Parola «Romanzo» [ Frequenza = 7 ]


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 05.html
  A005002651 

 Di Alessandro Manzoni, dopo aver lodato i suoi scritti e specialmente i Promessi Sposi, fa qualche osservazione su questo romanzo.


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 06.html
  A006001526 

 Ma Francesco era agitato da una smaniosa curiosità di leggere, sapere e conoscere e avendogli i compagni imprestato qualche romanzo, non immorale, ma tale da scaldargli fuor di misura la fantasia, egli si appassionò talmente in quelle letture, da raffreddarsi nella pietà, nello studio, e da venirgli a noia l'Oratorio..


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 10.html
  A010003561 

 Quell'anno, come diremo nella V parte, verso la metà del mese, un lurido giornalucolo aveva tentato, con una serie di puntate d'uno schifoso romanzo, di denigrar la venerazione che Don Bosco godeva universalmente; e l'Ab.

  A010005016 

 E, in giugno, Il Ficcanaso, piccolo " giornale critico - satirico importuno con caricature " di Torino, prendeva a pubblicare, in foglietti a parte di otto paginette quotidiane, un romanzo intitolato " Don Broschi ", nel quale, dopo aver descritto un seminario il più disordinato che si può immaginare, con superiori ed allievi ipocriti e malvagi, a capo di tutti, come il più furbo e maligno, metteva il chierico Broschi.

  A010005029 

 L'opuscolo dell'abate Bardessono ebbe il miglior effetto; il Ficcanaso troncò la pubblicazione del romanzo, fors'anche per paura d'una querela per diffamazione; ma il Santo non fece alcun passo, e lasciò correre; era troppo evidente che si trattava di un romanzo, e per di più nauseante, e inventato da capo a fondo..


Don Bosco-Memorie biografiche Vol 19.html
  A019001393 

 E canteranno ancora - l'altare e la Basilica ingrandita - le glorie sempre maggiori del Santo che fu, nei tempi nostri, il più Italiano e il più internazionale; del Santo che ebbe la quadratura piemontese, la genialità italica e il cuore universale; del Santo la cui vita fu un miracolo ed è un romanzo, nella cui Opera il soprannaturale parve natura; del Santo che rinnovò nel secolo XIX i Fioretti di San Francesco ed ebbe tutte le intuizioni dell'avvenire; che ebbe tutte le audacie e seppe tutte le prudenze; che fu Sacerdote nel gabinetto dei Ministri e si sentì Italiano all'Altare di Dio; che non ebbe altra politica che il Pater noster e fu consultato da Prìncipi; che ebbe le delicatezze di una madre e la volontà invincibile di un generale; che seppe farsi amare per farsi ubbidire; che educò con la Religione e persuase con la ragione; che insegnò ai suoi giovani ad aver fede in Dio e ad amare la Patria, a guardare il Cielo e a far fiorire la terra, a cantare pregando e a pregare lavorando; che li educò nella scuola come nel gioco, nella chiesa come nel teatro, con lo sport come con l'esame di coscienza; che li abituò a unire l'Esercizio della Buona Morte in Cappella con la festa gioiosa in refettorio; che fondò una Società ch'è la più lieta ed è la più sacrificata; del Santo che fu, come il Vangelo, semplice coi semplici e gigante coi giganti; che pubblicò con la stessa fede la prima Collezione dei nostri Classici e i foglietti più popolari; che scrisse con lo stesso cuore la Storia Sacra del popolo eletto e la Storia della nostra Italia; che fu orfano e divenne padre di orfani; che mancò di pane e diede pane a tutti; che fu, un giorno, fanciullo senza tetto e diede ricovero a tutti i fanciulli; che stentò ad avere un maestro ed aprì scuole senza fine; che fu artigiano e forgiò generazioni dì artigiani; del Santo che, novello San Benedetto, battezzò non soltanto i vecchi barbari delle Pampas, ma tanti nuovi barbari civili d'Europa..





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