don bosco-la storia d-italia.html |
A139000171 |
Costoro, guidati da Brenno loro re, invasero varie parti d'Italia, e penetrati nella Toscana andarono ad assediare la città di Chiusi alleata dei Romani. |
A139000172 |
Le accoglienze di Brenno furono piene di cortesia, e domandò per qual cagione si fossero condotti a lui. |
A139000172 |
«Noi, gli risposero, siamo venuti per sapere in che cosa i Chiusini hanno offeso il re dei Galli; poichè in Italia non si muove guerra senza giusto motivo.» Brenno ripigliò: «non sapete che il diritto dei valorosi sta nella spada? i Romani medesimi con quale diritto si sono eglino usurpate molte città? altronde il re di Chiusi ha negato di far parte ai Galli delle terre deserte, le quali i suoi sudditi non possono coltivare.» {55 [55]}. |
A139000173 |
Allora Brenno senza alcuna resistenza con incredibile prestezza pervenne alle porte di Roma, la quale trovò vuota di abitanti: perciocchè all'avvicinarsi di quei formidabili nemici erano per la maggior parte fuggiti, ad eccezione di quelli i quali dalla vecchiezza o dalle infermità erano stati impediti. |
A139000173 |
Per la qual cosa montato in gran furore Brenno risolse di marciare coll'esercito contro a Roma per farne vendetta. |
A139000173 |
Questi indegni modi di operare accesero Brenno di sdegno, e mandò a farne lagnanze a Roma. |
A139000175 |
Brenno pose sulla bilancia ancora la sua spada gridando: Guai ai vinti. |
A139000175 |
Mentre Brenno incalzava l'assedio, intese che il valoroso Camillo invitato da' suoi veniva per salvare la patria e che con forte esercito era giunto alle porte di Roma. |
A139000559 |
Quella gran capitale, miei cari, dal tempo in cui era stata saccheggiata dai Galli guidati da Brenno, non aveva più veduto alcun nemico alle sue porte, perciò tutti i cittadini furono immersi nella più grave costernazione. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000181 |
Costoro, guidati da Brenno loro re, invasero varie parti d'Italia, e penetrati nell'Etruria andarono ad assediare la città di Chiusi alleata di Roma. |
A140000182 |
E Brenno a loro: Non sapete, che il diritto dei valorosi sta nella spada? I Romani medesimi con quale diritto usurparono eglino molte città? Ma una ragion di guerra abbiamo pur noi. |
A140000182 |
Le accoglienze di Brenno furono piene di cortesia; egli loro domandò per quale cagione si fossero condotti a lui. |
A140000183 |
Allora Brenno senza alcuna resistenza con incredibile prestezza pervenne alle porte di Roma, che trovò quasi vuota di abitanti: perciocchè all'avvicinarsi di quei formidabili nemici eransi i cittadini in massima parte dati alla fuga, ad eccezione di quelli i quali per vecchiezza o per infermità non avevano potuto muoversi. |
A140000183 |
Di che montato Brenno in grande furore, risolvette di avviarsi coll'esercito contro Roma per farne terribile vendetta. |
A140000183 |
Queste indegne maniere di operare accesero Brenno di sdegno, il quale mandò a farne querela a Roma. |
A140000185 |
Mentre Brenno {54 [54]} incalzava l'assedio, intese che il valoroso Camillo, invitato da'suoi, veniva per salvare la patria e che con forte esercito era giunto alle porte di Roma. |
A140000186 |
Brenno pose in sulla bilancia anche la spada gridando: Guai ai vinti! Intanto sopraggiunto Camillo co'suoi, interruppe l' alterco dicendo: Col ferro e non coll'oro devono i Romani redimere la loro patria. |
A140000513 |
Quella grande capitale, miei cari, dal tempo in cui era stata saccheggiata dai Galli guidati da Brenno, non aveva più veduto alcun nemico alle sue porte; laonde tutti i cittadini furono immersi nella più grave costernazione. |