Inviò s. Apollinare in Ravenna, s. Trofimo nelle Gallie e precisamente nella città di Arles, donde il Vangelo si propagò negli altri paesi della Francia; mandò {138 [154]} s. Marco in Alessandria di Egitto a fondare in suo nome quella chiesa.

 Con prospero vento giunsero sulle coste delle Gallie il 28 giugno 1607.

 I Germani valicarono le Alpi e si avanzarono per l'Italia fino a Ravenna; altri si sparsero nelle Gallie e passarono in Ispagna.

 Costretto a rinunciare al trono, andava viaggiando dall' Italia nelle Gallie e dalle Gallie nell' Italia, ora fingendo di volere davvero abdicare al trono, ora eccitando sedizioni contro a chi pretendeva all' impero.

 Marsiglia, l'antica Massalia o Massilia, fondata dai Focesi 600 anni prima dell'era volgare, la più antica città della Francia, la rivale di Bisanzio e di Alessandria pel commercio coll'Oriente, i cui pesci salati erano così lodati da Plinio, e la cui famosa Accademia le meritò da Cicerone il titolo di Atene delle Gallie, Marsiglia è di presente una bellissima città di trecento mila abitanti, fra cui 20 mila Piemontesi.

 Quando Diocleziano associò all' impero Costanzo Cloro, e gli affilò il governo delle Gallie e della gran Brettagna, Costantino andò col padre a dimorare nella città di Iork in Inghilterra.

 Non conoscendone la preziosità, gettarono nel Rodano, uno de' fiumi principali delle Gallie, tutto l'oro e l'argento che cadde nelle loro mani.

 Quegli uomini in numero di trecento mila, traendosi dietro su grandi carri i vecchi, le donne ed i fanciulli di lor nazione, cominciarono a spargersi nelle Gallie, oggidì Francia.

 Giunto al consolato ottenne il governo delle Gallie per cinque anni, e portò la guerra nella Gallia Transalpina, oggidì Francia, e fino nell'isola di Bretagna, oggidì Inghilterra, dove le armi romane non erano ancora mai penetrate.

 In quel momento Cesare trovandosi nelle Gallie si mosse col suo esercito contro di Pompeo, il quale trovavasi in Roma.

 Ottaviano ebbe l'occidente, vale a dire l'Italia, le Gallie, la Spagna, con tutti gli altri paesi vicini a questi, e già sottomessi ai Romani; Antonio scelse l'oriente, cioè la Grecia, l'Egitto e tutti i paesi dell'Asia già soggiogati dai Romani.

 Galba erasi già avanzato fin nelle Gallie quando il senato ed il popolo il proclamarono imperatore.

 Nè guari andò che per la sua crudeltà incontrò l'odio dei Romani, i quali perciò si volsero a Costantino, che allora stava nelle Gallie.

 Costantino mal contento della prefettura delle Gallie toccatagli in sorte nella divisione dell'impero, mosse guerra al fratello e peri in un'imboscata.

 Quel formidabile guerriero alla testa di cinquecento {165 [165]} mila soldati come impetuoso torrente attraversò tutte le Provincie bagnate dal Danubio e abbattendo eserciti, ed atterrando città penetrò nelle Gallie spargendo ovunque il terrore.

 Alla decadenza del romano impero in occidente invasero le Gallie, e dopo esserne stati più volte cacciati riuscirono a stabilirvisi definitivamente nel 451.

 I Teutoni in numero di trecento mila, traendosi dietro su grandi carri i vecchi, le donne ed i fanciulli della loro {75 [75]} nazione, cominciarono a spargersi per le Gallie.

 Non conoscendone la preziosità, i barbari gettarono nel Rodano, gran fiume delle Gallie, tutto l'oro e l'argento caduto nelle loro mani.

 Giunto al consolato ottenne il governo delle Gallie per cinque anni, e portò la guerra nella Gallia Transalpina, oggidì Francia, {82 [82]} e di là uno all' isola di Bretagna, oggidì Inghilterra, dove le armi romane non erano ancora penetrate.

 In quel momento Cesare trovandosi nelle Gallie si mosse col suo esercito contro di Pompeo, il quale era in Roma.

 Ottaviano ebbe l'Occidente, vale a dire l'Italia, le Gallie, la Spagna con tutti gli altri paesi vicini a questi, e già sottomessi a Roma.

 Galba erasi già avanzato nelle Gallie, quando eziandio il Senato ed il popolo il proclamarono imperatore.

 Ma per la sua crudeltà cadde in odio ai Romani, i quali perciò si volsero a Costantino, allora dimorante nelle Gallie.

 La 4 a quella delle Gallie divisa in tre diocesi, Gallia, Spagna, Britannia.

 Costantino, malcontento della prefettura delle Gallie toccatagli in sorte nella divisione dell'impero, mosse guerra al fratello, e perì in una imboscata.

 Alla decadenza del Romano impero in Occidente invasero le Gallie, e dopo esserne stati più volte cacciati riuscirono a fermarvisi stabilmente nel 451.

 R. L'imperatore Marco Aurelio non sapravvisse molto ai martiri immolati nelle Gallie per l'abuso del suo potere.

 Questo Principe barbaro, detto il flagello di Dio per le stragi che ovunque menava, era passato dalle Gallie nell'Italia con formidabile esercito, e presa Acquileia, Pavia, e Milano, stava per dar il sacco a Roma senza che vi fosse chi a lui osasse far resistenza; mentrechè l'imperatore co'suoi Generali tremavano di paura alla vista di si potente nemico.

 Egli era stato mandato dal papa con altri ecclesiastici a predicare il Vangelo nelle Gallie, e governava da quarant'anni la sede di quella città.

 Questo santo prelato lo aveva mandato a predicare il Vangelo nelle Gallie in aiuto di san Fotino.

 Tal decreto fatto in forma {72 [72]} di lettera fu specialmente diretto alle chiese nelle Gallie, che avevano mandato a Roma santo Ireneo per consultare la s. Sede sopra i dubbi mentovati.

 La persecuzione si estese nelle Gallie e principalmente in Lione, dove s. Ireneo coronava il faticoso suo ministerio col martirio.

 Studiò a Roma, percorse le Gallie, venne a Costantinopoli per essere ammaestrato da s. Gregorio Nazianzeno, e poi passò nel deserto di Calcide in Siria, ove menò vita tutta di austerità, studio e preghiere.

 Questo feroce conquistatore, detto il {175 [175]} flagello di Dio per le stragi che ovunque faceva, era passato dalle Gallie in Italia con formidabile esercito.

 Predicò il Vangelo nella Dalmazia, nell'Italia, nelle Gallie e finalmente nella Macedonia e nell' Acaia.

 Egli era stato mandato {30 [234]} dalla S. Sede con altri ecclesiastici a predicare il Vangelo nelle Gallie, e governava da quarant'anni la sede di quella città come vescovo.

 Questi santi prelati lo avevano mandato a predicare il Vangelo nelle Gallie, e specialmente in aiuto di s. Frotino.

 Si crede che s Clemente abbia mandato s. Dionigi l'areopagita nelle Gallie {63 [399]} a continuare la predicazione del Vangelo già cominciata da s. Lino 25 anni addietro.

 26, 27), fa grandi {51 [147]} elogi di lui, e Adone vescovo di Vienna nelle Gallie, lo annovera nel suo Martirologio, ossia Catalogo dei Santi.

 Imperocchè egli è assai verosimile che vi fosse maggior numero di ecclesiastici nell'Asia minore, ove la Chiesa si era assai propagala fin dal principio del cristianesimo, che non nelle Gallie convertite di fresco alla fede.

 Valentino continuò a spargere i suoi errori nell'isola di Cipro, poi passò in Italia e quindi nelle Gallie.

 E si dà per certo, che Policarpo mandò varii de' suoi discepoli nelle Gallie (che sono la Francia attuale), i quali tutti dopo avere predicato in quei paesi idolatri la fede cristiana, terminarono il loro apostolato col martirio.

 Trovavasi l'esercito Romano nelle Gallie (oggidì Francia) e correva un'invernata assai più crudele del solito.

 I Germani, popoli barbari che abitavano a mezzanotte dell'Europa, fecero in quel tempo una nuova scorreria nelle Gallie, cagionando gran danno alle provincie governale dall'Imperatore Romano.

 Quel coraggioso prelato dopo aver tollerati lunghi e gravi patimenti per la fede, aveva sfidato gli Ariani a venir con lui ad una pubblica disputa Essi, ben sapendo che questa sarebbe tornata a loro vergogna, si rifiutarono, e per levarsi d'impaccio s. Ilario, impegnarono l'imperatore Costanzo a rinandarlo da Constanlinopoli, ove dimorava, nelle Gallie.

 [5] dall'imperatore Massimo: Costui era stato proclamato imperatore nella Gran Brettagna dalle legioni romane coll'uccisione di Graziano, cui sarebbe toccato l'impero, ed erasi impadronito delle Gallie e di tutta la Spagna.

 Inviò S. Apollinare in Ravenna, S. Trofimo nelle Gallie e precisamente nella città di Arles; donde il Vangelo si propagò negli altri {127 [419]} paesi della Francia; mandò S. Marco in Alessandria di Egitto a fondare in suo nome quella chiesa.

 Quindi scrisse ai vescovi delle Gallie, suggerendo loro le norme da tenersi in cose di tanta importanza, e li persuase ad unirsi a lui per rimettere ogni cosa al giudizio di s. Stefano, che solo avea piena giurisdizione sopra la Chiesa universale.

 S. Cipriano poi scrisse una lettera particolare al papa, in cui fra le altre cose dice: «è necessario che tu scriva ai nostri confratelli delle Gallie acciocchè Marciano non continui ad insultare il nostro collegio.

 S. Faustino vescovo di Lione ed altri vescovi delle Gallie chiesero su tale materia il parere di s. Cipriano.

 Acquetate le cose delle Gallie, il santo Pontefice dovette rivolgere le sue sollecitudini a due prelati della Spagna, uno detto Basilide, l'altro Marziale.