Tarquinii, divenne sospetto al popolo, e dovette rinunciare il consolato a Valerio Pubblicola, uomo tenuto da tutti in grandissimo credito. |
A139000109 |
I due figli di Bruto degeneri in ciò dalla virtù paterna, si lasciarono adescare a quella rivolta. |
A139000109 |
Ma scoperti e condotti in Senato furono condannati a morte dallo stesso Giunio Bruto, il quale, obbligato dalle leggi, dovette con grande suo dolore condannare a morte i suoi due figliuoli di molto buona speranza, ed essere spettatore del loro supplizio. |
A139000110 |
Bruto avendo ravvisato nelle schiere nemiche Arunte, secondo figlio di Tarquinio, si gittò contro di lui; lo stesso pure fece Arunte contro di Bruto, onde si scontrarono insieme con tale impeto, che ambidue caddero morti nel medesimo istante l'uno dall'altro trafitti. |
A139000110 |
Tutti piansero Bruto, e la morte di lui fu riguardata come una calamità pubblica. |
A139000312 |
Cassio e Bruto, figliuolo adottivo di Cesare, erano capi dei ribelli. |
A139000313 |
Quel grand'uomo tentò sulle prime di difendersi, ma nel vedere Bruto avanzarsi per ferirlo gli disse: anche tu, o Bruto, figliuol {92 [92]} mio! Quindi osservando che era attorniato da nemici armati, si coprì il volto colla toga e cadde morto dopo di aver ricevuti ventitre colpi di pugnale. |
A139000315 |
Bruto e Cassio fuggirono da Roma, e noi fra poco Vedremo a quale sventura li abbia condotti il loro delitto. |
A139000320 |
La battaglia fu terribile; Cassio si uccise nella zuffa, e Bruto per non cader vivo nelle mani dei nemici si diè anch'esso volontariamente la morte. |
A139000320 |
Mentre il sangue cittadino scorreva per le piazze di Roma e delle altre città d'Italia, Bruto e Cassio avevano raccolto in Grecia un grande esercito per opporsi ad Antonio ed Ottaviano. |
A139000321 |
Creder si può che i rimorsi da cui era agitato Bruto per l'uccisione del suo amico e benefattore, gli rappresentassero all'immaginazione siffatti fantasmi, poichè i rimorsi sono i più crudeli carnefici dei malvagi. |
A139000321 |
Si narra che qualche tempo prima di questa battaglia, una notte mentre Bruto stava leggendo, ei si vide al fianco un'ombra, la quale da lui interrogata chi fosse, gli rispose: io sono il tuo genio cattivo; ti attendo a Filippi; e che la notte precedente alla pugna, questa di nuovo gli comparve per annunziargli il prossimo suo fine. |
A139000325 |
Ottaviano all'opposto si occupava a distruggere i partigiani di Bruto, che non erano morti a Filippi. |
A139001953 |
Filippi, città considerevole della Macedonia, sulla riva dell'Arcipelago, celebre per la battaglia di Ottaviano ed Antonio contro Bruto e Cassio. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000113 |
Giunio per isfuggire alla sventura de' suoi parenti si finse pazzo, e gli fu dato il soprannome di Bruto, il che voleva dire Bestia. |
A140000113 |
Tarquinio credendo aver poco da temere dal povero Bruto permise, che si tenesse in sua casa per servire di trastullo ai fanciulli ed agli schiavi. |
A140000115 |
Ella fece chiamare Collatino suo marito, il quale venne a lei con Bruto suo amico: espose loro l'insulto ricevuto e nell'eccesso del dolore, piangendo e chiedendo che le fosse riparato l'onore, quasi fuor di senno, si trafisse con un pugnale e morì. |
A140000116 |
Allora Bruto, deposta l'apparente stupidità, fece giurare al padre ed al marito di Lucrezia di sterminare Tarquinio e tutta la sua famiglia. |
A140000121 |
Giunio Bruto e Collatino, autori della cacciata di Tarquinio, furono i primi ad essere investiti della nuova carica consolare; ma Collatino, come parente dei Tarquinii, divenne sospetto al popolo e dovette presto rinunciare il consolato a Valerio Pnbblicola, uomo tenuto da tutti in grandissimo credito. |
A140000122 |
I due figliuoli di Bruto, degeneri dalla virtù paterna, si lasciarono adescare a quella rivolta. |
A140000122 |
Ma scoperti e condotti in Senato furono condannati dallo stesso Giunio {38 [38]} Bruto, il quale, obbligato dalle leggi, dovette a grande suo dolore non solo condannare nel capo gli amati suoi due figliuoli, ma essere ancora spettatore del loro supplizio. |
A140000123 |
Bruto avendo ravvisato nelle schiere nemiche Arunte, secondo figlio di Tarquinio, si gittò contro di lui; lo stesso fece Arunte contro di Bruto. |
A140000123 |
Tutti piansero Bruto, e la morte di lui fu riguardata come una calamità pubblica. |
A140000303 |
Cassio e Bruto erano capi dei ribelli. |
A140000303 |
Quel grand'uomo tentò sulle prime la difesa; ma nel vedere Bruto avanzarsi per ferirlo gli disse: Anche tu, o Bruto, figliuol mio! Quindi conoscendosi attorniato da nemici armati, si coprì il volto colla toga e cadde morto dopo aver ricevuti ventitre colpi di pugnale. |
A140000305 |
Bruto e Cassio fuggirono da Roma, e noi fra poco vedremo a quale sventura li abbia condotti il loro delitto. |
A140000309 |
La battaglia fu terribile, Cassio si uccise nella zuffa, e Bruto per non cadere vivo nelle mani de' nemici si die' anch'esso volontariamente la morte. |
A140000309 |
Mentre il sangue cittadino scorreva per le piazze di Roma e delle altre città d'Italia, Bruto e Cassio avevano raccolto in Grecia buon nerbo di truppe per opporsi ad Antonio e ad Ottaviano. |
A140000309 |
Si narra che qualche tempo prima di questa battaglia Bruto una notte, mentre stava leggendo, si vide al fianco un'ombra, la quale da lui interrogata chi fosse, gli rispose: Io sono il tuo genio cattivo; ti attendo a Filippi; e che la notte precedente alla pugna questa di nuovo gli comparve per annunziargli il prossimo suo fine. |
A140000309 |
Si può credere che i rimorsi, da cui era agitato Bruto per l'uccisione del suo amico e benefattore, gli rappresentassero all'immaginazione que' fantasmi, poichè i rimorsi sono i più crudeli carnefici dei colpevoli. |
A140000313 |
Ottaviano all'opposto si dava attorno a distruggere i partigiani di Bruto, che non erano morti a Filippi. |
don bosco-rimembranza di una solennita in onore di maria ausiliatrice.html |
A173000210 |
Ponno disconoscere questa obligazione que' miserabili, i quali sono involti in tanta spirituale tenebria da negare la spiritualità dell'anima umana e la sua immortalità, e persuadersi che l'uomo non è che un bruto, il quale dopo avere compiuto il breve giro della vita tra i dolori e i godimenti del senso, muore e rientra nel nulla. |