Parola «Abaco» [ Frequenza = 54 ]

don bosco-una famiglia di martiri.html
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 Con questo pensiero ho deliberato di scrivere la vita di una santa famiglia di martiri, il cui nome è Mario, Marta, Audiface ed Abaco.

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 I Bollandisti nel giorno 19 di gennaio trattano copiosamente del culto prestato a S. Abaco e a' suoi compagni martiri.

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 Ma il nome adottato dalla Chiesa Cattolica è quello di Abaco; siccome apparisce dall'ufficiatura del 19 gennaio fissata per la commemorazione di questa gloriosa famiglia.

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 É pur bene di notare che S. Abaco è da tali autori chiamato con nome alquanto variato.

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 Finalmente S. Abaco essendo stato martirizzato in assai giovanile età, le azioni di lui si confondono di sua natura con quelle de' suoi genitori e di suo fratello contemporaneamente coronati del martirio.

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 II primo chiamarono Audiface, il secondo Abaco.

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 Mario e Marta coi loro figliuoli Audiface ed Abaco risolvettero di fare uno di questi pellegrinaggi dalla Persia a Roma.

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 Mario, Marta, Audiface ed Abaco vedendo il venerando prelato gli si gettarono ai piedi.

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 Egli portò un severa sguardo sopra Mario, Marta, Audiface ed Abaco, e dal loro atteggiamento giudicandoli personaggi illustri li separò dagli altri, e comandò che Asterio colla sua famiglia fosse condotto in Ostia, città distante 15 miglia da Roma, per assoggettarlo colà a rigoroso esame.

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 Mario, Marta, Audiface ed Abaco seppero la morte dei loro compagni, e mentre procuravano di recar loro soccorsi spirituali, si preparavano colla preghiera e con opere di carità al martirio.

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 Claudio ripigliò: «Di che stirpe siete, e quale relazione avvi tra voi?» Audiface continuò il discorso e indicando i genitori rispose {27 [83]} all'Imperatore: «Io ed Abaco in quanto al corpo siamo figliuoli di costoro».

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 Musciano finse di non aver udito e riputando quella risposta fuori di proposito si {31 [87]} volse a Mario, a Marta e ad Abaco per interrogarli se fossero del medesimo parere dicendo: «Che dite voi di quanto vi ho proposto?» Tutti risposero: «Ciò che disse Audiface è pure nostro pensiero ed è lo stesso come se tutti avessimo con una sola bocca parlato».

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 Ordinò che fossero tutti slegati e deposti dall'eculeo; di poi ad esempio del crudele Antioco nella strage dei sette Maccabei, fece schierare Mario, Audiface ed Abaco dinanzi a Marta con ordine che alla medesima di lei presenza loro fossero tagliate le mani.

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 Mentre eseguivasi l'orrido spettacolo Marta raddoppiò il coraggio e sollevando i suoi pensieri a Dio e richiamando a memoria la fermezza della madre de' giovani Maccabei, avrà di certo fatto animo a santo Abaco con queste parole:.

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 Coraggio, Abaco, Dio è con noi, e noi morendo per lui di qui a pochi momenti saremo da lui accolti nella beata Eternità.».

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 Abaco la interruppe dicendo: «Non temere, o madre, io seguirò costante l'esempio di mio padre e di mio fratello; le battiture, gli uncini, il ferro, il fuoco, e la stessa morte non mi cagioneranno timore di sorta; nè mai mi allontanerò dalla legge del Signore.

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 Giunti al luogo stabilito pel supplizio Mario, Audiface ed Abaco furono, decapitati.

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 La medesima Felicita andò in cerca del corpo di Marta, lo trasse dal pozzo in cui era stato gettato e lo portò nel medesimo luogo ove erano i corpi di Mario, Audiface ed Abaco.

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 Le parole sono queste: «Colà dove furono sepolti i corpi di Mario, Marta, {40 [96]} Andiface ed Abaco cominciò a farsi grande concorso di fedeli, ed il nostro Signore Iddio ha concesso, e tuttora concede grandi benefizi, mentre regna il nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna col Padre e collo Spirito Santo ne' secoli dei secoli.

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 Questo pure avvenne delle Reliquie dei Ss. Martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco.

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 Di molti ce ne ricorda i nomi, fra' quali si leggono i nostri Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco.

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 Vengono quindi espressi i nomi di vari santi Pontefici, sacerdoti e di altri martiri tra cui sono Mario, Audiface, Abaco ed ottocento compagni i cui nomi sa solo Iddio... ed altri, i nomi de' quali sono scritti nel libro della vita.

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 Il Baronio, il quale ciò appunto scriveva nel 1590, aggiunge essere persuaso che in s. Adriano vi fossero solamente le reliquie dei Ss. Mario e Marta, e che quelle dei figliuoli Audiface ed Abaco si conservassero in s. Giovanni Calibita nell'isola Tiberina.

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 Per altro nel 1600, mentre si ristorava la chiesa di s. Giovanni Calibita, si trovò un'urna marmorea, sopra cui erano scolpiti i nomi dei Ss. Mario, Marta, Auuiface ed Abaco.

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 La scelta dei soggetti è fatta tra quelli che ebbero maggior rinomanza; nel numero di questi trova una speciale commemorazione il martirio dei nostri Ss. Martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco con a piedi del quadro questa iscrizione:.

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 Cioè: Sotto Claudio II Imperatore Mario e Marta coniugi co' loro due figliuoli Audiface ed Abaco dopo aver sostenuto varii generi di tormenti, riportano glorioso martirio.

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 Finalmente (come appare dai Bollandisti nell'appendice del 19 gennaio) se ne conservano nell'antico Monastero di Prüm, città della Prussia Renana, Diocesi di Treviri ove esisteva un altare dedicato ai santi Mario, Marta, Audiface ed Abaco, ed in cui ciascuno vi aveva la propria statua.

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 Scrisse egli tra le molte cose la storia della traslazione delle reliquie dei Ss. Marcellino e Pietro, e di altri Ss. martiri, fra le quali vi era anche parte di quelle dei Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco.

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 Riguardo ai Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco è da ricordare, come al momento in cui Ratleico stava per partire da Roma con seco i corpi de' Ss. Marcellino e Pietro, il Diacono Deusdona gli consegnò un involto, contenente altre reliquie di santi martiri, destinate pure ad Eginardo.

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 Cresceva ogni giorno il concorso; e siccome era più sovente discorso dei Ss. Marcellino e Pietro, dei quali si conoscevano le reliquie, che non degli altri, volle Iddio con uno speciale miracolo addimostrare, che egli si compiaceva pur anche della venerazione alle reliquie dei Ss. martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco, che, come sopra si narrò, erano state portate da Roma insieme coi corpi di S. Marcellino e Pietro.

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 «Queste reliquie, che io ancora non conosceva, erano quelle del B. Mario martire, di sua moglie e figli, cioè di Marta, Audiface ed Abaco, che erano bensì stati portati coi corpi dei Ss. Marcellino e Pietro, ma non erano nemmeno conosciute da quella stessa persona che le aveva portate, perchè colui che me le mandò, aveva promesso di recarsi in persona presso di me e di svelarmi egli stesso i nomi dei santi a' quali appartenevano quelle reliquie, come fece dappoi.

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 Su questa montagna esiste a mezzo colle una antichissima cappella, che dal più giovane dei nostri Ss. martiri di s. Abaco si appella.

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 Dice adunque la tradizione che un compagno di s. Giovanni non l'abbia seguito al monte Pirchiriano, ma che inspirato da Dio si ritirò più verso le pianura del Piemonte sino al monte Asinaro, ove trovò un sito adattato per fabbricare una Cappella dedicata ai santi martiri Mario, Marta, Audiface ed Abaco.

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 Pare che vi {62 [118]} si possedesse solamente qualche reliquia di s. Abaco, come vi è ancora attualmente, che perciò fu chiamata la Cappella di s. Abaco, sebbene vi si venerino egualmente ed i suoi Genitori, ed il suo Fratello martiri.

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 Quale fosse la Chiesuola di s. Abaco sul suo principio, se più vasta o più modesta, se più ricca o più povera, è vano il ricercare.

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 Il piccolo Santuario di s. Abaco non poteva passare inosservato a quelle anime elette, le quali ricercavano ogni occasione per onorare Iddio nei santi suoi.

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 Così senza il minimo concorso dei fondi del Santuario nel breve spazio di tre anni si elevò sulla strada di s. Abaco questo monumento parlante della pietà e della religione dei Caselettesi.

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 In questo tempo appunto l'augusta Maria Teresa ed i Reali Principi visitavano per la prima volta la chiesuola di s. Abaco.

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 Una nobile signora afflitta per una grave malattia, da cui era affetto il suo consorte, aveva nell'anno antecedente fatto promessa {68 [124]} a s. Abaco d'innalzare la prima una delle cappellette della Via Crucis, qualora Iddio si fosse compiaciuto di ridonarle entro quell'anno il marito in buona salute.

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 Questi lavori furono precipua opera dei giorni festivi, quando terminate le funzioni di Chiesa, il Santuario di s. Abaco era come un convegno, ove a ristoro delle fatiche della settimana venivano quei buoni contadini ad offerire ai loro Patroni in tenue tributo di venerazione la gratuita fatica di alcune ore.

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 Senonchè Iddio, cui certamente piacque il pio desiderio, mandò ad un buon negoziante nativo di Caselette, il signor Giovanni Battista Fassetta, la inspirazione di legare al Santuario di s. Abaco una capitale somma di lire 500.

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 LE GLORIE DI S. ABACO CELEBRAVA FESTOSO.

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 Sanctis martiribus Abaco et sociis febricitantium Patronis.

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 Ai santi martiri Abaco e compagni.

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 Questo glorioso titolo accordato a s. Abaco e compagni si ritrova costantemente nelle antiche memorie della cappella, ed al piede di una vecchia incisione, che è una copia del quadro che nei tempi addietro ornava l'altare di essi santi si legge questo motto: {76 [132]}.

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 «Mario, Marta coniugi, Audiface ed Abaco loro figliuoli nobili persiani, sotto Claudio Imperatore furono in Roma coronati del martirio.

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 È per primo il fatto di una signora, la quale sorpresa nel corrente anno 1860 da violentissime febbri, dopo inutili tentativi dei medici, vedendo che nulla valeva a sradicarle, anzi minacciata da prossimo pericolo della vita ricorse a s. Abaco fiduciosa, e promise di visitare il suo Santuario sul monte di Caselette.

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 Avendo per altro detto il Signore che colui il quale è armato di viva fede sarebbe capace di smuovere pur anco le montagne, non è maraviglia se questa donna ottenesse il premio della sua fede, e che fra pochi giorni ridonata a salute abbia potuto ringraziare Iddio del ricevuto favore, ed attribuire alla intercessione del glorioso s. Abaco la grazia per cui lo aveva supplicato.

  A194000166 

 È consolante il girare lo sguardo attorno a quelle pareti; e mentre questo rapido volgere di occhi è sufficiente a forzare chicchessia a confessare quante giustamente appartenga a s. Abaco e compagni il glorioso titolo di Patroni dei febbricitanti, chiaramente pure dimostra non esser meno loro dovuto il titolo di protettori in ogni qualunque necessità.

  A194000168 

 Lo stupore si cangia in ringraziamento alla SS. Vergine Maria, ed a s. Abaco, quando il proprietario del pozzo udito il caso portentoso è in grado di annunziare che egli riconosce la salvezza dei due lavorieri dalla valida protezione di Maria SS. e di s. Abaco, ai quali nel cominciarsi del pericoloso lavoro aveva raccomandato e l'opera ed i lavoranti.

  A194000182 

 Ad accrescere lo spirito di religione tra i fedeli e a ravvivare ognora più in essi il desiderio della salute delle anime, coi celesti tesori della Chiesa, mossi da caritatevole affetto a tutti e singoli i Cristiani d'ambo i sessi, i quali veramente pentiti, confessati, e comunicati visiteranno devotamente la chiesa eretta in onore dei santi Mario, Marta, Audiface ed Abaco situata nei fini della parrochia del luogo detto di Caselelte della Diocesi di Torino, nel giorno decimo nono di gennaio, dai primi vespri fino al tramontare del sole di questo giorno in ogni anno, ed ivi pregheranno per la concordia dei Principi Cristiani, per l'estirpazione delle eresie e per l'esaltazione di s. Madre Chiesa, noi concediamo in nome di Dio misericordioso una indulgenza plenaria e remissione di tutti i loro peccati, {86 [142]} da applicarsi anche a quelle anime dei fedeli che in grazia di Dio hanno già fatto passaggio da questa all'altra vita.

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 1° O gloriosi martiri di Gesù Cristo, e specialmente voi, o s. Abaco, che dai più teneri anni consacraste tutto il cuor vostro al Signore; deh! accogliete le nostre suppliche ed otteneteci da Dio la grazia di poter consacrare i nostri cuori al divm servizio, e passare almeno il rimanente di nostra vita nell'osservanza della santa legge del Signore.





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