Parola «Caterina» [ Frequenza = 319 ]

don bosco-cenni storici intorno alla vita della b. caterina de-mattei.html
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 Chi legge questi cenni storici intorno alle azioni della beata Caterina da Racconigi troverà certamente cose non comuni nelle vite dei santi.

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 Primo scrittore della vita di questa serva di Dio fu il conte Pico della Mirandola che ebbe lunghe relazioni con Caterina, ed essa passò qualche tempo in sua casa siccome a suo luogo vedremo.

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 Dopo di essi scrissero intorno alla B. Caterina i padri Gabriele da Savigliano, Domenico da Bra, Razzi, Malvenda, Pio, Marchese, il canonico Giacinto Gallizia e finalmente il sacerdote A. M. Balladore paroco di Beinasco.

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 Il conte Pico essendo morto alcuni anni prima di Caterina compieva l'opera interrotta il P. Morelli domenicano, che fu poi confessore della santa.

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 Da questi celebri autori noi abbiamo ricavato quanto qui pubblichiamo; laonde chi desidera un compendio delle azioni della B. Caterina qui lo troverà colla scelta delle materie e colla mole compatibile colle nostre Letture Cattoliche.

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 Caterina De-Mattei nacque in Racconigi l'anno di nostra salute 1486, mentre governava la santa Chiesa papa Innocenzo VIII. Suo padre era un semplice fabbro, di nome Giorgio, sua madre si chiamava Bilia.

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 Cresceva Caterina con queste belle disposizioni ed era la consolazione dei suoi genitori.

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 Questa professione piacque molto a Caterina, perchè lasciando libera la sua mente poteva pensare sovente a Dio, e spesso lodarlo.

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 Caterina, come se già fosse maestra di spirito, dubitando che il demonio la volesse in quel modo ingannare, tosto si fece il segno della santa croce, e disse: Jesu, o Gesù.

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 Iddio che si fa vedere maraviglioso ne' suoi santi incominciò di buonissima ora a mostrarsi tale in Caterina.

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 Caterina le dimandò: «Chi siete voi, e come avete fatto ad entrare qua dentro, essendo la camera chiusa?».

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 Caterina dimandò: Dov'è vostro figliuolo?.

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 Con tutta semplicità domandò Caterina: Dov'è il mio cuore? Se voi lo trovate io volentieri glielo darò.

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 Allora Maria Vergine presentò suo figliuolo a Caterina dicendole: «Questo è mio figlio Gesù, tuo Signore e Redentore.

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 Fra questi eravi un Serafino con sei ali, eravi s. Gerolamo, s. Pietro e s. Caterina da Siena.

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 Rivoltasi al figliuolo la divina Madre gli disse: Io desidererei che tu prendessi Caterina per tua sposa.

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 Le diede ancora per maestri s. Girolamo, s. Pietro e s. Caterina da Siena, i quali due ultimi Santi volle che d'allora in poi dopo Maria le facessero da padre e madre.

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 Prese quindi la mano di Gesù, e quella di Caterina e disse: Caterina, io ti sposo ora al mio figliuolo Gesù in fede, speranza e carità, e dicendo queste parole le pose l'anello nel dito.

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 Si volse quindi alla Madre e le disse che era suo volere che prendesse Caterina per sua figliuola, e ne avesse {12 [12]} cura speciale.

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 Caterina ringraziò quanto potè Gesù e Maria, e conoscendo che da se sola non avrebbe potuto piacere al suo divino sposo, pregò la Beata Vergine dicendo: Giacchè per grazia e carità vostra vi siete degnata di ottenermi un si grande favore; io con tutta fiducia vi cerco una grazia ancora, ed è che io possa sempre dar lode al vostro figliuolo, amarlo e servirlo con tutte le mie forze.

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 Quasi sempre Caterina se li sentiva presenti, e vedeva il Serafino vestito di rosso, l'angelo custode vestito di bianco.

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 Una volta un sacerdote la interrogò in qual modo e da chi avesse saputo una cosa che ella doveva fare; Caterina rispose: «Dal mio angelo vestito di bianco.» {14 [14]}.

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 Intanto le pose quella croce sulla spalla sinistra, e per farle coraggio soggiunse: «Da principio ti sembrerà dura e pesante, ma crescendo in te il mio amore, alla fine ti parrà soave e leggiera.» Le mostrò eziandio una corona {16 [16]} di bellissime rose e disse: «Queste afflizioni ti sembreranno rose, se le sopporterai di buona voglia.» Da questo tempo Caterina cominciò ad avere un maraviglioso ardore di patire per amor di Gesù Cristo, il quale ardore crebbe a tal punto, che ella sebbene ancor fanciulla desiderava di andare tra gli infedeli a predicare la religione di Gesù Cristo, e quivi morir martire.

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 La visione che Caterina ebbe circa ai sette anni fu indizio di future tribolazioni.

  A028000035 

 Una volta s'imbattè in una immagine di s. Caterina da Siena, e vedendo come questa santa tenesse il crocifisso ed un bianco giglio nella mano destra, e nella sinistra il cuore elevato, andava meditando, e tra se stessa diceva: «Pel giglio si deve intendere la purità, pel crocifisso la continua memoria della passione di Gesù, e pel cuore elevato si deve intendere il vero distaccamento dalle cose di questa terra.» Intanto pregava la santa che le ottenesse la grazia d'imitarla.

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 Caterina ricordandosi delle minacce della madre si mise a piangere, e a pregare Gesù e la Madre celeste, che l'aiutassero, e ne fu esaudita.

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 Caterina fu grandemente addolorata, e pianse quasi fino al mattino, {20 [20]} che era il primo giorno di quaresima.

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 Caterina gli narrò quanto era avvenuto in sua casa.

  A028000039 

 Il giovanetto ossia Gesù che in quella forma le era apparso per confortarla vie maggiormente, fattosi vicino alla mensa, la benedisse; quindi prese colle sante sue mani un pane, lo ruppe e con volto sereno ed allegro invitò Caterina {21 [21]} a mangiare.

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 Caterina temendo {22 [22]} forse di sua madre le disse che avesse pazienza di aspettare fin tanto che il pane fosse cotto, che sua madre gliene avrebbe poi dato, ed intanto prosegui il suo cammino.

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 Di nove anni le accadde di fare limosina, senza conoscerla, a s. Caterina da Siena, la quale a lei si era presentata sotto sembianza di una giovine mendicante.

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 Era un giorno di sabato, e Caterina secondo il suo solito aveva digiunato in onore di Maria Santissima.

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 Essendo poi giunta l'ora del pranzo, e sentendosi bisogno di ristorarsi, Caterina andò al forno dove sua madre in quel giorno si trovava a cuocere pane, e le dimandò un pane.

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 Ritrovata che l'ebbe le disse: «Sorella mia, perdonatemi; io sono stata molto crudele con voi: ecco ora il pane che mi avete domandato per amore di Dio; volentieri io ve lo do per amor suo.» Allora quella fanciulla ne ruppe un tozzo, e le restituì il rimanente dicendo: «Io ricevo questo poco per amor di Dio, e cotesto ti restituisco per lo stesso amore.» In quel punto Caterina provò una dolcezza celeste mangiando quel pane; e seppe {23 [23]} poi essere santa Caterina da Siena, che le era apparsa in quella forma.

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 Si finse un'altra volta il demonio di essere un angelo mandato da Dio, e presentatosi a Caterina le disse che lo adorasse.

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 Dopo molte istanze Caterina rispose: «Non so altro se non che un angelo mi ha in quel luogo condotta.».

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 Essa rispose: «Io sono Caterina da Racconigi, povera di beni temporali, ma dall'Onnipotente Iddio arricchita di beni spirituali.

  A028000044 

 Quel medesimo sacerdote raccontò questo fatto ad un suo amico, il quale venuto da Caterina la pregò che gli dicesse il modo con cui si era introdotta in quel luogo.

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 Rispose Caterina: Come voi potete vedere, noi siamo male agiati delle cose del mondo; tuttavia quello che abbiamo tutto è di Dio, e perciò anche di questo poco dobbiamo far parte a' suoi poveri» e soggiunse: aspettate un momento.

  A028000048 

 Domandò Caterina: che cosa volesse dire, una veste tale che non mai le sarebbe venuta meno?.

  A028000050 

 Ma, ripigliò Caterina, che vuol dire libera carità?.

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 Circa quel tempo essendo andata in chiesa udì un predicatore, che faceva il panegirico di s. Caterina da Siena, di cui in quel giorno occorreva la festa.

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 Di questo voto che io fo voglio ancora che siano testimoni tutti gli angeli e santi del cielo, e specialmente s. Pietro, s. Girolamo e s. Caterina da Siena.

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 Sentendosi stimolata da un grande amor di Dio, chiamò in suo aiuto Gesù Cristo, la vergine Maria, e s. Caterina, pregandoli di tutto cuore che l'assistessero nell'offerta, che desiderava di fare, e disse: Ecco che io mi offro tutta al Padre celeste, a Gesù suo unigenito figlio, e sposo diletto dell'anima mia, allo Spirito Santo ed a Maria regina delle Vergini.

  A028000053 

 La notte appresso le apparve s. Caterina da Siena circondata di viva luce, tenendo in mano due bellissime rose, una bianca e l'altra ressa, e l'assicurò che il suo voto molto era piaciuto a Gesù ed a Maria, i quali l'avrebbero sempre aiutata a conservare il suo cuore casto e vergine.

  A028000055 

 Allora Caterina presa da grande orrore disse: «In nome {32 [32]} della mia speranza Gesù Cristo, e della gloriosa Vergine Maria, vi comando di allontanarvi da questo luogo subitamente.» E così dicendo fece segno di percuoterli, ed essi confusi subito scomparvero.

  A028000055 

 Caterina rimase piena di paura, e tosto si raccomandò a Gesù sua speranza.

  A028000056 

 Appena l'ebbe veduto, Caterina si prostrò a terra, ed incrocicchiate le braccia esclamò: « O bone Jesu, o sposo mio dolce, o salute dell'anima mia!» Allora il benigno Signore pigliandola per la mano l'alzò da terra dicendole: «Che vuoi tu da me, sposa mia? Caterina: {33 [33]} «Fatemi la grazia che io ad onore e gloria vostra possa superare tutti gli assalti de' miei nemici.» Gesù soggiunse: «Tutto supererai colla virtù della pazienza.» E così dicendo le presentò una grossa croce.

  A028000057 

 Occorrendo la festa di santo Stefano protomartire, Caterina si levò innanzi giorno e andò a pregare il santo che si degnasse di conservare la sua purità in quel modo che egli aveva conservata la propria quando dagli Apostoli fu eletto al ministero del diaconato.

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 Ora apparecchiati a ricevere lo Spirito Santo.» Terminate queste parole, ecco venire dal cielo un maraviglioso splendore con tre raggi, il quale si pose sul capo di Caterina, e le infuse nel cuore una dolcezza inesprimibile, ed un ardore si grande che le pareva di bruciare.

  A028000059 

 Quando ebbe intese queste parole Caterina si prostrò a terra ginocchioni piangendo più di prima e disse al santo: «Ma perchè mi chiamate sorella, mentre che io sono una miserabile creatura piena di peccati? Perchè mi dite che io mi prepari a ricevere lo Spirito Santo? Deh! chi sono io nella quale possa abitare un ospite si grande? In che modo mi potrò io apparecchiare, {35 [35]} priva come sono d'ogni virtù? Da Dio dipende ogni mio apparecchio; senza del suo aiuto non potrò prepararmi degnamente.» In quel momento sopravvenne il Serafino datole fin dalla sua puerizia per custode, e con queste parole la confortò: «La conservazione della tua verginità, che con tante lagrime hai domandato al Signore, l'hai ottenuta.

  A028000064 

 Caterina piena di maraviglia gli domandò: «O Speranza mia, come può essere questo, essendo Racconigi in tanta povertà, ed essendovi già molte altre case religiose?».

  A028000064 

 Soggiunse Caterina: «Iddio farà bene che vi sia.» Ed ecco il modo in cui ella venne a ciò sapere.

  A028000065 

 Rispose Gesù: «Claudio signore di questa terra gli darà principio col mio aiuto e favore.» Il P. Alessandro quando vide che questa profezia cominciava ad avverarsi raccontò poi ogni cosa al signor Claudio, il quale cominciò a prendere grande stima della santità di Caterina.

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 Così le prese a parlare Gesù: «Sposa mia, grande è il tuo desiderio di patire; ma tu non conosci bene le deboli tue forze.» Rispose Caterina: «O Speranza mia, le forze mie sono poggio che nulla, nè da me potrei cosa alcuna senza l'onnipotente vostro aiuto.» Per questa sua grande carità ed umiltà meritò di sentirsi da Gesù Cristo queste parole: «La tua fede grande merita di essere esaltata; e perciò io sono contento di darti quei dolori che io ho patito nelle mani e ne' piedi.» Stese quindi le sue sante mani verso quelle di Caterina, uscì dalle sue sagrosante piaghe come una spina di sangue, che trapassò le mani della sua sposa diletta.

  A028000068 

 Questi segni della passione di Gesù Cristo furono per qualche tempo visibili, e molte persone dopo la morte di Caterina deposero sotto giuramento che avevano veduto queste stimmate nel suo corpo.

  A028000069 

 Caterina accortasi del loro pio inganno non volle ciò permettere ma tanto fece e tanto disse che queglino furono costretti a renderla.

  A028000069 

 Essi che già conoscevano {43 [43]} la santità di Caterina pensavano di ritenersi quella sua veste per divozione, e cambiarla con un'altra somigliante.

  A028000071 

 Essa ti parrà pesante, ma ti sarà tanto più gloriosa.» Caterina d'allora in poi sentiva sempre il peso di questa croce, che le dava grave dolore, e le sue compagne attestano d'aver sovente veduto il segno di tale gravezza.

  A028000071 

 Gesù prese questa croce la pose sulla sinistra spalla di Caterina con queste parole: «Questa è la croce, o sposa mia, che non ti mancherà più per tutto il tempo della vita.

  A028000072 

 Caterina corse verso di lui per compassione desiderando di aiutarlo, e gli disse: «O Signor mio Gesù, io sono quella che per i miei peccati devo portare la croce e non voi che siete agnello immacolato.» A lei rivoltosi Gesù con volto amorevole rispose: «O figliuola mia, la croce non ti mancherà sino alla morte; non ti mancheranno pene, affanni e malattie, le quali ti faranno molto patire; ma col mio aiuto riuscirai {45 [45]} vittoriosa; porta adunque di buon animo questa croce per amor mio.» Così dicendo le pose la croce sulle spalle.

  A028000072 

 Dissegli Caterina: «Signor mio, mi sono già offerta a voi ed ora di nuovo a voi mi offro, voglio far sempre la vostra santa volontà; ma senza del vostro possente aiuto non è possibile, o speranza mia, che io sopporti con pazienza pene così gravi; e perciò, Gesù mio, io vi prego che siate il mio direttore e maestro in ogni giorno della mia vita.» Dal giorno in cui Caterina ricevette questa croce non fu mai più senza dolori e pene.

  A028000073 

 Dissero a Caterina: «Da parte di Dio ti portiamo questa stola.

  A028000074 

 Caterina non aveva più oggimai alcun altro pensiero, se non quello di amare Iddio ed il suo prossimo; e ardeva di desiderio d'aver un cuor puro e santo per tutto offrirlo al suo caro Gesù.

  A028000075 

 Allora Caterina fu presa da sì grande dolore, che pareva vicina a morire.

  A028000075 

 Caterina allora si fece tutta lieta, ed essa pure osò pregarlo con molte lagrime, che puro le rendesse il cuore.

  A028000075 

 Caterina costretta dall'ubbidienza con grande suo rossore gli narrò il segreto maraviglioso.

  A028000075 

 Quest'ultimo apertole il lato sinistro tra una costa e l'altra le trasse fuori il cuore con dolore sì grande, che Caterina ne fu quasi per morire.

  A028000075 

 Una volta adunque di buonissima ora stando ella in orazione le apparve Gesù con molti santi tra i quali s. Domenico, s. Caterina da Siena, e s. Pietro martire.

  A028000075 

 Veduto il suo cuore in quello stato Caterina restò piena di timore, e tosto domandò al santo se in due altre volte, in cui ella per ministero degli angeli aveva veduto il suo cuore chiaro e puro, non vi fosse stato alcun inganno diabolico.

  A028000075 

 Venne il sacerdote; ma vedendo che Caterina per niun modo cangiava colore nel volto, anzi era così vivace, come se avesse nessun male, fu pieno {49 [49]} di maraviglia, e sospettò che l'infermità procedesse da ben altra cagione.

  A028000076 

 Ma ecco che le apparve Gesù Cristo, il quale le disse: «Che cosa vai cercando, sposa mia? Rispose Caterina: «O mia Speranza, ben conoscete il mio cuore, che non cerca altro che voi.

  A028000076 

 Signore, vi siete per sì lungo {50 [50]} tempo da me allontanato? Se voi avete ciò fatto per qualche offesa da me ricevuta, vi prego di manifestarmela, perchè io sono pronta a farne la penitenza, e soffrire tutto quello che potranno le mie forze.» Soggiunse Gesù: «Io l'ho fatto per vedere con che diligenza e con che dolore mi avresti cercato.» Riprese Caterina: «O Signore, e non conoscevate già ogni cosa? che bisogno avevate di fare tale sperimento? Non vi è noto il mio cuore, non sapete che nel vostro aiuto io ho collocato ogni mia speranza, e vi tengo per mio rifugio, per mio conforto?» Ripigliò Gesù: «Io già ben conosceva ogni cosa, ma ho voluto che tu pure conoscessi te stessa, conoscessi la preziosità della mia grazia, e così ti studiassi di conservarla con maggiore dir ligenza.» Ciò detto, sparve, lasciando Caterina piena di contentezza celeste.

  A028000077 

 Con grandi mortificazioni e penitenze cercava Caterina di perdere quella bellezza, che aveva ricevuto dalla natura, ma nulla valeva; tanta era la bellezza dell'anima sua che sul volto ancora le traspariva.

  A028000077 

 Sdegnata allora Caterina, alzò gli occhi al cielo pregando Iddio che le togliesse d'attorno quella noia.

  A028000077 

 Solamente un cotale avendo fatto proponimento di vincere la costanza di Caterina per ben sei anni le diede continue molestie, ora egli stesso, ora per mezzo di altri.

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 Ma con grande suo rincrescimento vedendo Caterina che la sua bellezza era altrui occasione di peccato pregò di cuore il Signore che gliela volesse far perdere.

  A028000080 

 Ma Caterina da tutte si difendeva coll'orazione e colla mortificazione.

  A028000082 

 Chiamava a nome i santi a lei assegnati per custodi, e più che ogni altro s. Pietro e s. Caterina da Siena.

  A028000082 

 Era il dì 11 aprile, allorquando Caterina cominciò {55 [55]} provare insolite tentazioni per sette giorni continui contro la virtù della modestia.

  A028000083 

 Così fece Caterina, e messasi in ginocchioni nella sua camera si offri di nuovo alla divina Maestà, con lagrime e sospiri detestando tutti gli errori della sua vita passata, accusando la propria negligenza nel divino servizio, e la grande sconoscenza di tanti favori da Dio ricevuti.

  A028000084 

 In questi sospiri e preghiere trattenendosi le apparve Gesù con volto benigno, e le disse: «Non temere perchè io son teco.» A quelle parole si riebbe Caterina, e piena di santa allegrezza si gettò a' suoi piedi dicendo: «O mia Speranza, o sommo refrigerio dell'anima mia, perchè mai mi lasciaste sì lungo tempo in tanti pericoli, ed in si {57 [57]} fatte angustie e tormenti? Io mi trovava poc'anzi in un mar tempestoso senza vele e senza remi.

  A028000084 

 Inoltre, mio Signore, vi prego che mi liberiate da questa brutta tentazione.» Gesù le rispose: «Colloca in me ogni tua speranza, ed io ti libererò da ogni pericolo dell'anima e del corpo.» Mentre Gesù così parlava ecco comparire {58 [58]} due angeli, i quali con un cingolo di bianchezza celeste cinsero i fianchi di Caterina dicendole: «Da parte di Dio ti circondiamo col cingolo della castità, che non si scioglierà giammai.» D'allora in poi non fu mai più molestata da stimolo di carne, o da turbazione di mente per questa cagione, anzi pareva che diffondesse il dono della castità a tutti quelli che avevano la fortuna di parlare con lei.

  A028000084 

 Io che mi fo chiamare la tua speranza non ti ho mai abbandonata, ma abitava nel fondo del tuo cuore, confermando la tua volontà nel santo proposito di essere sempre vergine.» Allora Caterina piangendo di contentezza disse: «O mia Speranza, che io non sia caduta vi ringrazio, perchè questo non fu per mia virtù, ma per vostro dono.

  A028000085 

 Del che stupefatto il sacerdote credette vero quello che Caterina diceva dello stendardo, e fu molto consolato di avere fra i suoi penitenti un'anima così favorita da Dio.

  A028000085 

 Era adunque il mese di novembre, la {59 [59]} campagna era coperta di brina, e Caterina non ancora ben risanata da una lunga malattia si alzò alle quattro del mattino all'insaputa di sua madre per mandare ad effetto il suo disegno.

  A028000085 

 Fatto giorno, venne a trovare Caterina.

  A028000085 

 Ma stando per uscir di casa sente una voce che le dice: «Fermati, dove vuoi tu andare?» Si guardò attorno Caterina e niuno vedendo da cui potesse venire quella voce, tenne per fermo che fosse un comando di Dio, affinchè non si partisse; e si fermò.

  A028000085 

 Non molto dopo le apparve Gesù {60 [60]} stesso, e le diede uno stendardo bianco e rosso, l'asta del quale terminava in una croce, e così le disse: «Prendi, o figlia mia, questo stendardo, sotto del quale chi si troverà sarà salvo: egli sarà di gran bene alla mia Chiesa.» Caterina avendo narrato questa visione al confessore, egli dubitava che Caterina si lasciasse dal demonio in tal modo deridere.

  A028000085 

 Non molto dopo pregando Caterina il Signore che non la lasciasse ingannare dal demonio, e chiedendo anche {61 [61]} più chiara significazione di quella visione dello stendardo ebbe in risposta che quello stendardo indicava la fede alla quale molti per suo mezzo si sarebbero ridotti e convertiti.

  A028000086 

 Caterina vide una volta Gesù Cristo, Maria SS. con molti altri santi, i quali {62 [62]} parevano vestiti a duolo, e più di tutti mostravasi addolorato il suo sposo Gesù.

  A028000086 

 In fine esorlò Caterina, che offrisse preghiere pel bene della Chiesa, e che ad esempio suo offrisse i suoi patimenti all'Eterno Padre per la salute di tante anime, assicurandola che sarebbe stata esaudita.

  A028000086 

 Stimano più il loro onore, la loro casa, e gli stessi loro cani, {63 [63]} che la mia gloria, la mia Chiesa, i miei servi fedeli.» Questi e simili lamenti egli faceva con Caterina, soggiungendo essere questa la cagione della sua tristezza.

  A028000086 

 Tosto Caterina gli dimandò la cagione di sì grande tristezza.

  A028000087 

 Per la qual cosa Caterina non era quasi mai allegra, che anzi molte volle si vedeva piangere di dolore.

  A028000089 

 Caterina lo consolò per quanto potè, e gli diede salutari avvisi per la sua conversione.

  A028000089 

 Caterina lo lasciò dire finchè gli piacque, quindi lo ringraziò de' suoi avvisi contro gli inganni del demonio, dai quali sperava che Dio l'avrebbe guardata.

  A028000089 

 In questo modo quegli che era venuto a Caterina qual lupo malvagio, se ne partì qual mansueto agnello.

  A028000089 

 {65 [65]} Egli visse poi ancora molti anni da buon cristiano, e fu uno dei più ossequiosi verso Caterina.

  A028000090 

 Caterina, affinchè egli stesse sempre preparato alla morte, prima che partisse da lei gli predisse che sarebbe stato avvelenato, come di fatto seguì.

  A028000090 

 Presentatosi a lei, e scambiatesi alcune parole di cortesia, Caterina si mise a scoprirgli tutta la sua vita passata, tutti i più segreti peccati, che egli solo sapeva.

  A028000090 

 Un altro della città di Savigliano aveva veduto in sogno che Caterina l'aveva tratto fuori da un pozzo profondo, e che poscia l'aveva nettato dal fango.

  A028000091 

 Tale sarebbe quello di una persona, la quale essendosi raccomandata a Caterina per un piacere, {66 [66]} ella richiamandole alla memoria certe sue mancanze, certe sue promesse la ridusse a buoni sentimenti; di un altro, al quale narrò tutti i peccati occulti, e confortatolo a porre la sua confidenza in Dio, lo rimise sul sentiero del paradiso; di una donna che mai aveva veduta, alla quale avendo manifestate le colpe, la fece arrossire, e la convertì al Signore, e di altri senza numero.

  A028000094 

 Domandò Caterina che cosa volesse significare quella finestra, ed intese che la finestra colla croce significava la memoria della sua passione e della sua morte.

  A028000095 

 Abbiamo già narrato come la beata Vergine aveva promesso a s. Caterina come essa avrebbe vestito l'abito di san Domenico di lì a 25 anni.

  A028000097 

 Ma a Caterina non piacevano questi principe perchè non era quello il sito, che le era stato mostrato da Gesù Cristo.

  A028000098 

 Molte calunnie furono perciò inventate e scagliate contro questi religiosi, il che tutto era già stato preveduto da Caterina.

  A028000100 

 Caterina, che nient'altro bramava che di essere figlia di quella Chiesa, che fu stabilita da Gesù risto depositaria e maestra della vera fede, e fuori della quale non si può aver salute, sentendosi accusata d'eresia e di magia, fu estremamente addolorata.

  A028000100 

 Iddio che protegge i suoi servi fedeli dispose che non solamente fosse conosciuta l'innocenza di Caterina, ma che ella crescesse in onore e riputazione presso gente di alto affare, e restasse così scoperta e svergognata la malignità de' suoi accusatori.

  A028000101 

 Assicurò più volte questa signora che nelle sue afflizioni non provava conforto maggiore che nel conversare con Caterina ed aggiungeva, che a solo guardarla si sentiva tutta ricreare.

  A028000101 

 Questa pia donna pregò pure Caterina di voler fermare per sempre la sua dimora in Casale, ma Caterina non mai vi acconsentì.

  A028000102 

 Niente potè smuovere Caterina dal suo proposito, non le calunnie scagliate contro di lei e dei frati, non le contraddizioni del mondo che fece il possibile a fine d'impedirla.

  A028000105 

 Avendo ciò saputo Caterina, tanto disse e tanto fece presso sua madre, che ottenne il permesso.

  A028000105 

 Insieme con Caterina aveva pure vestito l'abito della penitenza un'altra {75 [75]} giovine.

  A028000107 

 Durante la sua preghiera egli rivolgeva nella sua mente quello che aveva sentito di Caterina, e diceva tra se stesso, che non c'era poi tanto fondamento di credere a tutte quelle cose, che bisognava andare a rilento in siffatte credenze, ed altre cose simili in disfavore di Caterina.

  A028000107 

 Intorno a questo tempo Caterina fece pure conoscenza col conte Pico della Mirandola, nipote di quel Pico cotanto celebre nella storia per la sua memoria straordinaria.

  A028000107 

 Mentre la sua mente era da que' pensieri occupata sente un battere della mano contro al muro, che separava lui da Caterina, e dirsi: «Ora non è tempo di pensare a queste cose.» Rimase allora pieno di stupore che il suo pensiero fosse stato da Caterina {78 [78]} scoperto, e ardeva di desiderio di presto poterle parlare.

  A028000107 

 Prima che egli partisse, Caterina inginocchiataglisi dinnanzi gli disse: «Ora vi prego di perdonarmi se io vi diedi occasione d'aver non retta opinione sul fatto mio.» Per tutte queste cose pieno di grande maraviglia il conte cangiò affatto sentimento, e volse ogni pensiero d'indi innanzi ad onorarla; e talmente godeva della sua compagnia e conversazione, che reputava a vera fortuna ogni qual volta avesse potuto favellare con lei.

  A028000107 

 Un padre domenicano, chiamato Girolamo Pietrasanta, essendo stato una volta mandato a predicare alla Mirandola, città del ducato di Modena, contratta amicizia con questo signore, gli {77 [77]} raccontò parecchie maraviglie di Caterina.

  A028000108 

 Quantunque Caterina ricevesse tanti favori dal cielo, e molti onori dagli uomini, tuttavia non si levò mai in superbia.

  A028000110 

 Infastidita Caterina pregò di essere liberata da questa noia.

  A028000110 

 Vedeva poi altri ancora i quali cercavano da certi canali e buchi nascosti di dissecare il fonte, o almeno turbarne la chiarezza, le quali cose davano a Caterina grande rincrescimento.

  A028000111 

 Tuttavia non aver paura, figlia mia, imperciocchè la fede e la luce superna la preserveranno che non venga confusa, ed ancora la difenderanno in ispecial modo gli angeli e la Beata Vergine, e quella sant'Orsola che porta il vessillo della fede.» Sparita la visione Caterina si trovò piena di celeste consolazione.

  A028000112 

 Così fece Caterina offrendo a Dio le sue preghiere e le sue pene, e dopo otto giorni lo vide libero e salvo.

  A028000112 

 Intorno a questo tempo un sacerdote disse a Caterina che dubitava della eterna salute di un suo fratello, il quale era stato abbruciato nella propria casa.

  A028000112 

 Ora facendo Caterina orazione intese che quell'anima si trovava nel fuoco del purgatorio, e descrisse al fratello la statura del corpo, la qualità dei capelli, il volto così precisamente, come se per lo innanzi l'avesse conosciuto e molto praticato.

  A028000113 

 Grandemente addolorata per timore che in essa venisse offeso l'onor di Dio, e tante anime andassero in rovina, Caterina pregava incessantemente che la vendetta di Dio cadesse sopra del suo corpo, ma non potè ottenere {85 [85]} che si risparmiasse tanto sangue, sì grande era l'ostinazione di colui, che era cagione di quella guerra.

  A028000113 

 Toccava Caterina i trent'anni dell'età sua quando era imminente una terribile guerra.

  A028000114 

 Caterina, che bramava la salute di tutti, aveva domandato ed ottenne dal giorno innanzi della battaglia per tutto il rimanente della sua vita di patire la febbre, per la loro salvezza.

  A028000116 

 Imperocchè giacendo egli nel letto gravemente ammalato di terzana doppia, e con un grande dolore alla gola, ne fu liberato pei meriti di Caterina, che si offerse di patire per lui.

  A028000117 

 In altro tempo infermatosi il suo confessore P. Domenico per dolore di {88 [88]} costa, Caterina pregò Dio, che trasportasse in lei quel dolore, e liberasse l'infermo; e fu esaudita.

  A028000118 

 Caterina fece tosto il segno della santa croce nell'aria, e pregò il Signore che si degnasse di spegnere quelle fiamme in quel modo che aveva estinto in lei l'ardore della concupiscenza: ed ecco le fiamme cessare sull'istante, con grande maraviglia di tutti.

  A028000118 

 Non sapendo che dirsi gli astanti di quell'improvviso cangiamento, e sospettando {89 [89]} che fosse intravvenuta una potenza superiore, intesero da quella signora tutto il fatto di Caterina.

  A028000119 

 Temendo Caterina che le fiamme si dilatassero per tutto il paese a cagione del gagliardo vento che traeva pregò il Signore che le spegnesse.

  A028000120 

 Quel desiderio che Caterina ebbe fin da' suoi teneri anni di dar la vita per amor di Dio fu soddisfatto in parte soffrendo grandi e continue tribolazioni per la salute de' peccatori, di modo che la sua vita può dirsi un continuo e lungo martirio.

  A028000122 

 A questa vista Caterina rimase come morta e poichè riebbe alquanto di respiro ripigliò: «O Signore, sono pur grandi le iniquità del mondo, ma non è maggiore la vostra misericordia?.

  A028000122 

 Allora Caterina vedendo tanto sdegno nel Signore, e quel suo terribile aspetto che mai per lo addietro aveva veduto, si gettò a suoi piedi dicendo: «O Speranza mia, le mie lagrime non saranno vane, perciocchè la vostra bontà non permetterà che io mi affatichi invano a pregarvi.» Allora Gesù le disse: «Mi sono grate le tue lagrime, ma come vuoi che io dilunghi la mia vendetta? Mira le scelleratezze e le villanie che mi fanno gli uomini!» Intanto le fece vedere maravigliosamente i peccati d'ogni persona cominciando dagli adulti fino ai fanciulli.

  A028000122 

 Ciò veduto Caterina moltiplicava {91 [91]} le sue preghiere; ma Cristo le disse, che la gravezza ed il numero dei peccati facevano impedimento alle sue preghiere.

  A028000123 

 Conosciuto adunque Caterina che qualche grande rovina soprastava ai peccatori, gettossi ai piedi di Gesù chiedendo per loro misericordia.

  A028000123 

 Diceva Caterina: «Confesso, Speranza mia, che io a cagione de' miei peccati sono indegna d'essere da voi esaudita, ma tuttavia ogni cosa spero dalla vostra grande clemenza.» Queste e più altre cose dicendo con ferma fiducia si alzò, ed accostatasi arditamente a Gesù, gli disse: «È cosa ben conveniente che la sposa tolga l'arma di mano allo sposo.

  A028000123 

 Scomparso Gesù Caterina rimase oppressa da dolori tali che esprimere non si possono.

  A028000124 

 Non più la finiremmo, se volessimo raccontare le preghiere fatte e le afflizioni patite da Caterina a fine di placare l'ira di Dio, ed invocare la sua divina misericordia sopra dei peccatori.

  A028000125 

 Alcuni parevano maiali, altri leoni fierissimi, taluni avevano la figura di lupi, molti mostravano becchi grifagni, sicchè Caterina conobbe quali sorte di vizi regnassero in quella casa.

  A028000128 

 In questo tempo i costumi erano veramente guasti e corrotti; e perciò Caterina non cessava di profetizzare flagelli e guai per tutti i cristiani.

  A028000129 

 Allora Caterina lo pregò che stendesse il braccio della sua misericordia sopra di tutti.

  A028000129 

 Soggiunse Caterina che facesse in modo che essi volessero.

  A028000129 

 Tosto Caterina gli dimandò che volesse ciò significare.

  A028000132 

 Non si trovò mai alcuno che dicesse {97 [97]} aver trovati vani ed inutili i suoi consigli, anzi parecchi affermavano per li consigli di Caterina essere stati salvati.

  A028000132 

 Sentendo le molte cose strepitose di Caterina e le luminose virtù che l'adornavano, insieme col signore di Racconigi volle visitarla in casa sua, e vi stettero a ragionare con lei circa due' ore.

  A028000137 

 Di lì a qualche tempo essendo il priore andato a Racconigi, visitò Caterina, la quale sorridendo gli domandò che cosa ne fosse stato della donna delle monete.

  A028000137 

 Lo aperse e cercando le poche monete restate, trovò insieme anche quelle donate a Caterina.

  A028000137 

 Ma Caterina sapendo in ispirito che queste monete gliele aveva date in custodia il marito, che era assai stizzoso, e perciò temendo che ne dovesse poi derivare discordia per sua cagione, ricusava di accettarle.

  A028000137 

 Tuttavia facendole grandi istanze quella buona donna, e non terminando di pregarla Caterina credette bene di accettarle con intenzione di restituirle per altra via.

  A028000138 

 Le diede Caterina un sì commovente {102 [102]} sguardo, che quella meschina rientrò in se stessa e da quel punto risolse di tener dietro a Caterina sino a Racconigi, per poterle più comodamente parlare.

  A028000139 

 Arrivato questi al paese di Caterina, e ritrovatala colla madre per una contrada, si mette la mano in saccoccia per togliere e consegnarle i denari; ma più non li trova.

  A028000139 

 La cosa fu, che; tardando a venire il soccorso, fu miracolosamente portato a Caterina prima che giungesse quel religioso.

  A028000139 

 Stando adunque Caterina in questo stato di povertà per viepiù rassomigliarsi al suo sposo, ed occorrendole una volta di essere in più stretta necessità, un religioso le recava di lontano certa limosina datagli per essa.

  A028000143 

 Allora udì una voce dal Cielo, che le disse: «Ti fo dono di quest'anima secondo la tua domanda.» Seppe di poi Caterina che quel paziente fu molto rassegnato a quella dolorosa pena, assoggettandovisi di buon grado in penitenza de' suoi peccati.

  A028000143 

 Essendo poi stato condannato a morte, e venendo raccomandato a Caterina, ella non mancò per lo spazio di un mese continuo di pregare per lui, finchè giunse il dì stabilito pel suplizio.

  A028000144 

 Fu raccomandato per lettera quest'infelice a Caterina; imperciocchè del confessarsi e del pensare all'anima non voleva saperne.

  A028000145 

 Antonio Cisone di Racconigi era venuto al caso di morte, e perciò sua madre andò da Caterina perchè pregasse per lui.

  A028000146 

 E soggiunse: La notte scorsa vidi s. Tommaso d'Aquino e mia figliuola Caterina (così soleva chiamarla).

  A028000146 

 In breve fu risanato il predetto Bartolomeo, e venne a ringraziare con lagrime Caterina, sua benefattrice.

  A028000146 

 S. Tommaso mi diede la benedizione, e Caterina mi disse che questo ed altri beni conseguirei per li meriti di s. Tommaso.

  A028000147 

 Essendo il signor Claudio molto affannato per si doloroso accidente se ne andò da Caterina pregandola che facesse orazione per l'inferma alla quale insieme co' suoi maggiori egli aveva grande obbligazione.

  A028000147 

 Partito che fu quel signore, Caterina si volse alle sue compagne e {110 [110]} disse: «Voi sapete di quanto andiamo debitrici a questo signore per li suoi grandi benefizi verso di noi, e perciò preghiamo Iddio che appaghi il suo desiderio.» Mirabil cosa! La signora che stava per mandare l'ultimo respiro cominciò a star meglio, ed in poco tempo ricuperò la sanità.

  A028000148 

 Rincrescendo a Caterina di rimandarlo ad un'altra volta, e per altro canto essendo cosa insopportabile con febbre e dolori di tal {111 [111]} sorta dimorare sotto la sferza di quel sole, poichè era il mese di giugno, piena di fiducia in Dio alzò gli occhi al cielo ed impetrò che una piccola nuvoletta si venisse a porre dinanzi agli ardori del sole coprendo lei, il sacerdote ed eziandio le compagne da lei un poco distanti.

  A028000149 

 Annunziato questo pericolo a Caterina, che era inferma, tosto si alzò e fattasi alla finestra fece contro alle nubi un segno di croce.

  A028000151 

 Allora Caterina si volse al Signore pregandolo che gli piacesse provvederli di lume e di fuoco.

  A028000153 

 Avendo quella donna comperato del frumento, e non trovando modo di pagarlo, Caterina si portò dal suo creditore e gli sborsò la somma dovuta.

  A028000153 

 Avendo una donna scagliato mille ingiurie contro di Caterina, ella non solamente non fu inasprita, ma fece ogni opera per rappacificarla a fine di stornare dal suo capo la vendetta da Dio minacciata contro i mormoratori.

  A028000153 

 Caterina non solo la perdonò, ma le fece subito un benefiziò.

  A028000154 

 Il privato tenore di vita di Caterina era questo.

  A028000155 

 In quel tempo in Torino ed in altri luoghi vicini spargendosi il rumore di una mortifera pestilenza, Caterina pregava senza interruzione a benefizio di quei popoli colpiti da quel castigo.

  A028000156 

 Quivi si appiccò alla fantesca di un certo Guglielmo, molto famigliare di Caterina.

  A028000156 

 Temendo egli per se e per la sua famiglia fece tosto noto a Caterina il pericolo.

  A028000157 

 Una figlia già infetta, per le preghiere di Caterina risanò; due servitori lasciati alla guardia delle cose domestiche, sebbene sovente avessero a conversare cogli appestati, furono salvi.

  A028000158 

 Intanto Caterina vedendo che quei di Racconigi invece di mostrarsi riconoscenti {117 [117]} a Dio continuavano nei loro peccati, moltiplicava le sue preghiere per essi, grandemente temendo che la collera di Dio si versasse finalmente anche sulla sua patria.

  A028000159 

 Morelli, il quale prese l'abito di s. Domenico l'anno dopo, alle memorie dei quali trasse poi ogni altro biografo di Caterina.

  A028000161 

 Sentendo un'altra volta a lodare una giovine {119 [119]} vedova per la sua grande innocenza e modestia, Caterina non potè tenersi dalle lagrime, paragonando se stessa a quella donna, la quale con minori aiuti era così perfetta.

  A028000163 

 Incominciando egli a parlare di cose spirituali proprie e convenevoli al suo disegno, Caterina, contro il suo costume, di quando in quando lo interrompeva con altri discorsi alieni e stravaganti.

  A028000164 

 A molti fu manifesta la santità di Caterina ora per inspirazioni, ora per visioni e segni esteriori.

  A028000164 

 Costei tutte le volte che veniva {122 [122]} interrogata sul conto della nostra Caterina sempre la ricolmava di lodi, chiamandola gran santa.

  A028000164 

 Un'altra verginella che conosceva solo per fama Caterina, la vide in Cielo collocata si alto, che a fatica collo sguardo la poteva arrivare.

  A028000164 

 Viveva in Savigliana un'altra Caterina del medesimo abito, celebre per divine illustrazioni.

  A028000166 

 Afflitto di questo caso il buon padre, essendo famigliare con Caterina, si mise a pregare Iddio che toccasse il cuore a quel disgraziato, raccomandandolo pure alle preghiere di questa gran serva di Dio.

  A028000166 

 Caterina, come se gli fosse stata vicino, sentì la voce del frate e gettatasi innanzi a Dio con ogni umiltà e con lagrime pregava dicendo: «O Signore Iddio, o ferma mia Speranza, o Sposo dell'anima mia, io vi prego che siccome mi avete fatto udir cotesta vece lontana, e conoscere il pericolo di questo peccatore, così mi vogliate far dono di quest'anima, affinchè io la possa poi presentare alla vostra destra nel giorno del tremendo giudizio.» Dal canto suo perseverando il buon religioso a esortare il suo prigioniero che volesse aggiustare i suoi conti con Dio, ecco che lo vide a commoversi, a versar lagrime, domandando di confessarsi.

  A028000167 

 Conosciuto adunque Caterina che pel suo benefattore non v'era più speranza di guarigione, pregò il Signore che almeno si salvasse l'anima sua.

  A028000167 

 Un gentiluomo amico e benefattore di Caterina si trovava in gravissima infermità.

  A028000169 

 E questa verità è manifesta, poichè di tante migliaia d'uomini, eziandio di quelli che hanno vissuto santamente, niuno è ritornato mai a portare nuove dall'altro mondo, ed a consolare gli amici, la qual cosa non avrebbero mancato di fare, se le anime fossero veramente immortali.» A queste solenni e diaboliche menzogne Caterina spinta da santo sdegno rispose «O brutta bestia, come osi fare così l'impostore con me? con me che so per isperienza che le anime sono immortali? Non hai tu ancora imparato a tua confusione, che le anime beate di molti che furono in corpo mortale sono venute a darmi aiuto quando io era da te oltraggiata? Siccome tu pure {126 [126]} sei immortale, così immortale è ciascun anima degli uomini, creata a somiglianza di Dio.

  A028000169 

 Ritornando ora a visioni e rivelazioni, nell'anno 1523 nel mese di febbraio, {125 [125]} venne il demonio per indurla alla disperazione e le diceva: «O Caterina, mi rincresce molto che tu cotanto ti vada affaticando per un niente! faresti assai meglio, se attendessi a te stessa ed alla tua pace, imperocchè dopo la morte non potrai più avere alcun bene, sapendo noi di certo, che insieme col corpo muore anche l'anima.

  A028000172 

 Sebbene Caterina fosse dal popolo amata e tenuta in venerazione, nulladimeno non mancarono alcuni, i quali svergognati della santa vita che ella menava, cercarono ogni modo di farle perdere quella riputazione che {128 [128]} godeva.

  A028000173 

 Caterina avendo ciò saputo, temendo che egli così facendo offendesse il Signore, ed inoltre parendole cosa troppo dura essere perseguitata da quei del suo ordine, pregava che questa tribolazione le fosse cangiata in qualsivoglia altra.

  A028000175 

 Appena egli la vide, con volto severo ed aspra voce le disse: «Sei tu Caterina? Sono quella vostra misera ed inutile serva e figliuola Caterina.

  A028000175 

 Essendo dunque male disposto verso di lei il superiore, Caterina gli chiese che gli fosse lasciato il suo consueto {129 [129]} confessore, a fine di avere una persona fidata per rispondere a lettere di principi e grandi maestri; ma egli sebben fosse pregato per via di lettere dalla duchessa di Savoia, dalla marchesa di Monferrato e da altre grandi persone, non mai la volle esaudire.

  A028000175 

 Sommessamente gli soggiunse Caterina: «Io facilmente mi persuado che questa {130 [130]} mia sorella sia migliore di me: tuttavia ella ha i suoi bisogni ed io ho i miei, e parmi di fare molto, osservando quello, a cui mi sono obbligata.

  A028000178 

 Avendo saputo Caterina come quel superiore trovavasi in Racconigi, e sapendo che non le era proibito di venire di quando in quando alla sua patria, ma solamente di fermarsi per lungo tempo, si portò da lui per ossequiarlo.

  A028000178 

 Ma Caterina gli rispose: «Padre, io sono figliuola dell'ubbidienza, e sono pronta ad ubbidire sino alla morte in ogni cosa che sia secondo la regola a cui mi sono obbligata: ma alle altre cose per ora non intendo d'obbligarmi.

  A028000178 

 Pertanto a ciò, che dite, non obbligandomi la regola, e tanto più essendo contraria la {133 [133]} volontà di Dio, abbiatemi per iscusata, se non vi obbedisco.» Il superiore por tale risposta essendosi risentito, male informato dell'integrità della vita di Caterina, proibì ai conventi vicini di mischiarsi della sua spirituale direzione: e questo durò circa due anni, finchè quegli continuò nel suo uffizio.

  A028000179 

 «Tu sei un bugiardo, rispondeva Caterina allo spirito maligno, perchè Dio non abbandona mai ohi in lui confida.

  A028000180 

 A tante e sì calde preghiere Caterina avrebbe accondisceso, se non avesse saputo essere volontà di Dio che ella se ne rimanesse in Caramagna.

  A028000181 

 Come fu fatto giorno, domandò a Caterina se la notte passata niente le fosse avvenuto.

  A028000181 

 In quel tempo (anno 1525) Caterina per accondiscendere alle preghiere del conte Pico andò al castello di Rodi, non molto lontano dalla città d'Alba stato comprato poc'anzi dalla contessa sua moglie.

  A028000181 

 Stando adunque a parlare di queste cose spirituali con grande gusto del conte, s'accorse questi che a {136 [136]} Caterina di tratto in tratto si turbavano gli occhi, e talvolta si oscuravano quasi coprendosi d'una nuvola sanguigna.

  A028000182 

 Intorno a questo tempo, facendo molto freddo, vide Caterina una povera donna tutta intirizzita.

  A028000184 

 O siano gli angeli che portassero a Caterina queste preghiere, o sia Dio che a lei le manifestasse senza alcun altro mezzo, il fatto si è che colei, che si credeva incurabile, fra cinque giorni si trovò guarita perfettamente.

  A028000184 

 Sarei quasi senza limite se volessi raccontare tutti i miracoli da Caterina operati.

  A028000185 

 Caterina fattogli il segno della santa croce assicurò ai parenti che non faceva bisogno di quel taglio.

  A028000186 

 In brevissimo tempo egli guarì e venne a ringraziar Caterina.

  A028000186 

 Sebbene oppresso dal male, si sforzò di mettersi ginocchione, e pregò Iddio che pei meriti di Caterina lo liberasse da quel malanno.

  A028000187 

 Tuttavia la madre non perdendosi di speranza, supplicò Iddio che per li meriti di Caterina volesse ridonare la salute al suo figlio.

  A028000189 

 Due mesi dipoi venne il medesimo Antonio a ringraziar Caterina che mai, se non in aria, aveva veduta.

  A028000189 

 Già ognuno si credeva perduto, quando Antonio persuase il capitano che volesse raccomandarsi a Caterina.

  A028000189 

 In quel frangente, ricordandosi di Caterina, la fama della cui santità era giunta fino a lui, con grande confidenza cominciò a pregarla che lo aiutasse.

  A028000189 

 Non aveva ancora finita la sua preghiera che Caterina gli {141 [141]} apparve e lo salvò da ogni pericolo.

  A028000189 

 Questo pronto soccorso gli accrebbe la confidenza verso di Caterina, sicchè sempre la invocava ne' suoi pericoli.

  A028000190 

 Questo confessore seppe poi che era stata Caterina la sua consigliera, alla quale egli qualche tempo prima aveva raccomandato un suo penitente.

  A028000191 

 Caterina ritrovò quel principe che passeggiava tutto solo in una sala, forse pensando alle sue ribalderie.

  A028000191 

 Chiudono il loro cuore alle mie grazie, resistono alle buone inspirazioni, provocano i miei castighi colla loro mala vita, superbia ed ostinazione.» Disse Caterina: «O Speranza mia, io so che siccome è infinita la vostra misericordia, cosi è infinita {143 [143]} la vostra potenza, e perciò potete convertirli tutti a Voi.» Ed egli: «È vero quel che tu dici, ma non conviene alla mia giustizia.

  A028000191 

 Nel tempo in cui nell'Italia ardevano tante guerre tra italiani, francesi, spagnuoli e tedeschi, Caterina pregava ardentemente per la pace.

  A028000191 

 Si turbò il principe vedendo una donna entrar sola nella sala in cui egli passeggiava, {144 [144]} e dubitando che fosse qualche spirito le disse: «Saresti tu forse il diavolo, che fossi venuto a tentarmi?» Rispose Caterina: «Non sono il diavolo, nè alcun altro spirito, ma sono una creatura mortale mandata dal Signore ad avvisarti che presto morrai, e qualora non ti arresti da quel che incominciasti, e non lasci la tua superbia e durezza di cuore n'andrai agli eterni supplizi.» Ciò detto gli sparve dagli occhi.

  A028000192 

 Il che, accaduto, Caterina fu portata a quella stanza infernale, affinchè vedesse la giustizia di Dio.

  A028000195 

 - Tu sei Caterina da Racconigi, la quale mi predicesti la morte vicina e questa dannazione, se io non deponeva {145 [145]} la mia superbia ed ostinazione.

  A028000199 

 Il conte Pico provando grandissimo piacere della compagnia e conversazione di Caterina, tanto fece e disse {146 [146]} che la indusse a recarsi alla Mirandola.

  A028000200 

 Allora Caterina con grande sapienza cominciò a parlare {147 [147]} del pericolo che corrono quelli, che di soverchio si affliggono in penitenze, e lasciano la briglia della ragione all'impeto del fervore.

  A028000201 

 Al mattino tostochè lo seppe Caterina, si turbò d'animo e d'aspetto, e fra breve s'infermò ella medesima, restando libera la contessa e del tutto sana.

  A028000201 

 Allora il conte le disse:» Avete voi tolta sopra di voi la febbre che {148 [148]} aveva la contessa mia moglie?» Caterina presa così alle strette confessò apertamente che cosi stava la cosa.

  A028000201 

 Caterina rispose di si, e ripigliando il conte se lo farebbe senza niuna eccezione, e promise di soddisfarlo.

  A028000201 

 Il conte maravigliato di questo fatto, ricordandosi del costume di Caterina, cioè che per carità s'addossava le altrui malattie, dopo qualche tempo la interrogò se voleva dirgli la verità di una cosa, di cui egli ancor dubitava, e della quale essa era certa.

  A028000202 

 Una volta essendo pregata molto caldamente dal conte e dalla contessa che lasciasse loro vedere la corona di spine, che per sommo privilegio di Gesù portava in capo, Caterina sebbene con grande ripugnanza appagò la loro santa curiosità.

  A028000203 

 Difatto egli fu ucciso col proprio figlio Alberto nell'anno 1533, secondo la predizione che gli aveva fatto Caterina molti anni prima.

  A028000203 

 Durante la sua vita mortale egli aveva pregato con molte istanze Caterina che {149 [149]} prima della morte gli ottenesse da Dio tre cose.

  A028000203 

 Quando egli mori Caterina dopo essersi afflitta grandemente, ed aver sofferto un dolore crudelissimo di cuore, ebbe ancor un'infermità di varie specie di febbre lunga e dolorosa, ed altri incomodi che molto la facevano soffrire.

  A028000204 

 Desiderando egli vivamente di parlare con Caterina, la fama della cui santità già correva da tutte parti, determinò di venirla a visitare.

  A028000204 

 Erano pochi quelli che venissero a lei senza che si sentissero a raccontare da Caterina ora tutta, ora parte della loro vita, or la cagione della loro venuta, o simili segretezze, che nessuno poteva sapere.

  A028000204 

 Giunto che fu a Caramagna, ov'ella si trovava, udì da Caterina queste parole: Padre, voi avevate due desiderii; uno adesso è compiuto, l'altro non mancherà di esserlo.

  A028000204 

 Il secondo desiderio di quel pio religioso era di conoscere famigliarmente i doni sopranaturali di Caterina, non già per curiosità, ma per sua edificazione, e per aver sempre maggior motivo di glorificare Iddio, mirabile nei suoi santi.

  A028000205 

 Si mossero adunque, vennero da Caterina e le raccontarono il loro caso.

  A028000205 

 Un giorno trovandosi insieme le due donne deliberarono di venire a Caterina e dimandarle consiglio sopra questo lor fatto.

  A028000206 

 Nel 1536 essendo caduta in una grave malattia la madre del padre Morelli, suo confessore, Caterina una notte le apparve, e le disse che si apparecchiasse perchè dopo a due giorni sarrebbe chiamata all'eternità.

  A028000207 

 Passò qualche tempo, e venendo a Garessio il padre Morelli, {154 [154]} appena ivi arrivato fu pregato da quel suo parente che volesse ascoltare la sua confessione, e gliene disse il motivo: «Quando fui a visitare suor Caterina in Caramagna, mi scoperse un peccato già commesso molti anni prima, e che io per vergogna non ho mai confessato intieramente ai miei confessori.

  A028000207 

 Un parente di questo stesso Morelli era venuto da Garessio a visitare Caterina in Caramagna, e con lei parlare delle cose dell'anima.

  A028000208 

 Da tutti questi fatti ed altri molti che si potrebbero raccontare apparisce chiaramente che Caterina aveva dal Signore il dono di conoscere gl'interni segreti dei cuori.

  A028000209 

 Ma la benedizione di Caterina non fu senza effetto; e finchè visse la contessa, il castello, malgrado il frequente passar di soldati, fu sempre preservato da ogni danno.

  A028000209 

 Stando un giorno la contessa appoggiata ad una finestra con una fante videro Caterina in poca lontananza, che benediceva alla terra di Rodi.

  A028000209 

 Temendo Caterina {155 [155]} che quella terra venisse offesa dai soldati sparsi per colà, pregava senza riposo acciocchè ne fosse preservata.

  A028000212 

 Avendole il Morelli raccomandato Garessio, sua patria, Caterina gli disse, che non avrebbe sofferto il saccheggio, ma che non sarebbe scampato da qualche danno.

  A028000213 

 Caterina vide gli uccisi dell'una parte andar quasi tutti all'inferno, ed invece salvarsi quei dell'altra.

  A028000214 

 Durando queste sanguinose guerre, in cui tante anime andavano alla perdizione, Caterina pregava, digiunava a fine d'indurre il Signore a por termine a tanti mali.

  A028000215 

 E Caterina fra migliaia d'altre sante persone provò quanto Iddio sia fedele in questa sua promessa.

  A028000215 

 Non di rado venendo alla sua cassetta, che già da lungo tempo era vuota, Caterina vi trovava quanto le faceva bisogno.

  A028000217 

 Ricevuta che ebbe Caterina questa notizia si pose ginocchioni, e pregò caldamente l'amato suo sposo Gesù a voler consolare questi afflitti genitori.

  A028000217 

 Vedendo che a nulla valeva l'arte umana il padre Morelli persuase il genitore del Fanciullo di palesare a Caterina questo loro affanno, e pregarla che volesse raccomandare il loro figlio al Signore.

  A028000218 

 In sì gran pericolo alzò gli occhi al Cielo e disse: «O santo Serafino, custode della mia cara madre suor Caterina da Racconigi, se sono vere le grazie e i doni celesti che voi fate ad essa, e le si belle cose che si dicono della sua santità, porgetemi ajuto in questo miserabile caso.» Detto fatto.

  A028000220 

 Sebbene le molte pioggie avessero ingrossato quel fiume e perciò grande fosse il pericolo di restarvi annegato, tuttavia si potè salvare, mercè le preghiere che Caterina già aveva fatte per la sua salvezza.

  A028000222 

 Caterina rispose, che l'ultimo non era ancora {165 [165]} giunto, ma era per altro ben vicino.

  A028000223 

 Vedendo che nulla valevano i rimedii umani, ricordatasi di Caterina, pregò Iddio dicendo: «Se sono vere le grazie che di suor Caterina si raccontano, vi prego, o mio Dio, che mi liberiate pei meriti suoi.» Sull'istante si sentì libera da ogni male.

  A028000224 

 Andato da Caterina con grande fiducia la pregò che gli volesse ottenere da Dio la sanità.

  A028000229 

 Caterina diede loro un materno sguardo, e quindi raccolto quanto aveva ancor di forze fece loro una si commovente esortazione, che tutte diedero in dirotto pianto.

  A028000230 

 Oh! che dolce morire in si bella compagnia! Mentre gli astanti piangenti la stavano osservando, Caterina levati gli occhi al cielo, e {170 [170]} dando un dolce sorriso spirò l'anima sua nelle braccia del suo Dio.

  A028000230 

 È spuntata l'aurora {169 [169]} del 4 settembre 1547, e Caterina è in punto di morte.

  A028000231 

 Il suo corpo fu seppellito nel cimitero di questo comune, dove stette finchè i suoi famigliari vollero che fosse trasferito a Garessio nella chiesa dei Domenicani, secondo che Caterina aveva disposto nel suo testamento.

  A028000232 

 A molte altre persone di santa vita fu da Dio manifestata la gloria di Caterina, e molti miracoli ancora volle egli che si operassero in testimonianza della santità di questa sua serva fedele.

  A028000232 

 Qualche tempo dopo la sua morte fu da un angelo rivelato ad un santo uomo di una città di Lombardia l'alto grado di gloria che godeva Caterina in Cielo principalmente per tre virtù, che furono in lei maravigliose, cioè per la sua profonda umiltà, per la grande pazienza nelle avversità, e in fine per l'ardente sua carità verso il prossimo.

  A028000233 

 Sommamente desolata una sua parente la raccomandò per voto a Caterina.

  A028000233 

 Tre mesi dopo la morte di Caterina una donna di nome Dalmatina, infermatasi per continua febbre, era al punto, che non pigliando più alcun cibo, ed avendo già perduto l'uso dei sensi, era tenuta come morta.

  A028000234 

 Due anni dopo la morte della Beata; soffrendo grandissima febbre Clemente marito della Dalmatina suddetta e stando, gravemente male, chiamò in aiuto Caterina.

  A028000235 

 Ciò vedendo egli pieno di confidenza ricorse a Caterina, è subito sparì ogni dolore.

  A028000236 

 Allora la moglie si portò al sepolcro di Caterina, e quivi inginocchiata la pregò di cuore che volesse usare pietà al {174 [174]} suo marito, e gli ottenesse da Dio la guarigione.

  A028000237 

 Maria moglie di Giovanni Cavallo di Saluzzo avendo già da gran tempo un braccio paralitico, ed avendo già perduta la speranza di essere guarita dai medici, dimandò a Caterina che la facesse guarire tanto che bastasse per fere le faccende di casa, e subito fu esaudita secondo il suo desiderio.

  A028000238 

 Centinaia d'altri simili miracoli furono operati per l'intercessione di Caterina, li quali tutti io tralascio per non essere troppo lungo.

  A028000239 

 Subito dopo la sua morte i figliuoli spirituali di Caterina, e quanti avevano in vita conosciuto la sua santità cominciarono a tenere in grande venerazione le sue reliquie, e tutte quelle cose che avevano ad essa appartenuto.

  A028000240 

 Per queste ed altre simili prove, pei molti miracoli che abbiamo di sopra accennati, i popoli cominciarono a mettere in Caterina una grande fiducia.

  A028000244 

 Molte altre prove di venerazione diedero quei di Racconigi alla Beata Caterina De-Mattei, che noi tralasciamo per motivo di brevità.

  A028000246 

 Il culto e la divozione dei Caramagnesi professata alla Beata Caterina rimonta fino al tempo in cui avvenne la preziosa sua morte.

  A028000247 

 Caterina è dalla santa Chiesa innalzata al pubblico onore degli altari.

  A028000249 

 Quando Iddio che è il padrone dei cuori inspirò allo zelante Canonico Gallo, arcidiacono nella Cattedrale d'Ivrea, ed alla pia sua sorella Maddalena, ambidue divotissimi della Beata Caterina, a togliere da tali padroni questa santa casa e farla loro propria.

  A028000251 

 Grande è il concorso della gente, la quale per divozione verso la Beata viene a visitare questa ben adorna cappella, e non solo nel giorno della sua festa, ma ogni domenica e festa dell'anno molti illustri personaggi vengono da lontani paesi ad ossequiare la beata Caterina, e a lasciare a' suoi piedi le prove della tenera loro divozione.

  A028000252 

 Ma la reliquia più insigne che possiede Caramagna della Beata Caterina è un braccio, riconosciuto ed autenticato il 5 agosto 1811 dal Reverendissimo Arcivescovo di Torino Giacinto {184 [184]} Della Torre.

  A028000254 

 Intanto la Beata Caterina in premio del culto che le rendono, e della divozione, che le portano i devoti abitanti di Caramagna, stenda dal cielo il suo manto sopra di essi, e unitamente a Maria Santissima li difenda da ogni disgrazia e spirituale {185 [185]} e temporale, li protegga come suoi cari figli.

  A028000255 

 Ora che abbiamo percorso brevemente le gloriose azioni della Beata Caterina, vorrei, caro lettore, che facessimo insieme qualche considerazione a comune vantaggio dell'anima nostra.

  A028000256 

 Fin da questo momento diamoci di cuore e diamoci interamente a Dio come fece la Beata Caterina.

  A028000256 

 Imitiamo la Beata Caterina; facciamo del bene mentre siamo in tempo.


don bosco-fatti ameni della vita di pio ix.html
  A059000677 

 Il calice è di puro oro lavorato stupendamente sopra modelli antichi, ricco di perle orientali e di smalti raffiguranti il Redentore, la Vergine, s. Giuseppe, i ss. Apostoli Pietro e Paolo, s. Caterina e s. Agnese.


don bosco-il cattolico istruito nella sua religione.html
  A067000803 

 Li violò coll'uscire dal chiostro, abbandonare il suo stato religioso, esposare una monaca di nome Caterina Bore, superiora d'un monastero, legata ella pure da voti.

  A067000893 

 Enrico voleva sposarla, ma non poteva vivendo la prima moglie: perciò chiese al Papa che sciogliesse il suo matrimonio con Caterina.

  A067000893 

 Questo Enrico ottavo sul principio del suo regno sposò una donna virtuosa, Caterina d'Aragona figlia del Re Ferdinando quinto, e visse con lei 25 anni; quando alfine s' invaghì di una giovane slacciata di nome Anna Bolena.

  A067000908 

 Ebbe allora usa quarta moglie, Anna di Clevef, {148 [454]} la quale presto ripudiò, e mandò via per isposare una Caterina Howard, che dopo breve tempo accusò d'intrighi, e le fece altresì tagliar il capo dal boia: ma volle ancor altra donna, la vedova Caterina Pair, la quale non ebbe a far poco per incassare la fine delle altre.


don bosco-il cattolico nel secolo [3a edizione].html
  A068000865 

 Enrico in sul principio del suo regno erasi tolta a sposa Caterina d'Aragona virtuosa figlia del Re Ferdinando V, ed aveva vissuto con esso lei ben 25 anni.

  A068000879 

 Dopo questa vittima volle ancora altra donna; e fu la vedova Caterina Parr, la quale non ebbe a far poco per iscansare la fine delle altre.


don bosco-il galantuomo pel 1880.html
  A099000036 

 Io proporrei invece di rivolgere gli animi degli italiani ad affissarsi su qualche modello forte, per esempio su quella grande italiana che si fu S. Caterina da Siena.

  A099000036 

 Trovarmi lì davanti a quel sublime rappresentante del Genio italiano, pensare che noi per redimerci dallo straniero diamo la vita: pensare che i socialisti e nichilisti per redimersi da ogni autorità son disposti a cimentarsi ai pericoli ed a sacrificare parecchi milioni di vite; pensare che dopo tutto questo si ò più schiavi di prima, poichè non son gli uomini che ci legano il genio operatore {16 [76]} ma i nostri vizi; pensando a queste cose e fissando quella statua così sublime, mi parve di scorgere per un momento il Genio italiano di Caterina, avendo io nella settimana letto quello che di essa scrissero il Tommaseo, il Conti e l'Alfani, il qual ultimo è lo scrittore del Carattere degl'Italiani; ma ragionando poi a fondo, allora mi parve di vedere in essa statua il rappresentante del Gran Genio, che seppe vincere tutte le difficoltà che si opponevano alla felicità dei popoli, incominciando dal precipitare i cattivi genii che si ribellarono a Lui prima ancora che i monti avessero le fondamenta, e continuando a tenerli soggetti per mezzo dei Patriarchi e Profeti, fino a che s'incarnò e venne a redimere davvero i non redenti.

  A099000055 

 Ricordati adunque che non ti basta il credere, ma bisogna che tu ne giubili di tanto avvenimento, e molto più che non della gloria di S. Caterina, quella appunto ch'io dianzi intendeva accennare, quando dissi che la Chiesa propone per nostro giubilo nell'anno venturo, perchè, vedi, l'Immacolata Concezione è un tale avvenimento, ovvero un tale atto o creazione del Genio Creatore, o meglio di Dio, da goderne proprio con tutta l'anima continuamente.


don bosco-l-unita cattolica (1864-1888).html
  A127000175 

 Costeggiammo il litorale brasiliano, e, rasentando le isolette San Sebastiano, Santa Caterina e una parte dell'Uruguay, il 13 mattina gittammo le ancore nel porto di Montevideo.


don bosco-la figlia cristiana provveduta [4a edizione].html
  A132000025 

 Quanto bene farete alle anime vostre se, oltre le consuete preghiere del mattino e della sera, impiegherete qualche tempo nella lettura di qualche libro che tratti di cose spirituali, come il libro dell'Imitazione di Gesù Cristo, la Filotea di s. Francesco di Sales, l'apparecchio alla morte di s. Alfonso, la vita di qualche santa come di s. Teresa, s. Caterina da Siena, s. Francesca Romana o di qualsiasi altra che possiate imitare più da vicino.

  A132000045 

 S. Caterina di Cartagine non sapeva che cosa fosse il rispetto umano, allorchè davanti ad una radunanza dei più dotti uomini del suo tempo, e al cospetto dello stesso imperatore Massimino confessò G. C. vero Dio e sofferse il più doloroso martirio, anzichè venir meno alla fede giurata a Cristo.

  A132000079 

 Oh inferno, inferno, quanto sono infelici quelli che vi cadono! Che dici, o figlia, se avessi a morire in questo momento, dove andresti? Se ora non puoi reggere un dito sopra il lume di una candela, non puoi soffrire una scintilla di fuoco sulla mano senza gridare, come potrai reggere tra quelle fiamme per tutta l'eternità? S. Caterina da Siena desiderava {47 [225]} di essere collocata da Dio sulla bocca dell'inferno per impedire colla sua persona che nessuno vi entrasse più e diceva: se i poveri peccatori vedessero la minima di quelle pene che ho veduto io nell'inferno, eleggerebbero di patire dieci volte la morte del corpo, se fosse possibile, anzichè una minima particella di quelle pene per un giorno solo.


don bosco-la pace della chiesa ossia il pontificato di s. eusebio e s. melchiade.html
  A135000022 

 L' area del circo, prima che fosse edificato il gran Palazzo De-Mattei ed il Monastero di S. Caterina, serviva a lavorarvi le corde, donde derivò il nome di Funari alla contrada.


don bosco-la storia d-italia [18a edizione].html
  A140000982 

 S. Caterina da Siena si recò in Avignone a bella posta per animare il Pontefice a far ritorno in Roma.

  A140001199 

 In un assalto dato dai Turchi, che si erano collegati coi Francesi, Caterina Segurana combattendo sulla breccia prostese morto un alfiere dei nemici, il quale già era riuscito a piantare la bandiera sulle mura; e colla voce e coli' esempio incoraggiò gli altri per modo, che ributtarono gli assalitori, facendone grande strage.

  A140001214 

 In questo regno ad Enrico II, di cui già vi parlai, succedettero l'uno dopo l'altro Francesco II, Carlo IX ed Enrico III, tutti figliuoli di lui e di una donna italiana, detta Caterina de' Medici.

  A140001665 

 Mortogli il padre all'età di dieci anni traslocossi {477 [477]} a Venezia, e tu accolto gratuitamente come convittore nel liceo di s. Caterina.


don bosco-maniera facile per imparare la storia sacra.html
  A148000873 

 SINAI, oggidì Santa Caterina, o Tor, celebre montagna dell'Arabia Petrea, dove Iddio fra tuoni e lampi diede i precetti del Decalogo al popolo ebreo.


don bosco-storia ecclesiastica [4a edizione].html
  A190000532 

 Quel misero principe, passati venticinque anni di matrimonio con Caterina d'Aragona, volle ripudiarla e sposare Anna Bolena.

  A190000538 

 Ma Edoardo essendo morto a sedici anni, gli succedeva Maria sua sorella, figliuola di Caterina d'Aragona, la quale ricondusse il regno alla fede cattolica.





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