Gamba Emma, nata Pellechet.

 Un mercante di Garessio aveva già da molti anni un'infermità in una gamba.

 Nel 1656 ebbe una febbre continua per alcuni giorni che terminò con una grande flussione in una gamba; allora suo malgrado fu costretto di rimaner a letto per qualche tempo.

 Adagio, mi posi a gridare, questa gamba è mia.

 Dormiva saporitamente, quando, o apposta o per isbaglio, un mio compagno, credendo forse di prendere un pezzo di legno da fuoco, prese una mia gamba.

 Io Bertolino Carlo di Monastero Vasco, da sei mesi soffriva dolori nella gamba destra.

 Sento ancora un po' di spossatezza e mi restò la gamba destra alquanto indolenzita, ma spero che la Beata Vergine vorrà farmi la grazia completa.

 Alla mia povera mamma era stata amputata la gamba destra, or son due {105 [195]} anni, per esserle venuta una cancrena spontanea.

 Si vede che noi eravamo qui aspettati da lunga pezza, e che fummo preceduti da tal fama e credito, che ci toccherà sudare non poco per tenerci in gamba, ossia per non venir meno alla comune aspettazione.

 Questa buona Madre non rigettò la preghiera di un figlio indegno, e facendo prendere al mio male un inatteso miglioramento fece pur mutar consiglio ai medici, ed impedì che mi fosse tagliata la gamba.

 Qui fui sottoposto {70 [518]} ad un consulto medico, che deliberò l'amputazione della gamba destra.

 Il secondo tratto che da Venezia si piega verso mezzodì, quasi gamba umana, è bagnato a levante dal mare Adriatico, a ponente dal Mediterraneo.

 Il secondo tratto che da Spezia si piega verso mezzodì quasi {14 [14]} gamba umana, è bagnato a ponente dal mar Tirreno, a meazodì dal Mediterraneo, a levante dal Ionio e dal mare Adriatico.

 Lo credereste? o miei cari, che malgrado tanto valore, Giovanni aveva paura del Folletto a segno, che non mai avrebbe osato dormire solo in una camera? L'anno 1526, mentre combatteva contro ai Tedeschi, un pezzo d'artiglierìa gli fracassò una gamba, per cui poco-appresso moriva in età di soli ventott' anni.

 É da notare che circa le sette mezzo, sul momento appunto in cui terminava la santa Messa, detta per lei all'altare di M. Ausiliatrice in Torino, l' ammalata ritornava in se, apriva gli occhi, riprendeva la favella, cominciava a muovere il braccio paralitico, poi la gamba, e in fine tutto il corpo.

 Di più durante la malattia gli si era rattratta una gamba che rimase quattro dita più corta dell'altra.

 Quella gamba guarita perfettamente divenne lunga come l'altra.

 Da oltre un anno io, povera donna, venni assalita da un male asciatico alla gamba sinistra, ed era travagliata da dolori e da sfinimenti così frequenti, che non poteva riposare nè giorno nè notte.

 Finalmente una notte il male mi diede un assalto così terribile, ch'io non potei chiudere gli occhi; i dolori erano così acuti, ch'io non sapeva più dove posare la mia gamba.

 Il 16 gennaio del corrente anno 1870 io era tormentato giorno e notte da acutissimi dolori in una gamba.

 Più portentosa fu l'instantanea guarigione della detta Viglietti Teresa, la quale da molti anni addolorata senza che alcun rimedio la potesse refrigerare, e da alcuni mesi gonfiata spaventosamente in una gamba, tanto da non potersi muovere, era stata abbandonata dal medico come incurabile, sì che ella rassegna La alla volontà di Dio, attendea la morte vicina.

 In modo straordinario le ossa poterono riunirsi, guarì il femore e la gamba, ma la maraviglia fu che la gamba ritornò della sua primitiva lunghezza per modo, che attualmente non dà più indizio della sventura toccatagli.

 La cura riuscì a male e la gamba rimase tre centimetri più corta dell'altra, quindi storpio col piede contorto.

 A renderne più infelice lo stato, s'aggiunse una {54 [478]} specie di paralisi al lato destro, di maniera che a stento e con gran pena poteva servirsi del braccio e della gamba.

 Essendomi nell'anno 1630 rotto il piede e la gamba sinistra, stetti tre anni senza potermene servire, sì che se voleva andare in chiesa non poteva, ma bisognava mi facessi portare sopra una seggiola; finalmente dopo aver adoperati molti medicamenti, pei quali aveva migliorato alquanto, ma senza essere ancora guarito bene, mi feci mettere a cavallo, e accompagnare alla Madonna SS. della Pieve.

 Circa le sette e mezzo, sul momento appunto in cui terminava la santa Messa, ecco che 1'ammalata ritorna in sè, apre gli occhi, riprende la favella, comincia a muovere il braccio paralitico, poi la gamba, e in fine tutto il corpo.

 Egli dopo che m'ebbe tratto fuori, rasciutto e consolato, mi disse: Da qui innanzi ti ricorda sempre di far il passo secondo la gamba.

 Un giorno che lo tormentava il suo mal di gamba, domandato se non se ne doleva rispose: "Come dolersi di ciò che si desidera e si cerca!".

 Rottasi una gamba all'assedio di Pamplona ed essendone lentissima la guarigione, chiese qualche romanzo per ingannar la noia; al momento non se ne trovò, e invece di un romanzo gli fu data la vita di Gesù Cristo e dei santi.

 Rottasi una gamba all'assedio di Pamplona, ed essendone lentissima la guarigione, chiese qualche libro cavalleresco per ingannare la noia del tempo.

 Per una piaga dolorosissima in una gamba andò a Roma nell'ospedale degl'incurabili; ma conosciuto il suo merito, gli si confidò l'amministrazione del medesimo ospedale.

 Con un calcio spezzava la gamba ad un cavallo, correva velocemente come un destriere, da solo traeva un carro comunque fosse carico.

 Il marito senza accorgersi che la moglie era a lui vicina, stendendo inconsideratamente il braccio, coll'affilata falce le troncò intieramente la gamba sinistra.

 In quel medesimo istante il piede tagliato si riunì alla gamba, che rimase consolidata e senza piaga alcuna.

 L'anno seguente (mille quattrocento cinquant'uno) il giorno stesso, l'ora medesima in cui erate stato concesso {64 [258]} il favore, si sentì in un momento con dolor incredibile disgiungere la gamba.

 L'anno medesimo nelle feste Pasquali certo Costanzo Gandolfo di S. Michele dopo avere adoperati quanti rimedii furongli suggeriti per curarsi da una piaga che da molti anni portava in una gamba, vedendo che tutto riusciva invano, ed il male erasi inoltrato orrìbilmente, gli fu perultimo proposta l'ampulazione della parte.

 Raccomandandosi a Lui fece voto di portargli una gamba di cera appena guarito, e ne ottenne la grazia: poichè l'infracidita piaga tra poco si saldò e il giorno della festa del Santo potè venire a compiere il suo volo e raccontare ai religiosi di quel convento le maraviglie, che eransi in lui operate.

 Allora quegli delusi nella speranza che avevano di tirarlo nel loro partito, prorompono in insulti contro di lui, e lo gettano giù del carro con tal violenza, che cadendo si offese una {34 [130]} gamba e zoppicava non poco.