Ora Nerone, secondo le affermazioni dello storico Tacito, era partito di Roma per l'Acaia sulla fine dell'anno 66, correndo il consolato di C. Svetonio Paolino, e C. Lucio Telesino; non fece ritorno a Roma se non quando era principiato l'anno 68 sotto il consolato di C. Silio Italico, e M. Galerio Tracalo; e morì nei primi giorni di giugno di quell'anno medesimo.

 Costanzo fu il Cesare di Massimiano, e Galerio il Cesare di Diocleziano.

 Questi due principi si nominarono ciascuno un Cesare ovvero un erede al trono nella persona di due celebri generali di nome Costanzo Cloro, l'altro Galerio.

 Sul finire dell'anno 302 Diocleziano era con Galerio Cesare in Nicomedia.

 È cosa assai pericolosa, egli rispondeva a Galerio, il turbare ancora una volta la pace del mondo e versare fiumi di sangue.

 Costoro per non incorrere nello {40 [40]} sdegno di Galerio diedero il loro parere per la persecuzione.

 Galerio allora convocò il consiglio di Stato e domandò il parere dei Ministri.

 Galerio che lo aveva

 Perciocchè Galerio spingendo il sovrano a maltrattare i sudditi cristiani sperava di avere con ciò' un pubblico pretesto a fargli abdicare l' impero.

 Galerio oltre all' odio grande che nutriva contro ai cristiani aveva l' ambizione di voler regnare solo.

 Ma il governo arbitrario e tirannico di Galerio provocò una rivoluzione in Roma dove fu proclamato imperatore Massenzio figliuolo di Massimiano.

 Ciò nulla di meno Galerio non acconsenti.

 Costantino, diceva a Galerio, è d' indole amabile, ornato di virtù, e promette un governo ancor migliore di quello di suo padre.

 Diocleziano voleva che Costantino fosse almeno eletto Cesare, cioè dovesse succedere a Galerio nel trono.

 Ma quanto più risplendevano le virtù di Costantino in mezzo al fasto mondano, altrettanto cresceva l' invidia da parte del superbo Galerio.

 Costantino continuò a dimorare presso Galerio con grande inquietudine del suo avvenire.

 Egli desiderava andare presso suo padre che lo richiamava, ma non gli fu mai permesso; anzi Galerio gli tese molte segrete insidie, lo costrinse {24 [196]}

 Finalmente Galerio finse di concedere a Costantino di recarsi da suo padre ammalato che desiderava vedere il figlio prima di morire.

 Tutto fu indarno; quegli agguati riuscirono tutti a vergogna di Galerio e a gloria di Costantino.

 Galerio aveva dato ordine che Costantino non partisse se non al mattino e prendesse i suoi ultimi comandi prima della partenza; ma per dar tempo a compiere le trame stette a letto fino a mezzogiorno.

 L' imperatore Galerio, che si era fino allora adoperato per distruggere la fede cristiana, venne colto da un male che dimostrava chiari i segni della divina vendetta.

 Il primo fu Costanzo Cloro, principe commendevole e degno per le sue virtù di essere il padre di Costantino il Grande; il secondo fu Galerio, uomo superbo, intrattabile e di pessima condotta.

 Galerio fece tutto quel male che potè alla religione cristiana, obbligò Diocleziano a rinunziare all'impero e darsi a condur vita privata.

 Non meno funesta è la morte di Galerio.

 Mi è impossibile il dirvi gli eccessi di rabbia e di collera in cui dava il feroce Galerio.

 Allora Galerio confessò per vero il Dio dei Cristiani, e andava gridando che farebbe cessare la persecuzione.

 Invece di perseguitare i Cristiani, come Galerio e Diocleziano, egli si era loro mostrato sempre favorevole, animato a ciò da sua moglie Elena.

 L'imperatore Massimiano suocero di Costantino, il quale era stato costretto da Galerio a rinunciare al trono, tentò più volte di ritornarne al possesso con aperte ribellioni.

 Non meno funesta è stata la morte di Galerio.

 Mi è impossibile dirvi gli eccessi di rabbia e di collera in cui dava il feroce Galerio.

 Allora Galerio confessò per vero il Dio de'cristiani, e andava gridando che farebbe cessare la persecuzione.

 Invece di perseguitare i cristiani, come Galerio e Diocleziano, egli si era loro mostrato sempre favorevole, animato a ciò da Elena sua moglie.

 L'imperatore Massimiano, suocero di Costantino, il quale era stato costretto da Galerio a lasciare il trono, brigava per ritornare al possesso con aperte ribellioni.

 Galerio istigato dalla viziosa sua madre, che era tutto odio e furore contro dei cristiani, indusse Dioclesiano a soscrivere un editto in cui era segnato un termine al cristianesimo, e si doveva recar all'ultima sua distruzione.

 D. Qual morte fece Galerio?.

 Perciò non è cosa senza pericolo, rispondeva a Galerio, il turbare ancora una volta la pace dell'impero e versare fiumi di sangue.

 Sul finire dell'anno 302 egli trovavasi in {123 [123]} Nicomedia con Galerio, già stato creato suo Cesare nell'impero d'Oriente.

 Galerio che lo aveva spinto a perseguitare i cristiani, si ribellò, minacciandolo di morte se non abdicava.

 Massenzio, figliuolo di Massimiano, d'accordo con Galerio nel perseguitare i cristiani, appena seppe che Marcello era loro capo, lo fece mettere in prigione minacciandolo della morte se non rinunciava alla sua dignità e non faceva sacrifizio agli idoli.

 - Galerio viveva glorioso nella città di Sardi, quando, breve tempo dopo il martirio di s. Marcello, una piaga dolorosa invase tutto il suo corpo.

 Morte di Galerio.

 - Sebbene Galerio avesse emanato quel famoso decreto contro sua voglia, tuttavia esso non mancò di produrre buoni effetti.