Parola «Vittore» [ Frequenza = 40 ]

don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000460 

 La cosa fu deferita a S. Vittore Romano Pontefice; e appena egli decise, che la festa di Pasqua fosse celebrata nella domenica consecutiva al plenilunio di marzo, ogni dubbio fu sciolto, tutti i fedeli si sottomisero.


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000292 

 Vittore Augusto Isidoro Dechamps, nato in Mella, diocesi di Gand, il 6 dicembre del 1810, passò i primi anni della sua gioventù nelle controversie politiche, scrivendo {207 [207]} con suo fratello nell' Emancipateur e nel Journal des Flandres.


don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html
  A140000992 

 Vittore Pisani, ammiraglio veneto, valoroso guerriero, ottimo cittadino, avea più volte menato per mare i Veneziani alla vittoria.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000149 

 - S. Vittore I africano succedeva a s. Eleutero 1'anno 192.

  A190000149 

 Ma o fosse che s. Vittore non gli desse il vescovado {74 [74]} di Cartagine, siccome egli a quanto pare desiderava, o fosse perchè il romano pontefice condannasse l'eresia di Montano a cui egli cominciava aderire, fatto sta che Tertulliano partì di Roma con animo esacerbato; e ritornato in patria si dichiarò apertamente avverso alla Chiesa romana.

  A190000149 

 S. Vittore e Tertulliano.

  A190000152 

 Il papa s. Vittore volse le sue sollecitudini contro di essi, ne condannò l'eresia, e scomunicandone gli autori, dichiarò non avrebbero più appartenuto alla Chiesa di Gesù Cristo tutti quelli che avessero seguito gli errori di quegli infelici.

  A190000154 

 - In mezzo a tanti mali il papa san Vittore lavorò indefesso, finchè consumato dalle fatiche e dall'età dopo un pontificato di oltre a dieci anni riportò la palma del martirio il 28 luglio 202.

  A190000154 

 Martirio di s. Vittore, Ireneo, Felicita e Perpetua.

  A190000157 

 - San Zefirino successore di san Vittore ebbe la consolazione di riconciliare con la Chiesa l'eretico Natale.

  A190000284 

 - Papa s. Vittore stabilì che solamente a Pasqua ed a Pentecoste, e con acqua appositamente benedetta, il battesimo fosse solennemente amministrato.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html
  A200000065 

 Il primo, s. Vittore, Pontefice grande per santità; il secondo, Severo, celebre imperatore per aver perseguitato i Cristiani; il terzo, Tertulliano, illustre per ingegno, ma che macchiò il fine di sua vita coll' apostasia.

  A200000065 

 Ma fosse che s. Vittore non gli accordasse il vescovado di Cartagine, siccome egli ardentemente desiderava, o fosse perchè il Romano Pontefice condannasse l' eresia di Montano a cui egli cominciava fin d'allora ad aderire, fatto sta che egli partì di Roma con animo esacerbato, e ritornato in patria si pose a scrivere contro al Romano Pontefice perchè non lo aveva secondato ne' suoi ambiziosi disegni.

  A200000065 

 S. Vittore, primo di questo nome, era Africano, suo padre chiamavasi Felice.

  A200000065 

 Sul principio del pontificato di s. Vittore portossi a Roma Tertulliano, uomo di grande ingegno, e già conosciuto pe' suoi scritt ripieni di profonda dottrina.

  A200000068 

 S. Vittore volse tutte le sue sollecitudini contro ai mentovati eretici, e appoggiato alle sacre scritture e alla tradizione condannò 1' eresia, scomunicò gli autori della medesima, dichiarando che non avrebbero più appartenuto alla Chiesa di Gesù Cristo tutti quelli che avessero seguito gli errori di quegli infelici ingannati.

  A200000070 

 Così Montano abusando dell'indulgenza del Romano Pontefice pretendeva di porre obbligo a tutti i cristiani di celebrare la Pasqua cogli ebrei; e perciò s. Vittore {49 [253]} giudicò di non più tacere, affinchè il suo silenzio non passasse in consenso, o la permissione venisse giudicata un precetto.

  A200000073 

 Gli atti del concilio di Gerusalemme cominciano così: «Papa Vittore, vescovo di Roma, diede autorità a Teofilo, vescovo di Cesarea, di convocare un concilio nel luogo medesimo dove il Signore, il Salvatore del mondo, aveva dimorato in carne, e questo concilio fosse per stabilire il modo uniforme, con cui il giorno di Pasqua si debba da tutti i cattolici celebrare.».

  A200000074 

 «Quando tutti i vescovi e sacerdoti furono radunati, il vescovo Teofilo trasse {51 [255]} fuori lo scritto con cui il Papa s. Vittore gli dava autorità di convocare il concilio, e presiederlo a suo nome unitamente con s. Narcisso, vescovo di Gerusalemme, indicando in pari tempo quali cose ivi dovessero trattarsi.

  A200000095 

 Cioè fu confermato quanto era stato decretato da Pio I. e inculcato da s. Aniceto e definito da s. Vittore.

  A200000095 

 Mentre in tutta la cristianità si discuteva la questione della Pasqua, s. Vittore stabilì di convocare in Roma un sinodo, a cui invito il medesimo Teofilo, primate della Palestina.

  A200000096 

 A poco a poco i vescovi d'Asia si unirono cogli altri di tutta la cristianità, e nel primo concilio generale convocato in Nicea, l'anno 325, fu confermato quanto s. Vittore aveva definito, siccome si osserva oggidì in tutta la cristianità.

  A200000096 

 È vero che alcuni vescovi dell'Asia Minore ricusarono di sottomettersi a questo decreto di s. Vittore, ma il Pontefice fu fermo nel mantenere la tradizione degli Apostoli; e poichè quei vescovi si mostrarono ostinati, s. Vittore, secondo l'autorità concessagli da Gesù Cristo, usata da s. Pietro e da s. Paolo, da s. Clemente e da' suoi antecessori, cioè di separare i cristiani pericolosi dalla società della Chiesa cattolica, non esitò di minacciare la scomunica a tutti quei vescovi.

  A200000097 

 In mezzo a queste gravi questioni che occupavano la Chiesa universale, s. Vittore non dimenticò le cose che reputava utili alle anime dei fedeli e necessarie alla disciplina della Chiesa ed all'amministrazione dei Santi Sacramenti.

  A200000097 

 Ma cresciuto il numero dei fedeli, per decoro della religione e per dimostrare la {58 [262]} grandezza di questo Sacramento, fu stabilito da s. Vittore che solamente a Pasqua ed a Pentecoste, con acqua allora benedetta, fosse amministrato solennemente il Battesimo.

  A200000098 

 Sebbene s. Vittore abbia stabilito che solamente a Pasqua ed a Pentecoste si dovesse amministrare il Battesimo, nulladimeno eccettuò i casi di necessità in cui è permesso a tutti di battezzare in qualsiasi tempo dell'anno facendo uso di qualsiasi acqua, purchè sia acqua naturale e si usi la forma ordinata da Gesù Cristo, che è quella stessa che ha sempre usato ed usa tuttodì la Chiesa cattolica.

  A200000099 

 (V. Burio in s. Vittore).

  A200000099 

 Ai tempi di s. Vittore eravi pure un gran disordine fra i gentili.

  A200000100 

 Abbiamo notato come poco dopo la elezione di s. Vittore alla Sede Pontificia moriva l'imperatore Comodo.

  A200000101 

 Finalmente consumato dalle fatiche, dall' età e dalle penitenze di un pontificato di dieci anni, un mese, ventotto giorni, s. Vittore riportò egli pure la palma {62 [266]} del martìrio.

  A200000101 

 In mezzo a tanti mali che agitavano la Chiesa s. Vittore lavorava indefesso per combattere l'eresia, e sostenere nella fede que' cristiani che ogni giorno erano condotti al martirio.

  A200000102 

 Egli era eletto a successore di s. Vittore il 2 di agosto dell'anno 203.

  A200000103 

 Era già stato dal Pontefice s. Vittore scomunicato l'empio Teodolo di Bisanzio, che tra le altre cose negava la divinità di Gesù Cristo.


don bosco-vita del sommo pontefice s. urbano i.html
  A207000003 

 Ordinato sacerdote si adoperò con gran zelo a sostenere, difendere e propagare il vangelo nel pontificato di tre suoi antecessori, s. Vittore, s. Zefirino, e s. Callisto.


don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html
  A211000029 

 A S. Ireneo premeva assai che i Quartodecimani si sottomettessero al comando del papa S. Vittore, ma nel tempo stesso gli rincresceva, che ove disobbedissero, venissero scomunicati in pena della loro disobbedienza; perchè vi era pericolo che la scomunica invece di ravvederli, li irritasse maggiormente, e cagionasse peggiori scandali e divisioni più gravi.

  A211000029 

 Per lo che S. Vittore, che allora sedeva sulla cattedra di S. Pietro, comandò ai Quartodecimani di uniformarsi alla pratica della Chiesa universale, minacciando di scomunicarli ossia di separarli dal corpo dei fedeli, se non ubbidivano.

  A211000030 

 E tanta era la stima che papa Vittore nodriva per S. Ireneo, che accondiscese a' suoi desideri, e sospese la scomunica sui Quartodecimani, tollerando che osservassero la loro pratica e la osservarono sino all'anno 325, in cui si celebrò il Concilio di Nicea nella Bitinia.

  A211000030 

 Ma onde evitare lo scisma in caso di disobbedienza, egli scrisse al sommo Pontefice S. Vittore una lettera, nella quale caldamente lo prega a risparmiare i fulmini minacciati, acciocchè l'unità del corpo ecclesiastico non venisse a rompersi.

  A211000048 

 Che se S. Ireneo pregò S. Vittore di non scomunicare i Vescovi dell'Asia, benchè questi ricusassero di obbedire a' suoi ordini riguardo alla celebrazione della Pasqua, egli non negava già al Papa il diritto di scomunicare i vescovi disobbedienti, ma solo il pregava a non usare di un tal diritto in quel caso particolare per non dare occasione al male di farsi assai più grave di quello che era.





Copyright © 2009 Salesiani Don Bosco - INE