Parola «Tertullino» [ Frequenza = 17 ]

don bosco-vita e martirio dei sommi pontefici san lucio i e santo stefano i.html
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 A tal fine lo diede a custodire ad un suo agente di nome Tertullino.

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 Fu loro troncata la testa nella via Latina vicino ad un luogo che più tardi fu detto cimitero di s. Tertullino.

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 Quando santo Stefano ebbe notizia della bell'opera di carità che Tertullino aveva fatto, lo mandò a chiamare.

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 Tertullino andò prontamente, e {93 [239]} appena si trovò col Pontefice, dimostrò vivo desiderio di essere instruito nel Vangelo.

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 Tertullino sebbene fosse ancora gentile procurò di dare onorevole sepoltura a quei dodici martiri di Gesù Cristo.

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 Tertullino però potè poco tempo eserci-tare il suo ministero, perciocchè due giorni dopo la sua ordinazione fu scoperto dal prefetto della città e condotto a Valeriano.

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 Tertullino rispose: Sì, le ricchezze della vita presente sono date da Dio, il quale è assoluto padrone delle sostanze e della vita degli uomini; e chi impiega per suo amore!e sostanze date da lui si guadagna la vita eterna ed un regno che non ha più fine.

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 Mentre era sottoposto a crudele flagellazione, Tertullino sollevando i suoi affetti a Dio diceva ad alta voce: Ti ringrazio, Signor mio Gesù Cristo, che non mi hai separato da Olimpio mio padrone, il quale mi ha preceduto nel martirio.

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 Valeriano stanco di interrogare e di tormentare, affidò Tertullino al suo prefetto dicendogli: Vedi se puoi scoprire da lui ore siano le sostanze di Olimpio, e procura di risolverlo a fare un sacrificio agli Dei.

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 Come l'ebbe in suo potere, il Prefetto gli disse: rifletti bene, o Tertullino, a quello che dico, segui i miei consigli, fa un sacrifizio agli Dei, e rendimi le sostanze di Olimpio; altrimenti la pagherai colla testa.

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 Tertullino sempre con calma rispose: Se tu sapessi il pregio della vita eterna, non ti daresti tanta cura della vita presente, che passata nel culto dei demonii, terminerà conducendo al fuoco eterno tutti gli adoratori dei medesimi.

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 Tertullino ringraziò Iddio che lo rendeva {96 [242]} degno di patire pel suo santo nome, di poi disse al Prefetto: tu mi hai fatto pestare la faccia, ma il mio Signor Gesù Cristo, in cui io credo e che confesso, egli pesterà te e il demonio che fu l'inventore dell'idolatria.

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 Tertullino rispose: il mio aiuto è tutto riposto in Gesù Cristo.

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 Allora il Prefetto comandò che Tertullino fosse posto sopra l'eculeo e battuto lungamente con nervi.

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 Tertullino pativa ogni cosa con gioia, nè altro diceva, se non queste parole: Signor mio Gesù Cristo, deh non abbandona questo tuo servo, che confessa il tuo santo nome; donami forza dì perseverare nel tuo servizio per salvare quest'anima, che tu hai riscattato dalla schiavitù del demonio, e così io la possa rendere a te pura siccome lo era allorchè l'hai mondata nel santo Battesimo.

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 Cantando inni a Dio, eglino raccolsero il corpo di Tertullino, e lo seppellirono in quel medesimo luogo, in cui Tertullino aveva dato sepoltura ai corpi de' dodici sacerdoti di santo Stefano.





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