Parola «Geniali» [ Frequenza = 5 ]

don bosco-angelina.html
  A002000114 

 - Mio padre desiderava fare di me una signorina galante, che fosse l'anima delle conversazioni geniali; io al contrario abborriva ogni genere di lusso o di vana comparsa.


don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html
  A059000190 

 La si riconobbe a quei tratti regolari e delicati che cominciarono a modellare con grazia squisita l'angelica sua figura, a quelle {94 [144]} forme morbide e geniali, le quali diedero a tutta la sua persona e fino a'suoi più piccoli movimenti, quel fare pieno di maestà e di vero regal portamento, che tutti si dilettano d'ammirare in lui; la si vede soprattutto ai buoni istinti che s'infusero come da se medesimi nel semplice e candido suo cuore, per isvilupparsi poi al di fuori in frutti deliziosi di pietà e di virtù.


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
  A127000122 

 Si fu allora che cominciò la parte più commovente della funzione, che sollevò in tutto il tempio singulti e pianti, e vinse la stessa serenità dei giovani apostoli, poiché non è virtù il non sentir pietà; che la religione cristiana {129 [129]} non ismorza gli affetti, ma dà il coraggio a superarli, perché non ci trattengano dall'eseguire la volontà di Dio; il missionario che parte reca con sé l'amore alla patria e alla famiglia, ma nobilitato e perfezionato, né ci vuole meno d'un cuore sensibilissimo per rinunziare ai propri comodi, alle più geniali affezioni, alla vita stessa, affine di portare a lontani fratelli il beneficio incomparabile della fede.


don bosco-societa di san francesco di sales. anno 1879.html
  A184000040 

 Il sentir bassamente di sè, il non mostrar pretensioni, il prestarsi a' più umili e più faticosi servigi, con quella ilarità e prontezza che altri mostrerebbe nelle cose più onorifiche e più geniali, il rimettersi in tutto al parere e alla volontà de' superiori ben mostravano quanto fosse in lui lo spirito di umiltà e di ubbidienza.


don bosco-vita infelice di un novello apostata.html
  A221000024 

 Io invece li considero come pensieri {31 [211]} molesti, li caccio via, cercando tosto altri compagni di mio conio, e cosi alla malinconia faccio seguire il giuoco, l'osteria, le geniali conversazioni, per liberarmi da quella noia.





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