don bosco-la storia d-italia.html |
A139001063 |
Racconta il Boccaccio, altro celebre letterato vissuto nel secolo di Dante, che questo illustre poeta trovò un giorno nella bottega d'uno speziale certo libro, che desiderava di conoscere. |
A139001086 |
Ora spero di farvi cosa grata col raccontarvi le principali azioni di due altri letterati, che si possono altresì considerare come due padri della lingua italiana: i loro nomi sono Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca. |
A139001087 |
Boccaccio nacque a Certaldo piccolo castello in Toscana, e si applicò nella sua fanciullezza agli elementi {307 [307]} grammaticali della lingua latina. |
A139001088 |
Il Boccaccio aveva ventitrè anni, e viaggiava per cose di traffico, quando capitato a Napoli andò a visitare la tomba di un famoso poeta latino chiamato Virgilio, ove si sentì ardere da vivo desiderio di coltivare la poesia. |
A139001090 |
Mentre viveva il Boccaccio e precisamente nell'anno 1348 prese ad infierire una terribile peste in tutta Italia e segnatamente nella città di Firenze. |
A139001091 |
Il Boccaccio si servì di questa pestilenza per supporre che dieci giovani persone volendo schivare il morbo e darsi sollazzo si erano di Firenze ritirate in un'amena villa, dove ciascuno narrava ogni dì una piacevole novella. |
A139001091 |
Lo stesso Boccaccio nella sua vecchiezza si pentì del suo libro, voleva annullarlo, ma troppe copie già se ne eran fatte. |
A139001092 |
Amico di Dante e di Boccaccio era Francesco Petrarca nato in Arezzo di Toscana. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000947 |
Racconta il Boccaccio, altro celebre letterato vissuto nel secolo di Dante, che questo illustre poeta trovò un giorno nella bottega di uno speziale certo libro cui desiderava di conoscere, e che postosi tosto a leggerlo con avidità, vi studiò sopra per ben sei ore continue, senza mai alzare gli occhi e senza nemmeno sentire lo strepito di una brigata di nozze, che passò dinanzi alla bottega, ove egli stava leggendo. |
A140000967 |
Ora spero di farvi cosa grata col narrarvi le principali azioni di due altri letterati, che si possono altresì considerare come due padri della nostra italiana favella; e questi sono Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca. |
A140000968 |
Boccaccio nacque a Parigi nel 1313 da padre fiorentino, {261 [261]} che esercitava la professione di mercante, e si applicò nella sua fanciullezza agli elementi grammaticali della lingua latina. |
A140000970 |
Mentre viveva il Boccaccio, e precisamente nell'anno 1348, prese ad infierire una terribile peste in tutta l'Italia, e segnatamente nella città di Firenze. |
A140000971 |
Il Boccaccio pigliò occasione da questa pestilenza per com-porne un suo lavoro, dove suppone che dieci giovani persone volendo schivare il morbo e darsi solazzo, si erano di Firenze ritirate in un'amena villa, dove ciascuno narrava ogni dì una piacevole novella. |
A140000971 |
Lo stesso Boccaccio si pentì di averlo composto e voleva annullarlo; ma troppe copie già se ne erano fatte. |
A140000973 |
Il Boccaccio seguì questo consiglio, e finchè visse studiossi di riparare lo scandalo dato dettando buoni scritti, e raccomandando a tutti di non leggere il Decamerone. |
A140000974 |
Amico di Boccaccio era Francesco Petrarca, nato in Arezzo di Toscana. |
A140001289 |
La lingua italiana, che incominciò a fiorire con s. Francesco d'Assisi, e giunse a grande perfezione per opera di Dante, Petrarca, Boccaccio e di altri celebri del trecento, quest'aurea nostra lingua, dopo lo splendore del secolo di Leone X, venne a smarrire nel seicento quasi affatto la sua antica semplicità e bellezza. |