don bosco-la storia d-italia.html |
A139000722 |
Autari desiderava di conoscerla prima delle nozze; perciò invece d'inviare altri si travestì e accompagnò egli stesso l'ambasciatore spedito per dimandare la mano della donzella. |
A139000723 |
Autari allora voltosi al duca, posciachè, soggiunge, noi la vediamo tale da stimarla veramente degna di essere nostra regina, fa che riceviamo dalla sua mano, come è in uso presso di noi, un bicchier di vino. |
A139000723 |
Ma Autari per vedere Teodolinda prima di partire, rivoltosi al duca: fa, gli disse, che noi veggiamo quella tua figliuola, che deve essere nostra regina; perchè tengo commissione particolare dal nostro re di dargliene contezza. |
A139000724 |
Il duca acconsentì, e Teodolinda versò il vino prima all'ambasciatore, poscia ad Autari, ed appunto in quella circostanza poco mancò che Autari fosse conosciuto; perciocchè l'età sua giovanile, la bella statura, il biondo crine e l'elegante aspetto diede a sospettare che egli stesso fosse il re d'Italia di cui fingevasi ambasciatore. |
A139000725 |
Ritornando egli nel suo regno fu accompagnato da un nobile corteggio di Bavari fino al confine delle Alpi, e nell'atto che costoro volevano prendere congedo per tornare al loro paese, Autari piantando con un gran colpo un'azza ossia scure nel tronco di un albero, esclamò: «Così colpisce Autari re dei Longobardi.». |
A139000726 |
Essa era {201 [201]} cattolica; i Longobardi altri erano ariani, vale a dire seguaci dell'eresia di Ario, altri erano pagani; pure tre anni da lei passati con Autari bastarono a conciliarle gli animi di tutti; sicchè Autari essendo morto in Pavia nel cinquecento novanta senza lasciar prole, i Longobardi proposero a Teodolinda, che si eleggesse un marito quale a lei gradisse, ed eglino l'avrebbero tenuto per loro re. |
don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html |
A140000666 |
Laonde per assicurare la pace interna e per avere un capo che li difendesse contro ai Greci, che minacciavano di togliere loro l'Italia, i duchi medesimi si radunarono, e restituendo alla corona i beni che le avevano tolto, si elessero Autari figliuolo di Clefi. |
A140000667 |
Autari allora voltosi al duca, poichè, soggiunse, noi la vediamo tale da stimarla veramente dègna di essere nostra regina, fa che riceviamo dalla sua mano, come è in uso presso di noi, un bicchiere di vino. |
A140000667 |
Autari desiderava di conoscerla prima delle nozze; perciò invece d'inviare altri si travestì e accompagnò egli stesso l'ambasciatore spedito per dimandare la mano della donzella. |
A140000667 |
Il duca acconsentì e Teodolinda versò il vino prima all'ambasciatore, poscia ad Autari; ed appunto in quella occasione poco mancò che Autari fosse conosciuto; perciocchè l'età sua giovanile, la bella statura, il biondo crine e l'elegante aspetto diedero a sospettare che egli fosse il re stesso d'Italia, di cui fingevasi ambasciatore. |
A140000667 |
Ma Autari per vedere Teodolinda prima di partire rivoltosi al duca, fa, gli disse, che noi vediamo quella tua figliuola, che deve essere nostra regina, perchè tengo commissione particolare dal nostro re di dargliene contezza. |
A140000668 |
Ritornando egli nel suo regno fu accompagnato da un nobile corteggio di Bavari sino al confine delle Alpi, e nell'atto che essi volevano prendere commiato per tornare al loro paese, Autari piantando con un gran colpo un' azza, ossia una scure nel tronco di un albero, esclamò: «Così colpisce Autari re dei Longobardi.». |
A140000669 |
Nondimeno tre anni da lei passati con Autari bastarono a conciliarle gli animi di tutti. |
A140000669 |
Sicchè Autari essendo morto in Pavia nel cinquecentonovanta senza lasciar prole, i Longobardi proposero a Teodolinda di eleggersi un marito, quale a lei meglio gradisse, ed eglino lo avrebbero tenuto per loro re. |