Una folla immensa ingombrava la stazione della strada ferrata, la vasta piazza delle terme e le altre strade percorse dal corteggio pontificale.

 Finalmente lo stesso Papa a coronare i grandi meriti, lo fregiava della sacra porpora nel Concistoro del 15 marzo 1875, conferendogli il titolo di San Bernardo alle Terme.

 I cristiani che non erano condannati alla morte erano per lo più condannati alle terme.

 Pel desiderio poi di fare cosa che al medesimo tornasse gradita, Massimiano divisò d'innalzargli in Roma un maestoso edifizio, noto nella storia sotto il nome di terme ovvero bagni di Diocleziano.

 {46 [46]} Si contano oltre a trentamila cristiani che riportarono il martirio nei lavori di queste terme di Diocleziano.

 Un fervoroso e ricco cristiano di nome Trasone, di cui abbiamo parlato nella vita di s. Gajo, continuava ad impiegar le molte sue sostanze a favore di coloro che pativano fame e sete lavorando nelle terme.

 L'imperatore Massimiano oltre alla carcere li condannò a scavare terra e a portare pesi d'ogni genere secondo il bisogno delle terme.

 Distinguevansi i teatri di Pompeo, di Balbo, l' anfiteatro di Statilio Fauro, il Panteon, le terme di Agrippa, il circo Flaminio, il mausoleo di Augusto.

 Il rigore era estremo, e Cleto per dare comodità ai cristiani di potersi recare da lui in caso di bisogno e praticare i doveri di religione fece una chiesa della stessa sua casa che era situata in un quartiere di Roma detto le Terme di Filippi nel Rione dei Monti.

 Due fratelli chiamati uno Novato l'altro Timoteo fecero a s. Pio dono di un sontuoso palazzo con molle case annesse, dette volgarmente terme ossia bagni di Novato e di Timoteo.

 E si sa dalla storia che i forestieri venendo a Roma erano accolti nelle terme di Novato, le quali erano situate ai pie del monte Viminale nel luogo detto oggidì villa Patrizi.

 L'altra parte delle terme di Novato fu dal pontefice destinata ad ospizio dei pellegrini.