Parola «Ireneo» [ Frequenza = 116 ]

don bosco-conversazioni.html
  A035000137 

 Ma sapendo tu dopo il Battesimo esserci altri sussidi nella confessione, a che abbandoni la tua salvezza? perchè non prendi quel rimedio che sai poterli salvare?» Le medesime cose lasciarono scritte S. Ireneo vescovo di Lione, S. Zefirino sommo pontefice, S. Policarpo ed altri molti che fiorirono nel secondo secolo della Chiesa.

  A035000161 

 Tuttavia voglio ancora riferirvi un fatto tale quale è raccontato da S. Ireneo, che fiorì nel secondo secolo, e fu discepolo di S. Policarpo, il quale conversò con S. Giovanni Evangelista, e però in tempi purissimi della Chiesa antica.

  A035000162 

 E lo stesso S. Ireneo ci fa notare che la confessione era distinta, vale a dire si confessavano i peccati di opere e di pensieri.


don bosco-due conferenze intorno al purgatorio.html
  A049000313 

 Dalle quali cose parmi che si possa conchiudere che la liturgia cattolica rimonta ai tempi apostolici, siccome leggiamo ne' medesimi libri sacri, e come eziandio riferiscono s. Ireneo ( contro le eresie lib.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000381 

 A tacere di altri scrittori, S. Ireneo, che visse nel secondo secolo, ne rende testimonianza sino al Pontefice S. Eleuterio.

  A067001082 

 Di fatto quegli, come attesta S. Ireneo

  A067001091 

 come la chiama S. Ireneo presso Eusebio

  A067001123 

 Tanto attesta S. Ireneo dei Valentiniani, dei Marcioniti, dei Corintiani.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000370 

 Sant'Ireneo, che visse nel secondo secolo, dice espressamente: La Chiesa di Roma è la principale, e bisogna che tutte le altre siano a lei unite (lib.

  A068000514 

 S. Ireneo, che fiorì nel secondo secolo, ne rende testimonianza pei due primi secoli sino al Pontificato di s. Eleuterio, sotto cui egli viveva.

  A068000514 

 » Dopo queste parole s. Ireneo riferisce la successione dei Sommi Pontefici da Gesù Cristo fino al suo tempo.

  A068001060 

 Di fatto quegli, come attesta s. Ireneo

  A068001069 

 La quale eresia, ossia empietà, come la chiama s. Ireneo presso Eusebio

  A068001101 

 Tanto attesta s. Ireneo dei Valentiniani, dei Marcioniti, dei Cerintiani, dei Basilidiani, di tutta, in una parola, quell'accozzaglia di eretici che vennero compresi sotto la denominazione di Gnostici


don bosco-il cattolico provveduto per le pratiche di pieta.html
  A069000051 

 Così sant'Ireneo vescovo di Lione, il quale visse nel secondo secolo della Chiesa, dopo aver riportato diverse parti di questo simbolo, dice che la Chiesa lo ha ricevuto dagli Apostoli e dai loro discepoli.

  A069000102 

 Fra i ss. Padri che parlano di questo sacrifizio s. Ireneo, il quale fiorì nel secondo secolo della Chiesa, dice: Cristo prese ciò che in virtù di sua creazione era pane, rese grazie e disse: questo è il mio Corpo, e similmente il Calice....


don bosco-il piu bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di leone xiii.html
  A113000261 

 Figlio di un medico, entrò nel seminario di Sant'Ireneo e, ricevuto l'Ordine sacerdotale nell'anno 1819, fu nominato Vicario della Guillotière e poi curato d'Ivigny.

  A113000313 

 Il successore di s. Potino e di s. Ireneo nella chiesa metropolitana e primaziale di Lione, cardinale Lodovico Maria Giuseppe Eusebio Gaverot, nacque in Joinville, piccola città della diocesi di Langres, il 28 maggio 1806.


don bosco-la chiesa cattolica e la sua gerarchia.html
  A131000048 

 S. Ireneo la chiama Sede alla quale per la maggior preminenza è necessario che ogni chiesa si unisca, cioè tutti i fedeli in qualunque parte della terra si trovino


don bosco-la persecuzione di decio e il pontificato di san cornelio i papa.html
  A137000194 

 Noi abbiamo già parlato di tali profanazioni {98 [98]} nella vita di s. Ireneo, vescovo di Lione; ora dobbiamo esporre simile sacrilegio commesso contro alle ceneri di san Cornelio.


don bosco-massimino.html
  A151000132 

 S. Ireneo, che visse nel secondo secolo, dice espressamente: La Chiesa di Roma è la principale, e bisogna che tutte le altre siano a lei unite.


don bosco-storia ecclesiastica.html
  A189000140 

 La persecuzione si estese fin nella Francia, e s' accese principalmente nella città di Lione, ove era Vescovo s. Ireneo discepolo di s. Policarpo.

  A189000140 

 S. Ireneo fu condotto davanti al Principe, che lo fece metter a morte, vantandosi d'aver fatto trucidar il pastore ed il gregge.

  A189000206 

 S. Ireneo Vescovo di Lione, autore di più opere scritte contro gli eretici, an.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000125 

 - S. Policarpo discepolo di san Giovanni evangelista e vescovo di Smirne, informato del gran numero di eretici che eransi portati a Roma, venne egli pure in questa città per dissipare le loro arti sotto al pontificato di s. Aniceto successore di san Pio I. La venuta di lui era molto opportuna perciocchè avendo egli conversato cogli Apostoli, godeva grande autorità presso tutti; perciò, come dice s. Ireneo, molti di quelli che erano stati sedotti dagli errori di Valentino e di Marcione, per l'efficacia della sua parola furono ricondotti alla Chiesa di Gesù Cristo.

  A190000139 

 ( S. Ireneo, lib.

  A190000139 

 «Quell'impostore, dice s. Ireneo, tentò di sedurre alcune donne molto rinomate per pietà e timor di Dio.

  A190000141 

 Affinchè il loro scritto fosse di maggior {69 [69]} gradimento al pontefice lo mandarono per mano di s. Ireneo, discepolo di s. Policarpo.

  A190000142 

 Di poi raccomandano s. Ireneo come sacerdote adorno di rare virtù.

  A190000142 

 «Noi desideriamo, essi dicono, che tu, o beatissimo Padre Eleutero, goda sempre ottima salute in ogni cosa nel Signore, e ti preghiamo di ricevere Ireneo con quella cortesia e benevolenza che si merita un uomo che ha sofferto cose incredibili per la fede.

  A190000143 

 - La dimora di s. Ireneo in Roma non fu infruttuosa; imperciocchè prima del suo arrivo il pontefice aveva deposti due preti della Chiesa Piomana di nome Biasio e Fiorino, i quali erano caduti nell'eresia di Simon Mage che insegnava essere Iddio autor del male.

  A190000143 

 S. Ireneo a Roma.

  A190000143 

 S. Ireneo ebbe agio di abboccarsi con quei due infelici, e si adoprò in tutte le maniere per condurli a migliori sentimenti.

  A190000144 

 Attese le vive raccomandazioni e le lodi che il Clero ed il popolo di Lione facevano della santità e dello zelo di s. Ireneo, il pontefice lo consacrò vescovo di quella città.

  A190000146 

 Tal decreto fatto in forma {72 [72]} di lettera fu specialmente diretto alle chiese nelle Gallie, che avevano mandato a Roma santo Ireneo per consultare la s. Sede sopra i dubbi mentovati.

  A190000154 

 Martirio di s. Vittore, Ireneo, Felicita e Perpetua.

  A190000155 

 La persecuzione si estese nelle Gallie e principalmente in Lione, dove s. Ireneo coronava il faticoso suo ministerio col martirio.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. aniceto s. sotero s. eleutero s. vittore e s. zeffirino.html
  A200000014 

 Perciò, come dice s. Ireneo, molti di quelli che erano stati sedotti da Marcione e da Valentino furono da s. Policarpo ricondotti alla Chiesa di G. Cristo.

  A200000050 

 Ecco quello che dice s. Ireneo a questo proposito: «Quell'impostore, egli dice, tento di sedurre alcune donne molto rinomate per pietà e timor di Dio.

  A200000053 

 Affinchè la loro lettera fosse di maggiore {35 [239]} aggradimento al Sommo Pontefice i martiri di Lione la mandarono per mano di un dotto e pio sacerdote di nome Ireneo, discepolo di s. Policarpo e di s. Papia.

  A200000053 

 Noi abbiamo descritto a parte le azioni di s. Policarpo e di s. Ireneo; qui riferiamo solamente quelle cose che hanno relazione col Romano Pontefice.

  A200000054 

 La lettera adunque mandata dai martiri e portata da s. Ireneo comincia col pregare il Papa di volersi adoperare per dar la pace alle chiese che in que' tempi erano messe sossopra da Montano e da' suoi seguaci.

  A200000055 

 Che se sapessimo che il posto apporta giustizia a chi lo occupa, noi te lo avremmo principalmente raccomandato qual prete della Chiesa, che tale è appunto il suo grado.» Da questa sì calda raccomandazione che gli ecclesiastici e fedeli di Lione fanno di Ireneo al Papa, noi abbiamo motivo di conchiudere che passato a miglior vita s. Frotino, loro vescovo, essi desiderassero s. Ireneo per suo successore nell'episcopato, e lo mandassero a Roma pregando Papa Eleutero ad approvare la loro elezione ed a consacrare egli stesso il nuovo vescovo.

  A200000055 

 La lettera continua col raccomandare al Santo Padre s. Ireneo come sacerdote adorno di rare virtù.

  A200000055 

 Le loro parole sono queste: «Noi desideriamo che Tu, o Beatissimo Padre Eleutero, goda sempre ottima salute in ogni cosa nel Signore, e {36 [240]} ti preghiamo di ricevere Ireneo con quella cortesia e benevolenza che si merita un uomo che ha sofferto cose incredibili per la fede di Gesù Cristo.

  A200000055 

 S. Ireneo dimorò qualche tempo a Roma anche per consultare il Sommo Pontefice intorno a più cose che riguardavano alcuni punti di dottrina malamente spiegati dagli eretici.

  A200000055 

 S. Ireneo {37 [241]} ebbe agio di abboccarsi con quei due infelici e si adoperò in tutte le maniere per condurli a migliori sentimenti.

  A200000057 

 Tal decreto fatto in forma di lettera fu specialmente diretto alle chiese di Francia, che avevano mandato a Roma s. Ireneo per consultare la Santa Sede sopra i dubbii mentovati.

  A200000070 

 Alle chiese di Francia prepose s. Ireneo.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. lino s. clemente.html
  A201000104 

 Istruito alla scuola di tali maestri ne approfittò in modo straordinario, e come dice s. Ireneo, egli aveva così profondamente scolpite nella mente e nel cuore le loro massime, i loro precetti, che pareva sentirsegli risuonare continuamente all'orecchio.


don bosco-vita dei sommi pontefici s. sisto s. telesforo s. igino s. pio i.html
  A203000054 

 S. Ireneo che viveva quasi ai tempi di S. Telesforo, parlando di questo pontefice conchiude cosi: Egli (Telesforo) ottenne, un gloriosissimo martirio.

  A203000056 

 S. Ireneo che viveva ai medesimi tempi, dice quanto segue di questo Pontefice: «Ai tempi di Igino venne a Roma l'eretico Cerdone per diffondervi i suoi errori.


don bosco-vita di s. ireneo vescovo di lione e martire.html
  A211000001 

 Il nome di S. Ireneo sarà sempre caro assai a tutti i cattolici i quali sentono in cuore una consolazione dolcissima, perchè la loro madre, Chiesa santa, in ogni età ebbe dei vescovi santi e accesi di zelo; dei martiri gloriosi e dei sommi dottori i quali posero in chiaro le verità della fede e smascherarono l'eresia.

  A211000001 

 La memoria poi di S. Ireneo ha un titolo speciale per meritarsi l'affetto dei teologi cattolici, conciossiachè egli sia il primo fra i Padri di cui ci rimangano scritti voluminosi, e questi siano una fonte di argomenti per difendere le verità principali della {48 [144]} Chiesa cattolica.

  A211000001 

 S. Ireneo, nome greco, che significa pacifico, fu uno dei santi che più illustrarono la nostra santa Chiesa cattolica dalla metà del secondo secolo sino al principio del terzo: imperocchè egli la propagò col suo zelo, la difese co' suoi scritti, la adornò colla santità esimia della sua vita, e la arricchì di un nuovo trionfo collo spargimento del suo sangue.

  A211000003 

 Il nome di S. Ireneo fu sempre mai celebre nella Chiesa: e benchè sia cosa incerta se immediatamente dopo la sua santa morte alcuno ne abbia scritto la vita, nulladimeno è cosa certissima che i Dottori della Chiesa ne' tempi più antichi scrissero grandi elogi di questo illustre vescovo.

  A211000003 

 Tertulliano che visse nel medesimo tempo e scrisse i suoi libri pochi anni dopo la morte di S. Ireneo, ne parla nel libro v. Contro Valentiniano; Eusebio vescovo di Cesarea in Palestina ne fa menzione nel libro v. della sua Storia ecclesiastica (cap.

  A211000004 

 Egli è certissimo, che S. Ireneo nacque nell'Oriente, conciossiachè egli stesso e nel suo libro Contro le Eresie si lagni della difficoltà che incontrò nell'imparare la lingua latina, ed abbia scritto questa opera non già in latino, ma in greco.

  A211000006 

 Ireneo, a giudicarne da quanto egli scrive nella sua lettera a Pierino, sin dalla fanciullezza si dedicò con tutta l'anima al servizio di Dio, e fu uno di que' giovani avventurati, i quali ebbero la sorte invidiabile di ricevere la loro educazione da un maestro sì dotto e sì santo qual era S. Policarpo.

  A211000007 

 Ireneo, fornito com'era di fino accorgimento, intese la bella ventura che gli era dato di godere, pose ogni studio sì nell'apprendere le sante lezioni del suo esimio maestro, come nel trarne il maggior profitto {53 [149]} possibile.

  A211000007 

 Quantunque non ci rimanga più tutta la lettera sovra citata, ch'egli scrisse a Fiorino, pure il sovra detto Eusebio ce ne conservò uno squarcio, dal quale rilevasi il grande amore di Ireneo verso il suo maestro, e il desiderio vivissimo di imparare, di cui il suo cuore era acceso.

  A211000008 

 Che bell'anima doveva avere questo santo giovane! che fede viva, che amore a G. C! che desiderio di crescere nella virtù! Oh! se tutti i discepoli e specialmente gli alunni del santuario portassero tanta riverenza a' loro maestri e ne apprezzassero così gli ammaestramenti, quale progresso non vedremmo nella scienza e nella virtù! Ma ritorniamo ad Ireneo.

  A211000009 

 Fatto sta che sotto maestri così chiari per santità e dottrina, Ireneo fece progressi maravigliosi, e diede prove così insigni di zelo per la gloria di Dio e della Chiesa, da meritarsi l'affètto del suo vescovo S. Policarpo, e l'ammirazione dei fedeli, i quali già cominciavano a prevedere che Iddio destinava questo suo servo ad essere una delle fiaccole, che poste sul candelabro avrebbero sparso molta luce nella casa del Signore.

  A211000010 

 Non si sa di certo, se s. Ireneo sia stato promosse alla dignità sacerdotale, mentre era ancora in patria, epperò da s. Policarpo, oppure se sia stato innalzato a tanto onore dopo che venne a Lione: come anche non si conosce in modo certo la ragione per cui egli lasciò Smirne e valicò sì gran tratto di mare per recarsi ad abitare nella capitale della Gallia Narbonese cioè in Lione.

  A211000010 

 Nulladimeno non è improbabile, che ai tempi {56 [152]} di Antonino Pio imperatore dei Romani, e del sommo pontefice s. Igino, il quale occupava la sede di s. Pietro alla metà del secondo secolo, l'eresia dei Valentiniani dall'Asia essendo penetrata nella Gallia, perciò s. Potino (detto anche Frotino) allora vescovo di Lione avendone gran bisogno dimandò a s. Policarpo un ecclesiastico dotto pio e zelante onde resistere agli assalti del nemico, e gli fu mandato s. Ireneo.

  A211000010 

 S. Gregorio di Tours dice appunto essere stato s. Policarpo, che mandò s. Ireneo a Lione.

  A211000012 

 Comunque sia, egli è fuor di dubbio, che s. Ireneo dopo essere stato discepolo di s. Policarpo a Smirne, venne a Lione distante circa 1500 miglia da quella città, e che in Lione esercitò il ministero sacerdotale.

  A211000012 

 Egli si segnalò sì fattamente in ogni virtù, e guadagnossi così l'affetto di tutti che circa l'anno 177 s. Frotino avendo terminato il suo episcopato colla corona del martirio, il clero e popolo di Lione elessero Ireneo per loro ambasciadore presso la santa sede incaricandolo di portare una loro lettera al sommo pontefice Eleuterio, il quale governò la {58 [154]} Chiesa dall'anno 179 all'anno 194.

  A211000012 

 Noi abbiamo esortato il nostro fratello e collega Ireneo di recare a te questa lettera, cui ti preghiamo di riguardare siccome degno di raccomandazione, essendo egli zelante del testamento di Cristo.

  A211000012 

 Ora da questa sì calda raccomandazione che gli ecclesiastici e fedeli di Lione fanno di Ireneo al papa noi abbiamo motivo di conchiudere che passato a miglior vita s. Frotino loro vescovo, essi desiderassero Ireneo per suo successore nell'episcopato e lo mandassero a Roma, pregando papa Eleuterio ad approvare la loro elezione e a consacrare egli stesso il nuovo vescovo.

  A211000012 

 S. Ireneo pel desiderio vivissimo che sentiva di istruire il popolo e convertirlo a Dio, superò collo studio assiduo ogni ostacolo.

  A211000013 

 A s. Ireneo dolse amaramente che la maggior parte dei cittadini fossero ancora sì stolti da adorare gli idoli, e che in conseguenza fossero schiavi di Satanasso e fuori della via della salute; epperò decise di fare quanto era in lui per convertirli alla fede di G. C. e farli tutti figliuoli di Dio.

  A211000013 

 Ireneo splendette per virtù ammirabili, e che nello spazio di breve tempo riuscì a rendere tutta la città (vale a dire una gran parte) cristiana, specialmente colla sua predicazione».

  A211000013 

 S. Ireneo lo possedette e in sommo grado.

  A211000014 

 A' tempi di s. Ireneo la Chiesa era travagliata da molte eresie, che facevano un guasto orribile delle anime; ma fra esse la più maligna e formidabile era quella dei Gnostici, i quali sotto mostra di professare la religione del puro vangelo, volevano introdurre di bel nuovo l'idolatria.

  A211000017 

 S. Ireneo, come vide che questa eresia, benchè così assurda, pure minacciava di dilatarsi e di spegnere la vera fede in molte anime, si accinse a confutarla cogli scritti, e pubblicò a tal fine un'opera cui intitolò contro le eresie.

  A211000020 

 Quindi s. Epifanio discorrendo dei Valentiniani nel libro sovracitato, dice che s. Ireneo, «adorno siccome era in ogni modo dei doni dello Spirito Santo, e siccome un generoso atleta messo in campo dal Signore, e cosperso delle grazie celesti della vera fede e scienza, combattè e sconfisse tutta la dottrina ciarliera di questi eretici».

  A211000021 

 7), narra che Francesco I re di Francia s'era già lasciato ingannare da' protestanti o falsi cattolici sì fattamente che era sul punto di voltare le spalle al Vicario di Gesù Cristo, per mettersi sotto le bandiere di Lutero e Calvino, quando il cardinale Tournon arcivescovo di Lione gli mostrò il libro del suo predecessore Ireneo, e accennatogli il capo terzo del libro terzo, gli fece leggere, come, secondo ciò che quivi scrisse il s. Martire, gli apostoli e loro discepoli portassero o raccomandassero un odio implacabile ad ogni eresia, e prendessero e inculcassero ogni diligenza nello schivare il consorzio degli eretici.

  A211000022 

 Ma acciocchè tutti potessero facilmente leggere il suo libro, se ne fece tosto una traduzione in latino; e non è inverisimile che lo stesso s. Ireneo si assumesse questa fatica.

  A211000022 

 S. Ireneo scrisse quest'opera in greco perchè potesse essere letta nell'Oriente, e perchè a quei tempi tutte le persone {67 [163]} colte dell'impero romano, conoscevano e parlavano questa lingua.

  A211000024 

 S. Ireneo non appena il seppe, che e per lo zelo di Dio, e per sentimento di amicizia scrisse al suo antico condiscepolo {68 [164]} una lettera col titolo Della Monarchia, e che Dio non è autor del peccato.

  A211000025 

 Il libro fu distrutto dalle vicende dei tempi: se non {69 [165]} che Eusebio ce ne preservò uno squarcio in cui l'autore finisce così: «O voi, che trascriverete, questo libro, io vi scongiuro pel nostro Signor Gesù Cristo e per la sua gloriosa venuta, nella quale giudicherà i vivi ed i morti, di riscontrarlo dopo di averlo compiuto, e di correggerlo esattamente sull'originale, e di scrivere anche questa mia esortazione» Dal che vedesi che S. Ireneo dava una grande importanza a questo suo scritto.

  A211000025 

 S. Ireneo non si perdette di animo, e sia per difendere la verità, sia per tentare di nuovo la conversione dell'amico, scrisse il suo libro Dalle Ogdoadi, ossia degli Otto Eoni, cioè delle otto principali divinita a cui Valentino attribuiva la creazione del mondo.

  A211000029 

 A S. Ireneo premeva assai che i Quartodecimani si sottomettessero al comando del papa S. Vittore, ma nel tempo stesso gli rincresceva, che ove disobbedissero, venissero scomunicati in pena della loro disobbedienza; perchè vi era pericolo che la scomunica invece di ravvederli, li irritasse maggiormente, e cagionasse peggiori scandali e divisioni più gravi.

  A211000030 

 E tanta era la stima che papa Vittore nodriva per S. Ireneo, che accondiscese a' suoi desideri, e sospese la scomunica sui Quartodecimani, tollerando che osservassero la loro pratica e la osservarono sino all'anno 325, in cui si celebrò il Concilio di Nicea nella Bitinia.

  A211000031 

 Dalle cose dette si vede quanto vivo fosse lo zelo di S. Ireneo, quale amore egli portasse alla Chiesa, quanto a cuore gli stesse la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

  A211000032 

 S. Ireneo governò la Chiesa di Lione circa ventiquattro anni, cioè dall'anno 180 sino all'anno 204.

  A211000034 

 A Lione e nella Chiesa latina si è sempre creduto che il martirio di S. Ireneo avvenisse il 28 giugno, i Greci però celebrano la festa di questo santo al 23 di agosto.

  A211000034 

 Egli è al tutto verosimile che S. Ireneo fu messo a morte in odio del suo santo ministero o per l'una o per l'altra di queste cause.

  A211000034 

 S. Gregorio di Tours scrive, il numero dei cristiani scannati in quell'occasione, e dice essere stato sì grande che il sangue scorreva a rivi per le piazze; e se crediamo a ciò che leggesi in una iscrizione, la quale ancora esiste nella chiesa di S. Ireneo a Lione, i cristiani, che in quella sola persecuzione diedero il sangue per Gesù Cristo non furono meno di 12000.

  A211000036 

 In mezzo al colle che sorge in riva al Rodano e presso alla città eravi una piccola valle quasi a guisa d'una spelonca coperta di arbusti e spineti, e quivi, perchè allora, stante il furore dei Gentili, non potevano {76 [172]} far altro, nascosero le reliquie di S. Ireneo e degli altri martiri, tra i quali primeggiavano Epipodio ed Alessandro, le quali quivi stettero lungamente senza pubblica onoranza.

  A211000037 

 Adunque nell'anno 480 san Paziente vescovo di Lione, desiderando di rendere onore a un suo predecessore così illustre qual era S. Ireneo, fece costruire una magnifica basilica.

  A211000037 

 Quelle dei santi Ireneo, Alessandro ed Epipodio furono poste dentro gli altari, ma la massima parte delle altre reliquie furono messe dentro a un pozzo scavato nel mezzo di questa cappella sotterranea, il quale esiste ancora.

  A211000042 

 Allora fu che tutti i cittadini si rallegrarono sommamente alla notizia che il capo del {82 [178]} loro santo Vescovo era stato preservato, e ordinatasi pubblica festa, in mezzo alla gioia ed esultanza di tutto il popolo, quella preziosa reliquia insieme con quelle degli altri martiri furono riportate al loro luogo primiero, cioè alla chiesa di S. Ireneo.

  A211000042 

 Ma come S. Ireneo per essere stato uno de' campioni più illustri delle dottrine cattoliche era fatto segno speciale al loro odio, così le sacre sue reliquie dovevano porgere un pascolo più squisito alla loro avidità di sacrilegio.

  A211000042 

 Quei nemici di Dio e de' suoi santi dopo aver distrutto templi, altari, immagini, facendo scempio d'ogni cosa più santa, segnalarono la loro barbarie contro le reliquie di S. Ireneo e degli altri martiri che erano venerati nella basilica eretta da S. Paziente.

  A211000044 

 Ora S. Ireneo insegna tutto il contrario: cioè egli insegna: 1° che la parola di Dio è contenuta non solo nelle S. Scritture, ma anche nella Tradizione, cioè nell'insegnamento a viva voce della Chiesa: 2° che vi possono essere, e vi sono in realtà molti cristiani i quali professano la vera fede benchè non abbiano mai letto la santa Scrittura, conciossiacosachè non sappiano o non possano leggerla, ma conoscono le verità della fede solo per averle apprese dalla voce dei Pastori della Chiesa.

  A211000045 

 Ma S. Ireneo la pensava tutto all'opposto: perchè egli credeva e insegnava essere necessario il mettersi d'accordo colla Chiesa romana.

  A211000047 

 S. Ireneo dunque riconoscca nel Vescovo di Roma tanta autorità, che secondo lui ogni altra chiesa, epperò ogni altro Vescovo, doveva rivolgersi al Papa per {86 [182]} essere sicuro di insegnare la dottrina degli Apostoli.

  A211000048 

 Che se S. Ireneo pregò S. Vittore di non scomunicare i Vescovi dell'Asia, benchè questi ricusassero di obbedire a' suoi ordini riguardo alla celebrazione della Pasqua, egli non negava già al Papa il diritto di scomunicare i vescovi disobbedienti, ma solo il pregava a non usare di un tal diritto in quel caso particolare per non dare occasione al male di farsi assai più grave di quello che era.

  A211000049 

 I Protestanti dicono, nell'Eucaristia (cui essi chiamano la Cena ) non esservi realmente il corpo e il sangue di N. S. Gesù Cristo, ma sibbene esservi e riceversi solo pane e vino, in memoria del corpo e sangue di Gesù C. Ma ben diversa è la dottrina di S. Ireneo.

  A211000050 

 Ora S. Ireneo nel libro 2° contro l'eresie, {88 [184]} (cap.

  A211000051 

 E siccome gli eretici pretendevano avere anche essi il dono dei miracoli, S.Ireneo lo nega (cap.

  A211000052 

 Ora se i miracoli erano necessarii ed utili al tempo di S. Ireneo, non sono meno utili, e sono anche necessarii (almeno ove regna l'idolatria) a' tempi nostri.

  A211000052 

 S. Ireneo adunque credeva fermamente: 1° che a' suoi tempi molti miracoli erano operati dai cristiani; 2° che questo dono era esclusivo dei cattolici, ed era una prova della verità della Chiesa cattolica.

  A211000053 

 Ora dalla vita dell'illustre Vescovo e martire S. Ireneo, abbiamo da imparare in primo luogo, come Iddio in ogni tempo secondo i bisogni abbia provveduto alla sua Chiesa dei pastori dotti, zelanti e coraggiosi, che la propagarono, difesero e illustrarono colla dottrina, colla santità e coll'esercizio del loro ministero.

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 Così, mentre s. Frotino, 1° Vescovo di Lione, già cominciava ad invecchiare, e s'appressava al termine della sua santa carriera, Iddio nella persona di Ireneo, il quale viveva lontano tante centinaia di miglia, gli preparava un degno successore, e a suo tempo per mezzo di s. Policarpo lo mandava in quella città, perchè dopo il martirio di s. Frotino prendesse cura di quel gregge rimasto senza pastore, e lo aumentasse con numerose conversioni di gentili, lo pascesse colle sue istruzioni, {91 [187]} lo difendesse cogli scritti, lo animasse alla costanza ed al martirio col suo esempio.

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 Così a Lione, per la predicazione di s. Ireneo, un numero immenso di idolatri si convertirono alla fede in brevissimo tempo, benchè per abbracciare il Vangelo dovessero rinunciare gli erronei insegnamenti in cui erano stati educati da fanciulli, tirarsi l'odio dei congiunti e degli amici, esporsi al pericolo di perdere le sostanze, la libertà e la vita stessa.


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 E prima di S. Girolamo, S. Policarpo era stato lodato diffusamente e dal suo discepolo S. Ireneo nella lettera a Fiorino, e da Eusebio di Cesarea nella sua storia ecclesiastica (anno VII dell'impero di Marco Aurelio) e dalla Cronaca di Alessandria d'Egitto.

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 Questi le aveva imparate da S. Ireneo, che era stato, (come lo vediemo a suo tempo) discepolo di San Policarpo, conciossiachè esso Cajo avesse conversato con S. Ireneo.

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 Fra questi discepoli di s Policarpo, il più illustre fu s. Ireneo, vescovo di Lione.

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 S. Policarpo, mentre si prendeva cura di questo affare, non cessava di esercitare il suo zelo nella conversione degli eretici, epperò s. Ireneo ci assicura, che durante il suo soggiorno in Roma, esso convertì molta gente che si erano lasciati ingannare dagli eretici Marcione e Valentino, {25 [121]} i quali insegnavano non esservi un Dio solo, ma molti dei.


don bosco-vita di san pietro.html
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 A poca disianza da costoro abbiamo le illustri testimonianze di S. Ireneo e di S. Dionigi, i quali hanno lungamente conosciuto e conversato coi discepoli degli Apostoli, ed erano informatissimi delle cose avvenute in seno alla chiesa di Roma





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