- Non fatemi alcun male, rispose la donna, io sono una povera ed infelice orfanella, vittima della sventura.

 - Sono una povera orfanella che fuggo la sventura.

 - La buona moglie lasciò riposare alquanto la povera orfanella, e sì l'una che l'altra non potevano finire di parlare e di ridere dello spavento provato alla porta del cimitero.

 La sera Pietro domandò notizia dell'orfanella, cui prontamente rispose la moglie:.

 - L'orfanella è un'eccellente giardiniera; io l'ho attentamente osservata da una finestra; ella lavorò indefessa tutta la giornata.

 Ma le rare qualità dell'orfanella si manifestarono vie meglio allorchè Pietro, fatto certo del tesoro che possedeva nella nuova domestica, le affidò la cura dei suoi figli.

 Quindi quei fanciulli non erano mai annoiati della istruzione, anzi godevano e si mostravano sempre ansiosi di potersi a lungo trattenere colla loro nonna, così solevano chiamare l'orfanella.

 Fu allora che la nostra Orfanella fece manifeste altre sue morali qualità.

 Fino allora la nostra orfanella era giudicata una buona cristiana, una contadina di buona volontà che affezionata a'suoi padroni nulla risparmiava per fare del bene a chi poteva.

 Il paroco intanto coglieva tutte le occasioni per raccogliere le notizie più edificanti che riguardassero l'orfanella, ed un giorno potè farsi promettere qualche cosa in questo modo.

 Taluno diceva avere una scienza rivelata dal Signore; altri che la supposta orfanella era qualche alto personaggio, che in espiazione de'suoi peccati si era condannato a quella vita di contadino.

 Noi dal paroco successore avendone potuto avere copia fedele, abbiamo estratto quelle cose che sono più secondo il nostro scopo e le mettiamo qui per completare il racconto, riserbandoci in appresso di esporre le ultime azioni dell'orfanella.

 La vita dell'orfanella nella casa di Pietro fu una serie continua di buone azioni.

 In questa guisa Angelina era divenuta l'ammirazione di tutti; e chi voleva indicare una persona virtuosa, caritatevole, additava l'orfanella di Pietro.

 E la nostra Orfanella si andava avvicinando eziandio al tempo in cui doveva ricevere la ricompensa di tante virtù.

 Finalmente la nostra Orfanella doveva ella pure abbandonare l'esiglio del mondo per volare a quella patria celeste che era stato l'oggetto costante del suo cuore e di ogni suo pensiero.

 Un mattino la nosra Orfanella si recò per tempo in chiesa, fece la sua Confessione e Comunione con insolito e più fervoroso ringraziamento.

 Così terminava i suoi giorni l'Orfanella degli Apennini.

 Alcune sue allieve o compagne, che vivono ancora, vengono spesso con altre pie giovanette a pregare presso la tomba di lei; e nel paese è viva e cara la rimembranza di lei, come se testè avesse cessato di vivere; e quando tra noi si {68 [238]} vuole accennare ad un perfetto modello di vita cristiana si ricorda con dolce venerazione il nome di Angelina che nelle memorie parochiali e nella voce pubblica è nota sotto al nome di Orfanella degli Apennini.

 Qui, dissemi fra le altre cose infine il paroco, sta sepolta la salma della nostra Orfanella.