Parola «Solitari» [ Frequenza = 6 ]


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 01.html
  A001000823 

 La figlia Anna, passata in matrimonio con certo Giuseppe Zucca della Borgata Bausone di Moriondo Torinese, parlando di Giovanni Bosco, raccontava con soddisfazione e compiacenza ai vicini, ai conoscenti ed in famiglia ai propri figli, come egli per due anni in sua casa paterna menasse una vita da angelo e da apostolo: che sovente si ritirava in luoghi solitari a leggere, studiare e pregare: e che non solo ai giovanetti della borgata, ma eziandio alle persone della famiglia esponeva il catechismo e narrava fatti edificanti e con tali maniere, da farsi ascoltare con avidità e vivo piacere.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 05.html
  A005000104 

 E con auree pagine continua a descrivere le attrattive della vita in campagna, la carità che regna più che altrove tra i coltivatori, la pace e l'amore nelle case, e il loro pesante lavoro meritorio quanto quello dei santi solitari nei deserti.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 06.html
  A006006145 

 Il 5 ottobre ci siamo alzati alle 7 e solitari, silenziosi, sparsi qua e là, ci recammo a respirare l'aria pura dei boschi vicini; ma ascoltata la S. Messa incominciò l'allegria romorosa, la facezia, il ridere, il saltare, il correre, il giuocare e [1014] l'andare alle cascine dei dintorni per comprare noci, latte, uva.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 08.html
  A008005978 

 Io che non aveva mai veduto di quella sorta di monaci, guardava estatico e riverente quella lunga barba, quella fronte calva, la faccia macilente e quello sguardo sì sereno e celeste di que' solitari.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 09.html
  A009002263 

 Difatto noi ammiriamo il fervore di tanti solitari che o diffidenti di se stessi in tempo delle persecuzioni, o per timore di naufragare nel secolo, abbandonarono casa, parenti, amici ed ogni sostanza per andare in deserti sterili e appena abitabili dalle fiere.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 19.html
  A019000106 

 Tale l'apostrofe ai prati di Valdocco [21]: "Prati di Valdocco prima deserti e solitari ed ora coperti di edifici, e popolati di migliaia di giovanetti modesti, laboriosi e pii; prima muti e silenziosi, ora risonanti dello strepito delle officine intrecciato col canto delle lodi di Dio, e come avrei potuto non parlare di voi tessendo l'elogio dell'uomo che associando al vostro il suo nome vi ha consacrato all'immortalità? Non vi ho io forse visitato nei giorni della mia vita? Non mi son io sentito l'anima inondata di pensieri santi, pregando sotto la cupola di Maria Ausiliatrice, che addita di lontano e protegge con la sua ombra grave e solenne i miracoli della carità di Don Bosco? Non ho io forse visto a morire il sorriso beffardo sulle labbra del razionalista e del miscredente costretti a darsi per vinti e a riconoscere che la carità la vince sulla scienza e che il balsamo ristoratore delle piaghe sociali assai più che dalle accademie sgorga dall'altare? [22].





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